BATMAN
Siamo negli anni 60, l’epoca delle luci psichedeliche, dei capelli cotonati, dei Beatles e purtroppo della serie “Batman”, quella con Adam West nel ruolo del cavaliere oscuro. (anche se di oscuro non ha proprio niente). Ci troviamo esattamente nel 1966, e sono passati già 27 anni dall’esordio fumettistico del miliardario eroe creato da Bob Kane. Non so quale sia stata l’intenzione della ABC quando decise di lanciare questa serie; non è chiaro se si tratti di una parodia o di un semplice fraintendimento dell’idea e della psicologia del personaggio concepito da Kane. Batman, al secolo Bruce Wayne, rappresenta il massimo esempio di lungimiranza ad una causa attraverso il totale rispetto di severi principi, dettati da una coscienza tormentata e malinconica. Quello di Adam West non è Bruce Wayne e quel costume “amatoriale” non è l’armatura di Batman; quella decappottabile uscita direttamente da un negozio di giocattoli non è la Batmobile, quel ragazzo vestito da Peter Pan in versione Fetish non è Robin, e potrei continuare per ore ad elencarvi cosa questa serie non è stata. Il periodo in cui nasco e cresco forse condiziona la mia opinione su questo prodotto, ma i fatti contraddicono le mie perplessità poichè questa serie a distanza di anni è considerata un Cult. Una versione completamente rivisitata e stravolta di un personaggio che di comico o ironico non ha proprio niente, e rappresenta un pugno in un occhio per tutti i fan del “VERO” Batman.
