As days go by,
It’s the bigger love of the family
Con la voce meravigliosa di tre cantanti anni’70 americani, la sigla di “Otto sotto un tetto” (che fu, a dirla tutta, il mio primo incontro con l’inglese in musica coscientemente voluto, nel senso che mi sforzavo a capire le parole perchè mi sembravano troppo belle) racchiudeva tutto ciò per cui avremmo amato la serie: l’ottimismo degli anni ’80/90 (quello che li avrebbe accomunati anche ai Power Rangers, un sentimento generazionale oggi generalmente scomparso di cui ho provato a discutere qui ), il tempo che passa relativamente se si è felici (“mentre i giorni passano”) e soprattutto il fortissimo concetto di famiglia (“l’amore più grande è quello della famiglia”). Semplicemente, per mille dinamiche che si amalgamarono chimicamente, “Otto sotto un tetto” fu uno dei cult italiani dei primi anni ’90, di sicuro tra gli spin off (del dimenticabilissimo Perfect Strangers nda) che in Italia hanno avuto maggior successo e in quegli anni difficilmente avresti trovato qualcuno che non conoscesse quest’espressione
Sono stato io a fare questo???
detta da Steve Urkel con la voce italiana della grandiosa Monica Ward, che ci ricorda che abbiamo alcuni tra i doppiatori migliori al mondo, tanto per gradire. Le avventure della famiglia Winslow, della media borghesia di colore americana, ci tennero compagnia per 8 anni (dal 1989 al 1997) e come vennero trascinandosi nell’allegria, così andarono via, con un pizzico di dolore mai più represso. E i personaggi che li interpretavano, come gli attori, fondamentalmente sparirono dalla TV italiana, avendo ognuno più o meno successo nel loro mondo ma lontano dal bel paese. Nelle loro storie però, per molti è rimasto il riverbero di quella meravigliosa cavalcata, poichè metà del cast era giovanissimo, se non alla prima apparizione, nella prima serie di questa sitcom decisamente convenzionale ma terribilmente divertente e in più tratti matura e coraggiosa. La trama era semplice ed adatta ad innestare tutte le sottotrame successive: Carl Winslow è un poliziotto (nel corso degli anni assistiamo ai suoi avanzamenti di carriera, ricompensa per il suo coraggio, la sua onesta e il suo valore) che si trova a dividersi tra il lavoro e la famiglia: una splendida moglie casalinga, Harriet, i figli Edward, Laura e Judith, la madre Estelle (il suo arrivo in casa coinciderà col primo episodio della prima serie), la cognata Rachel e il nipote Richard. Tra i protagonisti ce n’è anche uno esterno alla famiglia di Karl, ma che nei fatti verrà adottato e sarà anche il personaggio più memorabile dell’intero show: ovviamente sto parlando di LUI, STEVE URKEL, il geniale e maldestro figlio dei vicini di casa, ma i cui genitori non compaiono praticamente mai! Da qui parte tutta una serie di peripezie che fanno luccicare gli occhietti dei nostalgici come me!
Vogliamo scoprire insieme che fine hanno fatto i protagonisti di Otto sotto un tetto? Bene, allora seguitemi, ma prima….. SIGLA