5. Skins
A proposito dell’erogatore di disagi adolescenziali.
Per molti, “Skins” è stata la prima serie televisiva britannica seria(l)mente seguita.
Una sorta di precursore che ha quasi casualmente lanciato un caravanserraglio di attori che abbiamo ritrovato nelle più recenti mitologie di stampo britannico.
Con loro, abbiamo imparato a provare per le prime volte affetto per quei soggetti borderline e quei sognatori ancora troppo immaturi per uscire dal guscio, quelli dal disperato bisogno di trovare voce nel minuscolo cosmo che si erano creati, assottigliandosi al punto da divenirne l’atmosfera che lo circondava.
Un mondo che da piccolo è diventato grande con loro, passando dal circostanziale dei piccoli problemi, all’irreversibile del dramma.
6. Death Valley
Non tutti la ricorderanno ma, per gli eletti, “Death Valley“ è sicuramente ricordata con saccente sorriso. Commedia horror che approda nel bacino di Mtv nell’anno 2011, e che racconta con superbo sarcasmo e velata critica al sistema procedurale americano l’operato della Undead Task Force, (che, come suggerisce il nome, è una squadra speciale adibita alla cattura di mostri che girovagano per la Death Valley in California) attraverso l’occhio vigile delle telecamere di una troupe televisiva in piacevole stile “Cops“.
7. Kebab for breakfast
“Kebab for breakfast” è di produzione tedesca; e questo ha ironicamente senso, se consideriamo che la Germania è la nazione che conta il maggior numero di immigrati e cittadini di origine turca.
Lena, protagonista della serie, racconterà i “disagi” che scaturiranno dalla convivenza con una famiglia di origini turche il cui capofamiglia è Metin, commissario di polizia che innamoratosi di Doris (madre di Lena) proporrà l’idea di formare un’unica famiglia allargata.
Lena, grazie alla sua telecamera, racconterà alla migliore amica Khaty il difficile approccio alla sua nuova vita.