Come spesso accade, mentre nel nostro Paese ancora si discute su questioni come la famiglia tradizionale, omogenitoriale e monoparentale, spesso con toni molto accesi, nel magico mondo delle serie tv questi stessi temi sono stati affrontati da diverso tempo, a volte in modo leggero, a volte più seriamente.
Se ci pensiamo, infatti, soprattutto nelle serie statunitensi, si è partiti da famiglie tradizionali, come la Bradford dell’omonimo show, fino ad arrivare alla famiglia omogenitoriale di Modern Family che, udite udite, ha avuto anche la possibilità di adottare una bambina.
Anche nei più liberali Stati Uniti il modo di raccontare la famiglia è cambiato in maniera graduale: per noi italiani sembra quasi di parlare di fantascienza, eppure ci sono paesi in cui affrontare tematiche “scomode” significa approfondirle ed accettarle.
Nella già citata serie Eight is enough, in Italia La famiglia Bradford, la famiglia era composta da una coppia di genitori e da otto figli in età compresa fra gli otto e i ventitré anni. Nella seconda stagione la madre naturale muore e il padre si risposa con una vedova, che si occupa della casa e dei figli. In questa serie, andata in onda fra il 1977 e il 1981, anche il ruolo della donna è tradizionale: angelo del focolare, sta a casa e lavora per la famiglia, come se la sua dimensione personale fosse annullata o messa in stand-by per meglio occuparsi delle esigenze dei suoi congiunti.
Un’altra serie che segue lo stesso impianto è la famiglia di Carl Winslow, in Italia Otto sotto un tetto e negli USA Family Matters. A parte che spesso questa serie è citata in altre più recenti, come New Girl, io la ricordo bene perché era davvero spassosissima: come dimenticare Laura e il suo innamoratissimo Steve Urkel? Tornando alla questione principale, anche in questo caso la famiglia è numerosa e allargata e la mamma sta a casa per meglio gestirla, ma ricordo chiaramente battibecchi da cui il marito esce sconfitto.
Anche I Robinson sono una famiglia tradizionale. The Cosby Show, più vecchio di Otto sotto un tetto poiché andato in onda a partire dal 1984, è però più moderno per un aspetto: Claire Robinson aveva una professione, era avvocato e, nonostante i numerosi figli, lavorava ancora e ha fatto in modo, con il suo esempio, che anche le figlie portassero avanti gli studi con ottimi risultati. C’è poco da dire: in un mondo ideale, l’emancipazione della donna passa anche dalla sua istruzione e dalla possibilità di mantenersi da sola sotto un profilo economico.
La famiglia delle serie tv comincia a cambiare con Beverly Hills 90210: ho parlato già in diverse occasioni di quanto questa serie abbia portato una ventata di aria fresca nei contenuti seriali e anche in questo caso si raccontano storie di famiglie disgregate: Kelly, la cui madre poi si sposa con il padre di David, con cui ha una figlia e da cui poi divorzia, Dylan, con dei genitori del tutto assenti, Valerie, che uccide suo padre poiché la violentava… diciamo che l’idea di famiglia come paradiso viene messa fortemente in discussione.
Ci sono però altre famiglie felici, che non possiamo inserire nella categoria della tradizione: ricordiamo tutti Il mio amico Arnold, conosciuta anche come Harlem contro Manhattan, dove due fratelli afroamericani, appunto provenienti da Harlem, vengono adottati da un ricco e bianco uomo d’affari di Manhattan, vedovo con una figlia. Arnold e Willis vengono presi in casa dal vedovo Philip Drummond, già datore di lavoro della loro defunta mamma. L’uomo ha una figlia di nome Kimberly e il nuovo nucleo familiare che viene a formarsi, nonostante si tratti di una sitcom, si trova ad affrontare tematiche importanti, come la capacità di uomo solo a far crescere in modo equilibrato i suoi figli, nonostante le differenti origini sociali e culturali.
Altra famiglia sui generis è quella raccontata in Mom, dove sembra che gli errori della nonna si tramandino di generazione in generazione. Bonnie rimane incinta a sedici anni di Christie e abusa di alcol e droghe, lo stesso percorso viene seguito da Christie che partorisce Violet da adolescente. Anche Violet è incinta e ha sedici anni, ma non cade nel vortice delle dipendenze e darà in adozione il suo bambino, in modo da garantirgli un futuro più sereno.
Concludo con la famiglia composta da Cam e Mitchell: inizialmente solo conviventi che adottano la piccola Lily, poi sposi grazie all’introduzione del matrimonio per le coppie gay nello stato della California. Inutile stare qui a raccontare quanto sia fantastica Modern Family: grazie al racconto divertente e vivace della quotidianità di una famiglia omogenitoriale, chi ha delle remore ad accettare l’esistenza delle stesse può iniziare a capire che ovunque c’è amore c’è famiglia, sia essa composta da madre e padre o da padre e padre o da un solo genitore.