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#VenerdìVintage – Rossana, dai, pensaci un po’ tu

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Rossana, dai, pensaci un po’ tu, perché così non se ne può più!
L’avete letta cantando, vero? Ma certo, perché non importa quanti anni siano passati da quando la ascoltavate in tv: Rossana occuperà per sempre un posto speciale nei vostri cuori. Uno degli anime di punta del palinsesto pomeridiano di Bim Bum Bam e dei pomeriggi di Italia Uno, con le sue 102 puntate ci ha tenuto compagnia, divertendoci e ispirandoci, coinvolgendoci con la storia della piccola ed esuberante Sana. Per chi come me è legato profondamente a questo cartone animato, sa quante emozioni questo sia in grado di suscitare, sa della vastità di temi che si celano dietro le risate e colpi di martello, delle lacrime e delle risate.

Rossana è l’adattamento animato del manga Kodomo no Omocha, che tradotto in italiano sarebbe Il Giocattolo dei Bambini, ovvero il titolo del programma televisivo in diretta di cui Sana è la star principale (in Italia questo show si chiama Evviva l’Allegria). Purtroppo, Italia Uno ha censurato molte scene fondamentali per comprendere appieno la tragicità o l’ironia di alcune situazioni o del loro vero significato. Senza contare che anche nella versione originale – dopo circa una trentina di episodi – manga e anime prendono due direzioni completamente diverse. Ma vi assicuro che entrambi hanno una carica emotiva altissima e che nascondono numerosi messaggi importati sulla vita, sulla crescita e sui rapporti interpersonali.

Adesso vi invito a ripercorrere insieme il viale dei ricordi: torniamo in quella classe dove c’è un gruppo di ragazzi che trattan gli insegnati come fossero pupazzi…

rossana

Rossana è una eccentrica e vivace ragazzina di 11 anni, figlia di una scrittrice di successo e lei stessa famosa attrice televisiva. Sempre al centro dell’attenzione e pronta a lanciarsi in sempre nuove sfide. Ad aiutarla a far fronte ai numerosi impegni e prendersi cura di lei, c’è il sempre pronto manager e amico Robbie, con indosso i suoi occhiali scuri. Nonostante la sua popolarità, Sana rimane una giovane semplice e ben voluta. E, ogni volta che in classe c’è un problema tutti si rivolgono a lei. Infatti, la sua preoccupazione principale è proprio come tenere a bada un gruppo di ragazzi scalmanati che minacciano gli insegnanti e impediscono il regolare svolgimento delle lezioni: a capeggiarli c’è Heric, bullo presuntuoso e taciturno.

Ma è proprio quando cerca di ripagare il compagno con la sua stessa moneta, che si accorge dei grossi problemi familiari e del disagio che Heric vive. E Sana non riesce proprio a tirarsi indietro quando si tratta di aiutare gli altri. Così, tra battibecchi e strepiti, i due diventano amici. Fino a quando il sentimento non evolve in qualcosa di sempre più profondo.

Proprio il rapporto con Heric costituisce uno dei capisaldi dell’anime. La loro storia ci ha tenuti incollati allo schermo, sperando che prima o poi si dichiarassero. Uno dei punti di forza di questo cartone – e del loro rapporto – è proprio nella potenza dei sentimenti, così puri e travolgenti, totalitari. Anche noi ci sentivamo participi di quell’amore, di quel dolore, di quella incapacità di decifrare le proprie emozioni. La necessità che hanno l’uno dell’altra, la forza che traggono dalla reciproca presenza o la fragilità che dimostrano quando sono distanti. Il tutto perfettamente calibrato con gag divertenti, freddure che spezzano la tensione, facce buffe e canzoni improvvisate.

rossana

Se guardo gli occhi tuoi, nei quali poi si specchiano i miei
Puoi dirmi quel che vuoi
Sei magica così come sei
Se chiudo gli occhi penso a te, perciò vorrei sapere se pensi a me
Perché sei tu la cosa più importante, la più importante che per me adesso c’è!

Il duetto – cantato nella sigla dalle voci che più hanno segnato la nostra infanzia, Giorgio Vanni e Cristina D’Avena – ha cercato di riassumere proprio questo: il rapporto altalenante e inespresso, che tuttavia nonostante le difficoltà è sempre presente. Purtroppo, come molti ricorderanno, nell’anime non c’è una vera conclusione a questa storia d’amore. Ma in realtà, come vi abbiamo già anticipato, manga e adattamento animato percorrono soluzioni differenti. Nell’opera cartacea, infatti, Rossana ed Heric hanno il lieto fine tanto agognato. Sono molte peripezie che allontanano i due protagonisti dopo una prima dichiarazione: tra le altre una malattia misteriosa colpisce Sana dopo essere venuta a conoscenza della partenza imminente del ragazzo per gli USA che li terrà separati per circa un anno. Ma alla fine, Sana e Akito (nome originale di Heric) si ritrovano. Il loro legame durante la separazione non si è affatto affievolito, ma è cresciuto con loro, è maturato e intensificato.

Ma soprattutto, Rossana è una celebrazione della vita in tutte le sue forme e in tutti i suoi contesti. Delle difficoltà che tutti, perfino i bambini, incontrano e che in qualche modo devono affrontare. Ma con l’aiuto e il sostegno delle persone giuste, si possono superare anche gli ostacoli che appaiono insormontabili. È l’invito a impegnarsi sempre al massimo, a provarci e riprovarci, a non arrendersi. A dare al prossimo una seconda possibilità e a non giudicare prima di conoscere. Rossana è una boccata d’aria fresca, un riflessione sulla vita, mascherata da continue trovate e scenette divertenti, da cambi di toni e da emozioni che esplodono all’improvviso. Come la stessa protagonista, anche l’anime, è un vulcano che riversa sullo spettatore un magma di sentimenti. E frastornati, neanche noi siamo sempre stati in grado di comprenderne l’energia e l’intensità. Ma a distanza di anni, continuiamo a portarla nel cuore e quando ci sentiamo giù, ci torna sempre in mente Rossana, dai, pensaci un po’ tu!

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