Nana è il commovente anime simbolo di una generazione di ragazzi, capace di segnare le loro vite già dalla pubblicazione del primo manga di Ai Yazawa in Giappone, nel 2000. Ma la potenza della storia delle sue due protagoniste ha ricevuto la giusta eco solo con l’uscita del rispettivo anime tra 2006 e 2007. Tra le luminose e accoglienti atmosfere di Tokyo abbiamo avuto l’opportunità di conoscere l’animo di due giovani donne sconosciute che all’inizio si sono trovate per caso e che poi hanno deciso di scegliersi ogni giorno, regalandosi a vicenda la presenza e l’affetto l’una dell’altra, dando vita a un legame che trascende ogni etichetta o stereotipo e che la semplice parola “amicizia” non basta a identificare.
O forse è stato il destino a far sì che le loro strade si incrociassero e puntassero per un po’ nella stessa direzione, donando al pubblico una storia carica di emozioni e intrisa di malinconica rassegnazione per un manga (e un anime) che non ha mai avuto una vera conclusione e che per anni ci ha lasciati sospesi in un’aura di incertezza. Forse è proprio questo che ha contribuito a rendere Nana quello che è, insieme all’alone di mistero che circonda la sua conclusione e alla misteriosa malattia dell’autrice a cui dobbiamo davvero molto e dalla cui fantasia tutto ha avuto inizio.
Solo grazie a lei ora sappiamo che anche due persone così diverse come Nana Osaki e Nana Komatsu (Hachi) possono diventare complementari ed essenziali l’una per l’altra e scoprirsi simili, in fondo, capaci di creare un’armonia unica e irripetibile fra loro, come quella generata dall’unione fra lo Yin e lo Yang.
Nonostante i colori scuri dei suoi abiti sembrino voler dimostrare il contrario, Nana Osaki rappresenta lo Yang.
La cantante dalla voce pungente rappresenta il maschile. La chiarezza con cui vede le cose e si esprime con coloro che ama e che le sono accanto è disarmante. Il calore e l’energia che emana attrae attorno a sé i suoi amici e i suoi fan proprio come il calore e l’energia del sole attraggono gli altri pianeti. Lei è una supernova, è il fuoco della passione che brucia in ogni centimetro del suo corpo ed è una persona che non si è mai fatta scegliere dagli altri, ma che ha sempre avuto il coraggio di fare le proprie scelte, per quanto sbagliate alcune possano essere state.
Ma Nana ha in sé anche una parte del suo opposto, è al tempo stesso anche femminile, seducente, fredda con chi non merita il suo affetto e la sua stima, con chi tradisce le sue aspettative e fa male alla famiglia che negli anni si è costruita. Osaki ha la capacità di placare come acqua le fiamme delle insicurezze dei suoi amici. È luminosa come pochi e abbaglia chiunque con la propria luce, ma nasconde dentro l’oscurità di un passato che pochi riescono davvero a comprendere.
Hachi, invece, nonostante il suo vestire luminoso rappresenta il nero, lo Yin.
La sua femminilità è evidente fin dal primo istante e sebbene cerchi di mostrarsi sempre sicura alle persone con cui si rapporta, sembra che non riesca a capire chi è davvero e che cosa vuole. Si fa trascinare dal fluire delle scelte altrui e si inebria della bellezza e della naturalezza con cui apparentemente le compie chi le sta intorno. Sogna l’amore e qualcuno a cui donare anima e corpo, che la notte possa tenerla al caldo e al sicuro da se stessa. Spesso è confusa e crede di non riuscire a liberarsi da sola dei demoni che la tormentano e la tengono sveglia.
Ha bisogno del fuoco di Nana per sentirsi viva e completa davvero, ma sa anche che è compito suo starle accanto quando Osaki non riesce a tenere accesa la fiamma. Può placarla come acqua su una brace, ma può anche trovare la forza per alimentare di nuovo la scintilla. Anche Hachi sa essere fuoco con chi merita il suo affetto, e sa attrarre attorno a sé chi non ha paura di scottarsi, anche lei sa essere energia pura.
Le due Nana si sostengono a vicenda e al vacillare dell’una, c’è sempre l’altra pronta a farle forza, contribuendo a rendere sempre più solido ciò che le lega dal primo istante in cui si sono conosciute.
Così come Yin e Yang si fondono per formare un unico armonico insieme i cui bordi combaciano perfettamente e in cui ciascun colore include in esso un frammento dell’altro, Nana e Hachi hanno trovato senza saperlo il proprio equilibrio, in una fredda notte d’inverno, su un treno di sola andata per Tokyo e con le chiavi della stanza 707. Il cielo carico di neve come unico testimone silenzioso del loro legame inconsapevolmente indissolubile ed eterno. Entrambe sanno che, qualsiasi cosa o qualsiasi persona dovesse mai tenerle separate contro la loro volontà, nessuna delle due sarà mai davvero sola. Ci sarà sempre una parte di Nana che Hachi custodisce gelosamente e viceversa, perché niente può essere solo Yin o solo Yang. Ogni cosa contiene in sé il proprio opposto.
La graffiante voce dei Blast e Hachi dall’anima dolce sono due facce della stessa medaglia: coesistono insieme a formare un unico oggetto, appartengono alla stessa figura e combattono ogni giorno per difendere il rapporto che il destino gli ha concesso di creare.
La loro storia forse non ha visto una vera e propria conclusione e ci ha lasciati con la speranza di vederle riunite insieme ancora una volta, ma forse è così che doveva andare fin dall’inizio, perché loro sono come il sole e la luna, quando una sorge, l’altra tramonta e così in un ciclo infinito di giorni che gli permette di incrociarsi solo per poco tempo, come in un’eclissi. Ma i momenti generati da questo spettacolo della natura ci tolgono il fiato e ci lasciano con la sensazione di un piacere irripetibile, proprio come quello che, grazie al talento di Ai Yazawa, le nostre Nana ci hanno regalato.