A dirla proprio tutta, tutta Harry Truman non è che mi facesse proprio impazzire. Oddio, non intendo nemmeno dire di aver nutrito nei suoi confronti un’antipatia tale a quella che si è guadagnato James Hurley. Ma diciamo che, il povero, vecchio, buon sceriffo Truman ha il suo bel da fare a Twin Peaks, ma viene quasi totalmente oscurato da quel personaggione che è l’agente Cooper. Va beh, ma non siamo qui per discutere di queste inezie. Presentiamo ‘sto personaggio. Grazie al proprio temperamento pacato, riflessivo e paziente, lo sceriffo Truman è un uomo equilibrato e concreto, capace nel suo lavoro e pragmatico. Insomma, la spalla perfetta di quel meraviglioso sconclusionato che è Cooper. Infatti, se quest’ultimo si affida alla meditazione trascendentale, alle pratiche di divinazione tibetane e all’interpretazione dei proprio sogni, Truman è più concreto e conosce alla perfezione gli abitanti di Twin Peaks. Egli sa al punto tale quali siano le abitudini di ognuno che potrebbe quasi mappare i movimenti giornalieri che avvengono nella cittadina.
Va detto che Harry è impegnato nella giustizia su più fronti. Infatti, oltre ad essere il tutore della legge a Twin Peaks, fa parte (insieme a Big Ed, Hanwk, James Hurley, Joey Pulson e Hank Jennings) dei Bookhouse Boys, una specie di gruppo di supereroi locali – ma senza superpoteri – che si occupano di mantenere l’ordine – anche in maniera non proprio ortodossa – a Twin Peaks.
E tra una baruffa al bar, un traffico di droga e un omicidio, il nostro belloccio intrattiene una relazione con la donna più affascinante del film: la bella e ricca Josie, che – ma è una donna e ce lo si aspetta – lo farà dannare e non poco! Alla morte dell’amata consegue una pesante depressione e si lo sceriffo riuscirà a riprendersi sarà solo grazie all’amicizia di Cooper.
L’origine del nome – La cosa più rilevante che possiede lo sceriffo è il nome. Infatti, egli si chiama Harry S. Truman, proprio come il trentatreesimo presidente degli USA. Se lo spettatore non è abbastanza ferrato sulla Storia, ci pensa l’agente Cooper – al quale non sfugge niente – già nel pilot a mettere l’accento su questo particolare. Inoltre – la centesima prova della genialità di quel matto di Lynch – nell’episodio Anime Solitarie è possibile scorgere la fotografia del presidente proprio nell’ufficio dello sceriffo. Tuttavia c’è chi insinua un dubbio e cioè che il nome del personaggio gli sia stato dato in memoria di tale Harry Randall Truman, un locandiere deceduto durante la tremenda eruzione del Mount St. Helens, nel 1980. Vero è che in tal caso non si spiegherebbe la ‘S’ del nome, ma vai tu a capirlo quel pazzo di Lynch.
Curiosità: Truman è uno dei primi personaggi che vediamo in Twin Peaks, e il penultimo – se non consideriamo Bob.
La frase:
Twin Peaks è diversa. Lontana dal resto del mondo, l’avrai notato. […] Ed è proprio per questo che ci piace. Ma c’è anche il rovescio della medaglia, come in tutte le cose. Forse è il prezzo che paghiamo per vivere qui. […] C’è una specie di malattia nell’aria. Qualcosa di molto, molto strano tra questi vecchi boschi. Puoi chiamarla come vuoi. Una maledizione. Una presenza. Assume forme diverse, ma è stata tenuta lontana da qui da tempo immemorabile. E noi siamo sempre pronti a combatterla. […] Come i nostri padri. E non finirà con noi. Poi toccherà ai nostri figli.
Sceriffo Harry Truman
Elisa Belotti