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#VenerdiVintage – La classifica dei 5 peggiori episodi di Scrubs

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Abbiamo giustamente elogiato Scrubs in ogni modo possibile durante gli anni: la comedy di Bill Lawrence è uno dei prodotti più completi e qualitativi del suo genere se non del panorama delle serie tv.

La prima messa in onda in Italia di Scrubs fu un meritato successo, tant’è che ancora oggi ricordiamo i pomeriggi passati davanti a MTV per gustarci ogni volta le avventure di John Dorian all’interno del Sacro Cuore (e sapete che a breve potrebbe arrivare un progetto per il ventennale del primo episodio?). Eppure neanche questa serie è esente da difetti. Sappiamo tutti come la nona stagione, che fan e attori vorrebbero dimenticare, sia stata una caduta di stile, ma sarebbe facile accanirsi su quella.

Oggi vogliamo essere un po’ fiscali. Siamo andati a cercare cinque puntate nelle prime otto stagioni di Scrubs che non hanno mantenuto il livello della serie. Non solo per stilare una classifica dei peggiori episodi, ma per elogiare questo prodotto anche nelle sue difficoltà. Possiamo anticiparvi infatti che nessuna di queste puntate è una bocciatura completa e che in ogni episodio abbiamo trovato una o più cose positive.

Se il prodotto di Bill Lawrence ci ha insegnato che i momenti peggiori della vita ci condizionano tanto quanto i migliori, se non di più, analizzare i peggiori episodi della serie potrebbe regalarci una prospettiva tutta nuova. Una prospettiva che non abbasserà la nostra opinione su di essa, ma che renderà questo prodotto televisivo ancora più umano: non esente da difetti come tutti i suoi personaggi.

5) 8×12: La loro storia II

Dalla prima volta in cui Scrubs ha utilizzato la strategia de “La sua storiaogni puntata di questo format è stata tra le migliori della serie. Da Turk a Carla, da Elliot a Cox, dall’inserviente a Kelso, persino quella di gruppo con Jordan, Ted e il Todd. Purtroppo in questa ottava versione la serie non riesce a mantenere le aspettative.

Il cambio di prospettiva questa volta sembra molto più casuale, allargandosi un po’ a tutti gli specializzandi che girano nell’ospedale. A metà puntata perdiamo due narratori che finiscono per limonare in un ascensore e il focus rimane incentrato su Sunny, Derek e Denise. Se volessimo parlare della puntata in sé, l’idea non è neanche così brutta. Ci mostra tre storie diverse e separate, chiudendole anche con la giusta morale ma non basta.

Non basta se lo standard a cui vuoi ambire, come vediamo dal titolo, è quello delle altre sette puntate. Purtroppo la mancanza di mordente in Sunny, Denise e Derek non è l’unico problema di una puntata che rovina i rapporti tra Carla, Turk e J.D. per il gusto di farlo e in un modo anche abbastanza infantile. Avevamo aspettative alte ma non sono state soddisfatte: e questo è un vero peccato.

4) 5×22: Il mio déjà vu… il mio déjà vu. Scrubs rewind

Scrubs

La puntata del ritorno del dottor Cox in ospedale avrebbe dovuto segnare un’epoca. “Il mio pranzo” è probabilmente la più grande puntata di Scrubs, nonché causa di gran parte dei pianti guardando la serie. La trama dopo quell’episodio era subito proseguita bene per poi fare un passo falso due puntate dopo.

L’idea dietro a questa puntata è quella di mettere sotto i riflettori come certe situazioni, dopo anni che si lavora in uno stesso ambiente, possano ripetersi. Forse proprio a voler dare l’idea di prima e dopo “Il mio pranzo”, con una riproposizione di scene avvenute in passato e di come il riviverle sia strano.

L’idea è alla base anche della storia principale dell’episodio, in cui Cox ed Elliot arrivano a un confronto verbale molto duro su come il dottore non abbia mai avuto rispetto per lei nel corso dei cinque anni, agendo per deriderla anche adesso che la dottoressa Reid voleva aiutarlo. Quel che ci lascia perplessi è la scelta di basare molte gag nei venti minuti sulla riproposizione di eventi passati. L’idea del déjà vu non porta alcun pregio, anzi, quello che funziona meglio è la ripetizione di una scena a inizio e fine giornata lavorativa tra Cox ed Elliot. Un’idea di fondo non necessaria e che porta via tempo.

3) 7×09: La mia principessa

Questa è forse la puntata su cui i fan di Scrubs si dividono di più. Le vicende giornaliere del Sacro Cuore ci vengono narrate sotto forma di una favola di Perry a Jack, con parallelismi dei i personaggi per le loro situazioni attuali e tanta ironia dietro di essa.

C’è purtroppo da dire che, se un altro episodio come la puntata Musical era riuscito a dimostrare molti lati positivi nonostante il genere, questa puntata pecca di molto. È divertente vedere come Perry riduca le situazioni dei suoi colleghi a macchiette comiche estremizzando quel che pensa e i commenti con cui accompagna la narrazione sono esilaranti. I pregi però finiscono lì.

L’intera storyline attorno alle 12 ore di turno di Kelso, che viene introdotta all’inizio e rimarcata con Murphy porta lo spettatore a pensare che avrà una risoluzione in puntata. J.D. ed Elliot vengono infatti fermati dal primario perché rimasti oltre il limite di turno, ma con una banale scusa escono dai casini e rendono tutto quel piccolo arco narrativo inutile.

Molto intelligente è, invece, la parte in cui allo spettatore viene nascosta la diagnosi che servirà in puntata, ma la versione narrata di Perry non rende omaggio al brutto colpo che scopriamo essere accaduto in realtà. Non solo perché il genitore addolcisce la pillola a Jack mentendo, ma perché la morte della paziente non ci viene mostrata neanche dopo e solo accennata. Una grandissima opportunità mancata.

2) 4×21: Le mie labbra sono cucite

Scrubs

Quando una serie tv come Scrubs ti presenta dei personaggi così ben caratterizzati, una volta che questi agiscono in modo insensato la cosa è ancora più evidente.

La prima cosa che si nota vedendo le puntate consecutivamente è l’incoerenza di Kelso in questo episodio. Il primario nell’episodio precedente aveva ottenuto uno dei momenti più puri e sinceri di tutta la serie mostrando amore ed emozioni. In questa puntata non solo ride di un paziente che è rimasto per troppo tempo sotto l’effetto di un medicinale per l’erezione, ma convince Elliot a fare lo stesso in quanto non vi è nulla di male.

Discorso ancora peggiore per J.D. e Carla, che in un momento di ubriacatura finiscono per baciarsi e cercano di nascondere la cosa a Turk, per poi svelarglielo nel finale di puntata. Una scena che definire incoerente è poco per come la serie ha sempre trattato l’amicizia tra i due. La comicità dell’inserviente è la miglior cosa dell’episodio, che bilancia molto bene un Cox e una Jordan stranamente con poca chimica nel loro battibecco riguardo come crescere Jack. La puntata non aggiunge niente ai personaggi, li fa agire come non avrebbero mai fatto e butta le basi per del drama non necessario: non il massimo.

1) 6×11: La mia notte dei ricordi, la peggior puntata di Scrubs

Il peggior episodio di Scrubs non poteva che essere questo. Tre posizioni sopra abbiamo criticato l’episodio basato sulla sensazione di dèjà vu per la sua poca originalità, purtroppo questo è ancora peggiore sotto quel punto di vista.

La mia notte dei ricordiè composta all’incirca per tre quarti, non esageriamo, da flashback. Non déjà vu o scene che ne ricordano altre, ma veri e propri flashback. La puntata si incentra su un paziente che perde la memoria e quindi J.D. inizia a pensare a tutto quello che ha passato al Sacro Cuore, ma le sue fantasie in questo caso sono di una durata assurda.

I fan hanno più volte criticato questo episodio in quanto anche nella piccola parte di trama vera e propria non succede nulla di rilevante. L’intera puntata è comporta dai personaggi che ricordano cose, parlano con un paziente e decidono di raccontargli che ha provato a suicidarsi. La scena finale non ci viene neanche fatta sentire e quindi anche quel poco di emozione che avremmo potuto provare svanisce.

È un vero peccato dirlo, ma questo episodio è completamente evitabile nei rewatch. È forse la puntata più blanda e inutile della serie. L’unica spiegazione che ci viene in mente è il voler fare un recap a chi vide il prodotto in diretta. Idea accettabile se vista in quei termini, ma non oggi.

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