Ci sono parole che, a distanza di anni, risuonano ancora nelle nostre orecchie come se fossero passati pochi minuti dall’ultima volta che le abbiamo ascoltate. Come formule magiche che incantano la nostra mente, poche semplici frasi rimangono a farci compagnia molto più a lungo di quanto avevamo previsto. E quando si parla di magia e incantesimi la nostra testa vola subito alla più magica delle serie che hanno accompagnato i nostri lunghi pomeriggi su Italia 1, che si apriva sempre con un invito a proseguire la visione che non poteva che rapirci immancabilmente ogni volta. Il suo nome: Merlin.
“In una terra di miti e in un’era di magia, il destino di un grande regno si poggia sulle spalle di un ragazzo. Il suo nome: Merlino.”
Merlin, andata in onda su BBC One per 5 stagioni dal 2008 al 2012, è una reinterpretazione delle vicende del ciclo bretone (noto anche come ciclo arturiano), che vedono come protagonisti Re Artù, Mago Merlino e i Cavalieri della Tavola Rotonda. Proprio come i racconti appartenenti al ciclo bretone, anche la serie tv è ambientata nel regno di Camelot, una terra nella quale convivono guerre e magia, destinata un giorno a diventare un luogo di pace e prosperità. E colui che dovrà guidare il regno verso una nuova era è Artù Pendragon, principe ereditario di Camelot.
Artù è giovane, leale, coraggioso. Orfano di madre, morta in quelle che per lui sono circostanze oscure se non per la certezza del ruolo avuto dalla magia in quell’occasione, riversa una fede obbediente e sincera nei confronti del padre Uther Pendragon, re di Camelot che come spettatori fatichiamo ad amare. Perché Uther, distrutto dalla perdita, è ormai accecato dall’odio, incapace di guardare oltre il suo dolore, pervaso da uno spirito vendicativo che lo porta a combattere la magia con ogni mezzo necessario, ricorrendo a una repressione spietata e sanguinaria. Uther, avversario feroce di ogni più piccolo briciolo di magia, è il nemico naturale del beniamino del pubblico, l’eroe sotto mentite spoglie che vestirà fino all’episodio finale della serie, il potentissimo mago Merlino.
Merlino, capace di un umorismo sagace e dotato di una pazienza che non ha pari né a Camelot né in qualsiasi altro luogo reale o immaginario che sia, è un personaggio profondamente positivo, laddove Artù viene spesso mostrato come dotato sì di buon cuore, ma anche immaturo e non sempre in grado di prendere decisioni autonome e ponderate. Merlino è un mago, il più potente, colui per mano del quale il destino di Camelot dovrà compiersi. Caricato di una responsabilità enorme e solitaria, se non fosse per il sostegno del medico di corte e figura paterna Gaius, Merlino lavora in silenzio, nell’ombra, dedicandosi alla causa di un regno migliore sotto la guida di Artù senza avere la pretesa di ottenere qualcosa in cambio. Merlino, protetto dalla maschera di servitore, accompagna il suo re in ogni guerra, lo protegge silenziosamente da ogni nemico, consapevole che per quanto il legame con Artù sia profondo (ve ne abbiamo parlato qui), se l’amico dovesse scoprirne le capacità magiche potrebbe non farsi scrupoli a denunciarlo.
La missione di Artù e Merlino, il tentativo di inaugurare una nuova era d’oro a Camelot, è ostacolata da nemici oscuri e potenti, alcuni dei quali presentati semplicemente come cattivi del singolo episodio, altri invece più subdoli e persistenti. Tra questi ultimi il primato assoluto spetta alla spietata Morgana Pendragon, figlia illegittima di Uther cresciuta come sua protetta a corte, strega potentissima che è dovuta diventare adulta nascondendo la sua vera essenza a un padre che – accecato dall’odio per ogni forma di magia – non avrebbe esitato a liberarsi persino dell’amata figlia. La figura di Morgana è forse la più complessa di Merlin, una splendida rappresentazione del potere distruttivo dell’odio e del rimpianto. Perché Morgana reagisce alla furia cieca del padre con altrettanta ferocia, nel cercare di distruggerlo intenta guerre e si abbandona a sentimenti quasi confortanti di rabbia e odio, ma alla fine ne diventa il doppio, divorata come Uther dalla paura per il diverso e dalla strenua volontà di non perdonare gli errori degli altri.
I personaggi di Merlin sono allora tutti caratterizzati da guerre interiori che li straziano, che ne alimentano il fuoco quando sono costretti – e questo accade pressoché in ogni episodio – a scendere sul campo di battaglia per cercare di sconfiggere le minacce che incombono su Camelot. Artù è diviso tra la fedeltà al padre e il desiderio di essere un re migliore, Merlino deve resistere all’impulso di rivelare alle persone che ama la sua vera natura, Morgana vuole distruggere quella stessa umanità che ha sviluppato negli anni passati a corte, Gwen cerca di sopprimere i suoi sentimenti per il bene del popolo di Camelot. E se è vero che i protagonisti di Merlin sono costantemente impegnati a combattere con se stessi, non si può certo dire che manchino loro sfide da vincere anche nel mondo esterno.
Sviluppando la mitologia complessa a cui si rifà il ciclo arturiano (di cui Merlin è forse la migliore rappresentazione televisiva, come vi abbiamo raccontato qui), sono numerose le figure magiche e non che fanno la comparsa nell’universo narrativo della serie. Draghi, stregoni ed eserciti immortali si alternano a re di terre lontane, avidi condottieri e principesse ingannevoli come nemici della puntata, contro i quali Artù e Merlino, aiutati da alcuni fedelissimi amici e combattenti, si trovano a combattere rocambolesche battaglie.
Merlin unisce allora azione e pozioni, magia e guerra, amore e odio, fantasia e storia. Alternando episodi dal forte contenuto drammatico a momenti di esilarante commedia, la serie BBC è riuscita a conquistare il cuore di ogni tipo di spettatore, sia quelli più amanti dell’azione che quelli che invece preferiscono una maggiore analisi e introspezione dei personaggi. Merlin è diventata meritatamente un cult e, forse proprio per quel finale che non ci ha mai del tutto convinto, rimane sempre la speranza che, come Artù, un giorno la serie possa tornare e regalare un lieto fine a quei personaggi che hanno lottato tanto coraggiosamente per un mondo migliore.