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#VenerdìVintage – Roswell, gli alieni che ci facevano impazzire!

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Partiamo dalle origini: perchè a qualcuno dovrebbe saltare in mente di scrivere un teen drama con protagonisti alieni e umani e lo intitola con il nome di una città del New Mexico? Le ragioni sono storiche. Il comune di Roswell è stato palcoscenico di un incidente molto bizzarro nel 1947. Più o meno a un centinaio di km dalla cittadina, infatti, sono stati trovati strani detriti. Da lì a qualche tempo, le autorità locali intervennero e, intorno all’8 luglio, si vocifera fosse stato ritrovato un disco volante. Gli scettici corressero il tiro asserendo si trattasse di un pallone aerostatico. Troppo tardi: gli ufologi erano già tutti in brodo di giuggiole per questa frizzantissima news.

Quindi Melinda Metz coglie la palla al balzo e scrive una serie di romanzi per ragazzi dal titolo banalotto: Roswell High. Così, tra il 1999 e il 2002 ci spuntano sullo schermo questi extraterrestri in incognito in New Mexico e i loro rispettivi drammi amorosi e adolescenziali. Ora, onestamente, diciamocela tutta: con il senno di poi, Roswell è una c****a EPOCALE! Ma con il senno di poi ci fa qualcosa solo Orlando, quindi chissenefrega. A noi piaceva e ci piaceva anche tanto!

A ben pensarci, la serie era idiota già dall’inizio, eppure è stata capace di tenerci incollati alla televisione come poche altre cose (un po’ effetto Madre/Padre Natura, per intenderci). Ci sono questi tre ragazzetti (Liz, Alex e Maria) e nulla, sono normali ragazzetti del New Mexico. Una di questi (chiaramente la più carina) lavora come cameriera (chiaramente è anche una bravissima ragazza) nel locale dei suoi vecchi: il Crashdown Cafè, quando viene colpita da un proiettile durante una sparatoria. Arriva ‘sto tizio (carino anche lui, ma con due orecchie che manco Dumbo), la tocca e puff! sparita la ferita: unica traccia, una macchia d’argento. E fin qui, nulla di particolarmente strambo.

– prima di procedere però vi mostro una foto dei due tizi, la cui allegria è seconda solo a quella di Maria e Costanzo (allegati per un rapido paragone) –

roswell e liz
max e liz
maria e costanzo
maria e costanzo

Bene. Torniamo a noi. Dicevamo. Ok, fino a qui diciamo che non è una trama nemmeno fin troppo originale, ma ecco che cominciano subito delle ingenuità di sceneggiatura che ci fanno quasi sorridere. Praticamente durante l’ora di biologia, Liz – la quale, a quanto pare, è la Elaine Fuchs del New Mexico – scopre, guardandole al microscopio, che le cellule di Max non sono umane. Così lui gli confessa di essere un alieno e così anche sua sorella Isabel e l’amico Michael. Sono arrivati con la navicella spaziale caduta nel 1947.

Da qui alla fine della serie è tutto un avvicendarsi di casini adolescenziali, sentimentali e interplanetari (tipo che loro sono i cloni dei regali del pianeta Antar. Gli originali sono stati uccisi durante una ribellione, così il sangue dei giovani extraterrestri è stato mescolato a DNA umano e sono stati sbattuti sulla terra per salvarsi, così da poter tornare in forze sul pianeta e vendicare il re ucciso e la sua corte).

Anche il finale è una cosa piuttosto pirla, ma all’epoca avevamo i fazzolettini vicini. La voce fuori campo di Liz legge il diario della ragazza nelle mani del padre. E’ lei che racconta tutta la storia dall’incidente al locale, per poi concludere parlando del matrimonio con Max. Liz chiede al padre di leggere il diario anche alla madre e di bruciarlo nel deserto in cui ‘suo marito nacque’.

C’è da dire che Roswell, al di là di quel bonazzo di Michael che poi si è trasformato radicalmente a causa del suo parrucchiere (eccone la prova fotografica)

roswell, il secondo parrucchiere
roswell, il secondo parrucchiere

forniva ai giovani ottimi esempi da seguire. Si pensi ai due protagonisti. Liz, aspirante scienziata, dichiara che le due personalità con le quali si identica maggiormente sono Marie Curie e Jane Austen e il suo libro preferito è Piccole donnese non è un buon esempio lei. Certo, un po’ differente il discorso da fare per Max dato che si identifica con Vincent Van Gogh, che voglio dire, comunque meglio di Charles Manson.

Dobbiamo ammetterlo, Roswell si è preso un pezzetto del nostro cuore. E mica solo del nostro: secondo un sondaggio del corriere della sera, i nostri aitanti cugini di E.T. hanno sbaragliato gli avversari (al secondo posto, i loro acerrimi nemici di X-Files) come serie tv più amata, aggiudicandosi 162.977 voti su 360k preferenze!

Mica pizza e fichi, signori.