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#VenerdìVintage – Neon Genesis Evangelion, la filosofia dell’Apocalisse

Neon Genesis Evangelion, la purezza della distruzione

SINTESI PERFETTA DI SACRO E MODERNO – Neon Genesis Evangelion è semplicemente la perfetta simbiosi tra la cultura orientale, presente anche nelle piccole cose come il ruolo da protagonista degli animali perfino nelle situazioni umoristiche, e quelle che sarebbero diventate molte delle tensioni della cultura occidentale. Nel 1995 nell’anime erano teorizzati una società distrutta dal terrore e sempre a contatto con la paura della guerra (le evacuazioni sono all’ordine del giorno e lo stesso Shinji arriva nel bel mezzo di una evacuazione), il dominio della tecnologia davanti all’uomo impotente, l’alienazione come reazione alle catastrofi, i diversi livelli di analisi nei concetti di bene e male Il tutto incluso in un montaggio volutamente spezzato e non lineare, dove si mescolano continuamente il sogno (soprattutto i ricordi dei tre ragazzi) e la realtà, il presente che d’improvviso balza nel futuro salvo poi tornare, a distanza di tempo, a colmare lo scarto. Con questo procedimento, la battaglia contro il primo degli angeli tornati dura per due puntate.

uno degli angeli si prepara a combattere

Ma soprattutto Neon Genesis Evangelion è tra i primi anime in cui la religione occupa un posto fondamentale: i riferimenti religiosi sono innumerevoli, dai nomi degli Angeli, simbolo dell’Apocalisse, ad Adam, il nome dato al primo prototipo di uomo, all’albero della Vita, enorme e disegnato sul soffitto dello studio di Gendo, ai supercomputer chiamati Magi, al simbolo della Nerv, una foglia di fico tagliata a metà, la prima veste di Adamo, ma l’elenco è sterminato.

L’ebraismo, il cristianesimo, la cabala, sono mescolati, sottesi, ma sempre presenti: dopo il Second Impact, l’umanità ha fatto i conti con l’idea della fine e della vita dopo la morte. E proprio parlando di fine, Neon Genesis Evangelion era ancora pronto a sorprenderci.

Con un tocco di classe sopraffina, quasi per calmare gli animi dopo una serie così incredibile di eventi, Neon Genesis Evangelion si chiudeva in maniera assolutamente inaspettata: una meravigliosa canzone di Frank Sinatra, riarrangiata per ogni puntata in maniera diversa. Ogni volta infatti “Fly me to the moon”, un piccolo bon bon su un impossibile desiderio di amore felice (“fammi volare sulla luna e giocare tra le stelle..”), era cantato da una voce diversa e qui vi lascio con la mia versione preferita

   

LA FORTUNA (ANCHE COMICA) DI NEON GENESIS EVANGELION – Evangelion è ancora oggi unanimemente considerato un capolavoro mondiale e dall’unica stagione dell’anime (26 episodi nella versione originale, trenta nella Platinum collection del 2008) sono uscite cinque versioni manga, sei film e un successo talmente planetario che gli aggiornamenti sui film di Evangelion venivano dati durante il Festival di Cannes, attesi quasi più dei film in gara.

Inoltre Evangelion, come detto, è stato il primo vero contatto del grande pubblico italiano con un anime adulto, e il Bel Paese l’ha voluto omaggiare nel suo modo migliore, parodiandolo! Basta vedere cosa siamo stati capaci dicreare, in italiano, con la sigla iniziale di Evangelion

Inoltre c’è una parodia delle prime due puntate della serie, chiamata EvangHelion, lo sdoppiaggio infame, che divenne così famosa (e per un motivo molto semplice: se ti piace la comicità sboccata ma con citazioni azzeccatissime, ti fa morir dal ridere) da arrivare alle orecchie della stessa Gainax. La casa produttrice di Evangelion fu costretta a intervenire per bloccarla per violazione di copyright. Uscito 14 anni fa, lo sdoppiaggio infame resta una delle pietre miliari delle parodie italiane. Da un capolavoro come Evangelion, in pratica, sono usciti solo prodotti eccellenti, e tutto ciò che Shinji e gli Eva hanno toccato è diventato oro che brilla ancora oggi.

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