Walker Texas Ranger la conosciamo tutti. O almeno così ci sembra. È una serie tv poliziesca e d’azione, andata in onda per la prima volta nel 1993 e terminata, ahimè, 20 anni fa. Il protagonista è Cordell Walker, interpretato da Chuck Norris (qui trovate 7 curiosità sull’attore), famoso ancora oggi per le mosse di arti marziali, a volte stravaganti ma di certo sorprendenti, con cui combatte i malviventi. Walker Texas Ranger è una serie iconica che tanto ha catturato il pubblico dell’epoca e che ha lasciato il segno nel filone di questo genere. Iconica perché è entrata a far parte dell’immaginario collettivo a furia di vedere episodi e repliche sui canali Mediaset e perché in realtà racchiude al suo interno messaggi profondi che sono stati portati avanti grazie ad un arco narrativo per niente banale.
Proprio così, sebbene alcuni spettatori possano liquidarla rapidamente come serie poco impegnativa e caratterizzata da vicende che iniziano e finiscono in un solo episodio, Walker Texas Ranger aveva invece un filo conduttore molto forte. Tanto è dovuto ai personaggi e in particolare al protagonista Walker, che è la figura centrale. La trama di questa serie è in realtà molto più complessa di quello che può apparire ad un primo sguardo. La prima stagione è stata una sorta di scommessa, infatti conta solo 4 episodi. Ma è servita per poter introdurre al meglio i personaggi. Sono proprio loro infatti a suggerirci che c’è di più oltre l’apparenza di serie tv con episodi sconnessi. Tra questi personaggi spicca Walker che compie un processo di trasformazione poi nel resto delle stagioni. Vediamo anche Alexandra Cahill, vice procuratore distrettuale che affianca Walker sin dal primo episodio e che passa gradualmente dall’essere una sua fidata amica, a sua sposa a madre della loro figlia. Questa è una relazione portata avanti con molta cautela e infatti vedremo il loro matrimonio solo nell’ottava stagione.
Ma insomma, qual era davvero la trama di Walker Texas Ranger?
Da una parte troviamo sicuramente l’amicizia e l’aiuto reciproco. Walker è in grado di compiere il suo lavoro al meglio grazie alla squadra che ha alle spalle. James Trivette è il suo migliore amico nonché un altro ranger di Dallas. Non è affatto un personaggio secondario, infatti alcuni episodi lo vedono proprio al centro della scena come unico protagonista. Anche le figure degli antagonisti ci suggeriscono quanto la trama venga portata avanti tanto per episodi quanto per flusso della storia. Emil Lavocat, ad esempio, è il nemico numero 1 dei ranger e non è stato affatto semplice sbarazzarsi di lui. Lo vediamo comparire dalla prima stagione fino all’ultima, sempre più determinato a vendicarsi dei ranger.
In una serie di questo stampo è fondamentale la contrapposizione tra giusto e sbagliato, bene e male. Non ci sono sconti e nemmeno dubbi, la linea tracciata è molto netta. Walker è l’eroe per eccellenza ed è lui ad incarnare tutti i valori della giustizia e dell’onestà. Questo non è semplicemente il sottotesto di Walker Texas Ranger, ma il suo cuore pulsante. Nonostante la maggior parte degli episodi preveda casi polizieschi differenti, con attori nuovi e diversi, la sua trama è sempre la stessa: difendere e preservare la parte buona del mondo. Per farlo non ci si può accontentare, ma è necessario combattere con tutte le proprie forze.
Il richiamo western
Partiamo dal presupposto che sia Chuck Norris che il suo personaggio, Walker, hanno origini pellerossa. Infatti hanno entrambi un forte legame con la popolazione dei nativi cherokee. Questo aspetto viene preso in considerazione nello svolgimento della serie a cui si agganciano spesso richiami al genere western. Apertamente citato dal programma stesso dato che diversi episodi cambiano ambientazione per ritrarre le vicende di Hayes Cooper (sempre interpretato da Chuck Norris). Cacciatore di taglie del far west, Cooper è una sorta di spirito guida per Walker che si ispira spesso a questo personaggio per risolvere le proprie sfide.
Ancora più interessante è tuttavia la menzione al genere non espressa apertamente.
Il western per gli americani è molto più di un genere, è un modo per rappresentare la propria storia, molto più recente di quasi ogni altro paese al mondo. I film western classici, basati sulla conquista dell’ovest, sono quindi diventati l’epica americana che mancava. A lungo sono stati il mezzo per insegnare agli americani la loro storia e il processo che hanno dovuto compiere per la sua occupazione. In questo genere è centrale la figura del salvatore che accompagna la comunità, proprio come fa Walker a Dallas. Il cowboy è colui che viene incaricato di trasformare il deserto in giardino fiorito, ovvero di domare le terre selvagge e portarle alla civiltà. Per questo Walker Texas Ranger ha affascinato così tanto. La sua lotta al crimine, alla droga e alle ingiustizie è quanto di più simile ci sia al combattimento per il proprio posto nel mondo. Esattamente come ha mostrato il western per decenni di storia cinematografica.
Inoltre i baristi dei saloon western sono spesso le figure più sagge, che ne hanno visti tanti di uomini e hanno imparato a riconoscerli. Anche in Walker Texas Ranger quest’altro aspetto western è stato mantenuto. C.D. Parker, ranger in pensione, è il gestore di un bar in pieno stile texano. Lo vediamo fino all’ottava stagione come grande amico di Walker e Trivette. Sarà lui a dare loro i migliori consigli sui casi più complessi e ospiterà, alla fine di quasi ogni episodio, i festeggiamenti per il successo dei ranger nel suo locale.
Walker Texas Ranger ha saputo coniugare una trama orizzontale velata e decenni di storia in episodi da 45 minuti. Questo suo grande merito non può quindi essere confuso con una linea narrativa sbrigativa o autoconclusiva. Il soggetto di questa serie è consequenziale e ponderato.
Per apprezzarla nella sua interezza è necessario guardarla con spirito critico e desiderio nostalgico. Non a caso infatti era molto apprezzata negli anni 90 dai nostri nonni o più in generale da persone adulte. Più propensi a rimpiangere i giorni andati in cui era tutta campagna e la tecnologia che ancora non aveva preso il sopravvento sulle nostre vite. Più propensi anche a farsi incantare rispetto alle nuove generazione che non si stupiscono più di niente e ormai vedono le mosse di Chuck Norris come poco credibili e comiche, tanto da averne fatto meme su meme.
Walker Texas Ranger rappresenta un’epoca che non c’è più e che allo stesso tempo non ci ha mai lasciati. Fa parte del nostro passato ed ha contribuito a plasmare il nostro presente. Anche se ormai il deserto è giardino, a volte è bello ripercorre i passaggi che lo hanno portato a splendere e con una maratona revival di questa serie, tutto è possibile.