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#VenerdìVintage – Ti sblocco un ricordo: Wacky Races

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I cassetti della memoria si riempiono man mano che gli anni passano. Ci sono cose belle, cose brutte o cose che semplicemente sono lì perché è giusto che ci siano. Aprire i cassetti della memoria e trovarvi i ricordi della nostra infanzia è ritrovare un mondo che credevamo perduto per sempre. Tutto ciò che è necessario fare è chiudere gli occhi e guardarci dentro. Questo è anche lo scopo della nostra rubrica: Ti sblocco un ricordo. Vogliamo portarvi indietro nel tempo, vogliamo entrare nella vostra mente e visitarla insieme a voi. Vogliamo aiutarvi ad aprire cassetti della memoria che non ricordavate di avere, nel grande armadio della vostra vita seriale (come abbiamo fatto con Lupin III e Sampei). Chiudete gli occhi quindi e iniziate a immaginare, non prima però di aver letto la parolina magica che sbloccherà il vostro ricordo, il titolo della serie tv di cui oggi vi vogliamo parlare. Da tutti conosciuta come La corsa più pazza del mondo, quella raccontata per la prima volta nel 1968 ha come nome originale Wacky Races. Il cartone animato è ispirato al film La grande corsa di Blake Edwards, pellicola che raccontava un campionato di corse automobilistiche con bizzarre vetture guidate da personaggi altrettanto bizzarri. Un cartone animato che, nonostante l’età, ha fatto compagnia a svariate generazioni e che, a causa del suo successo, è stato protagonista di un reboot prodotto da Boomerang e trasmesso in Italia nel 2017. Insomma, una produzione che ha fatto la storia. Per questo speriamo di sbloccarvi un bellissimo ricordo e, come in tutte le cose, per cominciare bisogna partire dall’inizio, dalla indimenticabile presentazione dei personaggi.

“Ed ora Signore e Signori vi presentiamo i più famosi e spericolati piloti che partecipano alla gara senza regole, il Wacky Races, dove ogni espediente è consentito per conquistare il titolo mondiale del Wacky Races. Sono sulla linea di partenza. La prima vettura è la Sei Cilindri di Peter Perfect. Rufus Roughcut lo segue con la sua Spaccatutto. In terza posizione troviamo l’Armata Speciale. Subito dopo Clyde e la sua banda con la loro macchina antiproiettile. Poi il supergenio delle piste: Pat Pending, sulla sua Multiuso. A breve distanza la divina Penelope Pitstop, l’affascinante ragazza che partecipa alla corsa. Viene poi la Macigno Mobile dei fratelli Slag, Rock e Gravel. Quindi il Diabolico Coupé di Big Gruesome. Alle sue spalle, concentratissimo, Red Max. In penultima posizione, l’Insetto Scoppiettante di Luke e Blubber. E all’ultimo posto, sulla vettura 00, Dick Dastardly, pilota dall’astuzia proverbiale. Suo compagno di corse il fedele Muttley, che lo aiuta nei suoi trucchi al limite del regolamento. Ma, attenzione: lo starter dà il via! Ma, che succede! I piloti non si muovono! È un infame trucco di Dick Dastardly, che però ingrana la marcia indietro. In questo momento sono partiti! Inizia l’avventura della Wacky Races!”, e inizia anche il nostro articolo su di essa.

Wacky Races, la trama

Un gruppo di coloriti personaggi, ciascuno con una propria particolare autovettura, partecipa a una gara automobilistica a tappe itinerante per gli Stati Uniti d’America. Fra questi il cattivo Dick Dastardly, per riuscire a vincere attua una serie di stratagemmi volti a ostacolare gli altri concorrenti, ma inevitabilmente i suoi progetti gli si ritorcono contro, facendolo arrivare ultimo nonostante le elevate prestazioni della sua automobile. Gli altri piloti sono i fratelli Slag, due cavernicoli alla guida del Macigno-Mobile, Il Diabolico Coupé pilotata dai fratelli Big e Li’l Gruesome, Il professor Pat Pending alla guida della Multiuso, Red Max alla guida dello Scarafaggio Volante, Penelope Pitstop alla guida della vettura 5, il Vezzoso Coupé. L’Armata Speciale, la vettura 6, è un carro armato guidato dal soldato Meekly agli ordini del sergente Blast, Clyde e la sua banda di gangster alla guida della vettura numero 7, la Macchina Antiproiettile, una vettura d’epoca degli anni venti, l’Insetto Scoppiettante, vettura di legno mossa da una rudimentale caldaia, guidato da Luke con il nervosissimo e freddoloso orso Blubber. Abbiamo poi Peter Perfect, un damerino sempre galante con Penelope e dotato di un’incredibile forza fisica, alla guida della vettura 9 denominata Sei Cilindri o anche Turbo Terrific, l’unica vera auto da corsa che si riprende da ogni incidente con una semplice scrollata. Infine Rufus Roughcut alla guida della Spaccatutto, vettura 10, occupata da un rude boscaiolo e dal suo castoro Sawtooth.

Ogni episodio coincide con la tappa di una gara. Protagonista assoluta della serie è la coppia Dick Dastardly-Muttley, i cui caparbi e maldestri tentativi di sconfiggere gli avversari ricordano gli stratagemmi messi in campo da Wile E. Coyote per catturare Bip-Bip ma senza quel senso di fatalismo che innalza il cartone animato della Warner ad una metafora dell’indomita volontà del genere umano a non rassegnarsi. Dick Dastardly è solo un meschino imbranato e i suoi fallimenti non suscitano l’empatia dello spettatore che preferisce schierarsi dalla parte di Muttley, sempre pronto a farsi beffe del suo padrone. Nonostante i limiti di longevità la serie funziona ancora alla perfezione: i bambini di oggi guardano ancora Wacky Races come la guardavamo noi e come la guardavano i bambini del ’68. Ogni gara ipnotizza lo spettatore a cause del susseguirsi delle trovate caramboliche e dai siparietti comici che muovono all’ilarità più per la loro disarmante ingenuità che non per il contenuto umoristico delle battute.

Titolo

Nel ’68 il successo della serie fu tale che ne furono ricavati due spin-off: Le avventure di Penelope Pitstop, in cui oltre alla bella protagonista femminile si ritrova la banda di Clyde con i suoi sei scagnozzi, e Dastardly e Muttley e le macchine volanti in cui l’inossidabile coppia supportata da un paio di aiutanti ancora più imbranati si ingegna a catturare il piccione viaggiatore Yankee-doodle. Il design preistorico dei fratelli Slag sarà invece riutilizzato per il protagonista della serie Capitan Cavey e le teen angels. Dobbiamo dire che, a causa della sua carta di identità piuttosto datata, questa serie animata presenta tutti i limiti che affliggono la maggior parte delle produzioni Hanna-Barbera di quegli anni: animazione grossolana, trame ripetitive, umorismo verbale di scarsa qualità, personaggi piatti e privi di spessore psicologico.

In questo caso però tutti questi difetti, anche se per quel periodo storico la serie era rivoluzionaria, sono parzialmente compensati da una dose di fantasia notevole per cui, tra macchine e personaggi eccentrici, ce n’è davvero per tutti i gusti: dai gangster-nanerottoli della banda di Clyde all’avvenente Penelope Pitstop, passando per il professore pazzo Pat Pending fino ai cavernicoli fratelli Slag. Ogni episodio è costituito da una sequenza ininterrotta di gag slapstick, esplosioni, invenzioni cervellotiche e sorpassi improbabili con il solo scopo di intrattenere e far divertire lo spettatore. Insomma, con Wacky Races abbiamo voluto sbloccarvi un ricordo per farvi sorridere e farvi tornare un po’ bambini, quando bastavano delle auto strambe e strampalate quanto i loro guidatori, per divertirvi e occuparvi l’intero pomeriggio. Grazie Wacky Races.

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