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Victoria è finita troppo presto

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Alcune serie tv concludono la loro corsa prima che i fan possano dar loro il giusto addio. Che sia per ragioni produttive, per esigenze di trama, per un calo di ascolti. O ancora, magari, in conseguenza all’abbandono di uno o più dei personaggi più amati di una serie. Qualsiasi sia il motivo, dire addio a un prodotto televisivo prima che il suo ciclo sia effettivamente concluso è spesso ingiusto e doloroso per il pubblico. Ed è quello che è capitato con Victoria. Parliamo di una serie tv andata in onda su ITV e PBS (in Inghilterra e negli Usa rispettivamente) e su LaF qui in Italia. Ciò che resta di questo piccolo gioiellino può essere recuperato qui, sulla scheda dedicata NOW. Tratta dal romanzo di Daisy Goodwin, qui anche al suo debutto come sceneggiatrice della serie, Victoria si compone di sole tre stagioni, andate in onda dal 2016 al 2019.

Di cosa parla Victoria?

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Una scena di Victoria

La serie segue le vicende della giovane Alexandrina (Drina) Victoria, unica erede alla Corona d’Inghilterra. Quando nel 1837 il re Guglielmo IV muore senza eredi, toccherà a lei assumersi il difficile compito di governare il paese. Oppressa fin da piccola da una madre ansiosa, la duchessa di Kent, e dall’avido segretario di questa, Sir John Conroy. Così Victoria arriva al trono impreparata, ma piena di passione per il suo popolo e del desiderio di voler essere la sovrana che l’Inghilterra merita.

La prima stagione seguirà la sua crescita, mostrando anche la nascita di due dei rapporti che l’hanno influenzata maggiormente nella sua vita. Ossia l’amicizia con Lord Melbourne, primo Ministro della regina, di cui Victoria si invaghisce e l’amore per Albert di Sassonia-Coburgo-Gotha, l’uomo che sposerà e da cui avrà 9 figli. La seconda e la terza stagione introdurranno diversi personaggi e momenti storici importanti vissuti dalla regina negli anni di regno che arrivano fino al 1851.

Protagonista della serie è Jenna Coleman, la Clara Oswald di Doctor Who.

Insieme a lei un cast di ottimi interpreti che hanno arricchito la serie, regalandoci personaggi magnetici e a cui è stato impossibile non affezionarsi. Rufus Sewell, che abbiamo visto nell’opera clamorosa The Man in the High Castle, è il carismatico – come lo chiama la regina – Lord M, che diventa amico e confidente di Victoria. Lui sostituirà prima la figura paterna persa in tenerissima età e poi diventando l’oggetto del suo primo innamoramento. Tra Victoria e il suo Lord M si instaura un rapporto di fiducia e reciproca compagnia, che tuttavia viene calunniato dai membri della corte. Non c’è solo la gelosia dei cortigiani di Victoria dietro le maldicenze, ma anche preoccupazione per il crescente potere di Melbourne a corte e nella vita politica del paese. Da qui la necessità di allontanarlo da Buckingham Palace e spingere la regina verso il suo giovane cugino, Albert.

Victoria, una serie che bilancia con grazia diverse storyline e personaggi complessi

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I protagonisti di Victoria

La prima stagione introduce il futuro consorte e mostra i primi tentativi di conoscenza tra i due. Victoria è ancora legata a Lord M e Albert non fa che criticare ogni suo comportamento, tanto che la giovane regina non è per nulla persuasa di volerlo sposare. I due ragazzi, tuttavia, sono accomunati da una profonda solitudine, derivata dai rispettivi ruoli, e complice una chimica che è esplosa fin dal primo incontro, finiscono con l’avvicinarsi. Se Lord M la accontenta e asseconda ogni capriccio, mantenendo Victoria – seppur involontariamente – sempre legata a lui, Albert spinge la regina a ragionare con la propria testa, sfidandola e rincorrendosi con lei in un duetto appassionato e meraviglioso. Il ruolo di Albert è affidato a Tom Hughes, con cui anche nella vita reale Jenna Coleman ha intrecciato una relazione.

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Victoria in una scena della serie

Altri personaggi degni di nota sono la Duchessa di Kent (Catherine Fleming), la madre apprensiva di Victoria e con cui la figlia avrà un rapporto complicato, alimentato anche dalla vicinanza della Baronessa di Lehzen (Daniela Holtz), balia e governante della regina. Come in altre serie del genere period drama, anche in Victoria osserviamo lo scorrere parallelo delle vite dei nobili e della servitù (Downton Abbey docet) e tra i servitori della regina almeno due sono diventati amatissimi dal pubblico: Miss Nancy Skerrett, ex prostituta giunta al servizio di Victoria sotto mentite spoglie, e lo chef di corte Charles Elmé Francatelli, geniale pasticciere un po’ libertino che si innamora, ricambiato, di Miss Skerrett.

La serie, in sole tre stagioni, riesce a bilanciare con garbo le diverse storyline che la compongono.

In questo modo, la serie regala archi narrativi brillanti e interessanti ai diversi personaggi: naturalmente, l’evoluzione maggiore la compie proprio Victoria, che alla fine della terza stagione è regina, donna, moglie e madre. Una pluralità di identità che rispecchiano la complessità di un personaggio (storico e di finzione) che è diventato emblema della modernità e ha traghettato l’Inghilterra nel futuro.

Daisy Goodwin per tratteggiarla ha letto i diari personali della regina, scoprendo dietro l’austera figura reale una ragazza piena di vita e dal carattere brioso, sebbene timido in pubblico. Non trascurando i lati spigolosi del carattere, né le controversie che hanno accompagnato la vera Regina Victoria durante la sua vita, la sceneggiatrice è riuscita, tuttavia, a mettere in luce molti dei miglioramenti che la sovrana apportò al suo regno e le innovazioni che approvò in diversi campi. Grazie all’unione congiunta di Victoria e del Principe Albert, profondo amante delle scienze e del sapere, l’Inghilterra diverrà una nazione all’avanguardia: riforme scolastiche, ampliamento del diritto di voto, innovazioni tecnologiche.

Nonostante qualche libertà nella ricostruzione storica, con finalità legate alla trama e ad accrescere l’interesse del pubblico, Victoria è stata una serie che ha saputo raccontare con precisione i momenti salienti di una parte della vita di una delle figure più importanti del XIX secolo. La serie, infatti, vanta un reparto tecnico di grande rilievo: costumi di scena, ambientazioni, tutto è ricostruito con attenzione, mostrando anche i primi contrasti nati a corte dall’utilizzo di innovazioni non del tutto convenzionali.

Victoria è una serie solida e accattivante, terminata troppo presto

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Una scena di Victoria

Con Victoria abbiamo un esempio di period drama (qui trovi una classifica dei migliori period drama dal 2010 in su) solido e accattivante quanto basta da tenere il suo pubblico incollato allo schermo: non ci sono i costumi appariscenti di Bridgerton, né le sue trovate ucronistiche, eppure la serie riesce comunque a risultare moderna e convincente. Ed è per questo che la chiusura di Victoria con un cliffhanger alla fine della terza stagione ha lasciato ancor di più l’amaro in bocca ai suoi fan.

ITV aveva inizialmente parlato di una pausa, nell’aprile del 2021, per le riprese della quarta stagione e la stessa autrice si era detta ottimista, rivelando di aver già le idee chiare su dove avrebbe voluto condurre i personaggi e che la quarta stagione sarebbe stata una delle più belle. Tuttavia, nel 2022 arriva una sentenza da cui ancora oggi, molto probabilmente, non ci siamo ripresi: Victoria non sarebbe proseguita con una quarta stagione.

Una decisione incomprensibile, soprattutto se si pensa ai diversi avvenimenti che una nuova stagione avrebbe potuto raccontare, mostrando un’ulteriore evoluzione nel rapporto tra Albert e Victoria, divenuti adulti e consapevoli della mutevolezza dell’amore, ma anche di arricchire la serie con momenti storici meno conosciuti al grande pubblico. Victoria, purtroppo, è finita troppo presto e di questo, forse, non riusciremo a farcene una ragioneE se questo non vi è bastato, vi lasciamo con un’altra serie di motivi per cui dovreste guardare questa serie.