I PERSONAGGI
Non esiste storia senza grandi personaggi. La riuscita di una storia dipende molto da quella dei suoi personaggi. Ebbene, Lost ha fatto centro anche in questo. Per quanto alcuni fossero meno simpatici di altri, meno coinvolgenti, possiamo affermare che sono stati tutti dei tasselli fondamentali. Ben pensati, tutti inseriti nel contesto nel momento giusto, legati da appropriate e studiate relazioni. Tutti hanno commesso sbagli, più o meno gravi, e tutti sono sull’Isola per potersi redimere, oppure no. La forza di Lost sta anche nella tecnica utilizzata per la narrazione e per il racconto di ogni loro vita. I flashback e i flashforward hanno dato il giusto ritmo alla serie televisiva. Diventa tutto più criptico, tutto più confuso. Ma quando i tasselli vengono messi al loro posto, non c’è storia lineare che tenga. Nel caso della fantastica stranezza di Lost, alcuni pezzi del puzzle non vengono proprio cercati. Buchi nell’acqua? Forse. Ma ha lasciato per sempre in noi quei dubbi che chissà se mai li colmeremo. La scelta dell’epilogo della storia e di lasciare delle domande senza risposta non è stata accettata da tutti, anzi. Ma non possiamo negare che ancor ora ne parliamo con chiunque seguisse Lost. Jack, John, Kate, Sawyer, Hugo, Desmond, Ben, saranno per sempre i nostri compagni di un viaggio introspettivo al centro della nostra personalissima Terra.
LA COSTANTE IN UN MARE DI VARIABILI
Desmond Hume ci ha teneramente insegnato che nell’infinito oceano di variabili, di situazioni scomode e di problemi possiamo sempre fare affidamento su una costante. Per lui è la sua amata Penny, ma non è rilevante. Può essere qualsiasi cosa: un amico, un sogno, una passione, un obiettivo. Lost ha confidato sull’assorbirci come una spugna, e c’è riuscito. I momenti poco rosei e le difficoltà ci accomunano, non esiste uomo senza problemi. Quindi, hanno pensato bene di costruire una gigantesca piazza in cui confidarci l’uno con l’altro per mezzo di uomini imperfetti, insicuri e comuni.
“Insomma avevo passato tanto tempo concentrandomi sulle costanti da essermi dimenticato delle variabili. Le variabili in queste equazioni siamo noi, le persone. Noi pensiamo, ragioniamo, facciamo delle scelte, abbiamo il libero arbitrio. Noi possiamo cambiare il nostro destino.” [Daniel Faraday]
D’altro canto Faraday, altro personaggio molto amato, sottolinea che l’uomo non deve essere un inetto, non deve aspettare che le cose cambino da sé. Ha la ragione dalla sua parte, ma anche il libero arbitrio, per cui deve agire e non adagiarsi.