Infame, ma necessaria premessa: codesto insieme di sillabe contiene qualche spoiler, se ne raccomanda la lettura a un pubblico di adulti consenzienti e coscienti di aver appena letto questo mini-foglietto illustrativo d’apertura. Tenere lontano dalla portata degli analfabeti.
Christopher Duncan Turk, chirurgo di professione, amico per vocazione. Il personaggio magistralmente interpretato da Donald Faison in “Scrubs” è uno di quelli che non possono che rimanerti impressi nel Gulliver, merito di un umorismo debordante, di una genuinità impossibile da fermare e di una maniera di stare accanto alle persone semplicemente unica. Mai fuori luogo, quasi sempre utile, perpetuamente sorridente: è bello avere intorno Orso Bruno!
Il suo essere costantemente in relazione con le persone è diverso da quello degli altri dipendenti del Sacro Cuore, è un qualcosa che potrebbe essere etichettato come semplice, infantile e buffo, ma che in realtà è semplicemente naturale. Tutto sembra incastrarsi alla perfezione quando compare quel camice verde in scena: perché?
Forse per capirlo è necessario prima capire chi è Turk e perché tutti quanti sogniamo di averne uno tutto per noi.
Fondamentalmente Turk è un vincente. Muscoloso, di bell’aspetto, bravo in tutto fin dalla più tenera età ed eccellente in sala operatoria (o come lo definirebbe Cox, “il mattatoio”). Ci si aspetterebbe quindi di avere a che fare con il classico bulletto o l’insopportabile capitano della squadra di football che compare puntualmente in ogni serie americana per percuotere e/o umiliare i protagonisti sfigati, invece Chris è tutto il contrario!
Oddio, ha una percentuale di arroganza/estrema sicurezza in sé stesso che sarebbe impossibile non avere mettendosi nei suoi panni, tuttavia la mostra in maniera “socialmente accettabile”, mettendosi, anzi, molto spesso a disposizione degli altri. Turk (si) condivide: gli piace stare in mezzo alle persone, mischiarsi, non si isola in un contesto elitario, vuole confrontarsi con chiunque e, ovviamente, partecipare alle demenziali gag che vanno in scena nelle corsie dell’ospedale. E’ praticamente uno spaccone che ha scelto di essere uno della comitiva!
Lo possiamo vedere fare discorsi ambigui con Todd, sorridere all’Inserviente, consolare Ted, sfidare a basket il dottor Cox, urlare insieme ad Elliott, sbaciucchiarsi con l’amore della sua vita, Carla (del loro rapporto ne abbiamo già parlato altrove) oppure fare la corsa dei sacchi al pronto soccorso con “l’altro” amore della sua vita, J.D.
E’ vero, della loro love story sappiamo già qualcosa, ma proviamo ad analizzarla un po’ più in profondità.
Teoricamente Turk avrebbe dovuto prendere a calci nel sedere quello smidollato, sentimentale e secchionissimo culo bianco fin dai tempi del college, invece è diventato il suo migliore amico! Pur suonando strumenti diversi, a ritmi diversi e vestendo rispettivamente un tutone e una camicia di seta, il loro duo suona una musica perfettamente armonizzata e piacevole da ascoltare. Questo perché, nell’accogliente e strambo modo di stare al mondo di Dorian, il chirurgo ha trovato il luogo perfetto per esprimere un lato della sua personalità che altrimenti sarebbe rimasto sepolto per chissà quanto tempo: la spontaneità. E’ solo grazie ad essa che quando i due sono fianco a fianco nascono quei magici momenti, quelle frasi iniziate dall’uno e completate dall’altro, quei dialoghi così assurdi e strampalati da creare dipendenza in ogni amante della serialità che si rispetti.
I giochi con Raudi, le serate imbarazzanti nelle discoteche afroamericane, gli halloween travestiti da maiali, i tiki, gli atti di vandalismo alla cassetta della posta di Kelso e ovviamente l’evento più importante della loro vita…il ritrovamento della doppia sorpresina nei cereali: niente di tutto questo sarebbe successo se Turk non avesse deciso di di stare a fianco al suo amico e di non prenderlo a bastonate, dando così vita a questo equilibrio inaspettato.
Insomma, non abbiamo tutti quanti sempre desiderato di avere un amico così? Uno con cui potersi confidare, che sappia tutto di te senza usarlo mai a tuo svantaggio, che condivida con noi passioni ed esperienze, uno con cui poter prendere una birra, parlare della vita, fare una gara di rutti o tutte e 3 le cose insieme.
E’ proprio questo dinamismo a fare di Turk la spalla perfetta. Si perché lui non è un leader, forse in passato ha desiderato esserlo e magari lo è anche stato per un po’, però sa che il suo posto è accanto alle persone che ama, sempre pronto a caricarle e farle sentire bene grazie alle tante, poliedriche parti del suo carattere brillante e colorato.
Nelle scene irrealistiche, riflessive e grottesche che si alternano in ogni singolo episodio di “Scrubs”, è sempre un piacere incrociare la figura di Chris, con le sue battute, il suo slang e i suoi balletti, perché in fin dei conti ormai basta vederlo per sentirsi un pochino più felici e soprattutto meno soli in questo scialbo Mondo dove di persone così, ahimé, non ne esistono poi così tante.
“More than a feeling…“