6) CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO

È proprio vero che “chi trova un amico trova un tesoro”.
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Il giorno in cui Ragnar è approdato sulle coste dell’odierno Regno Unito ha trovato un tesoro enorme di nome Athelstan. Il loro rapporto, così strano e profondo, ha caratterizzato gran parte delle stagioni di Vikings.
Ognuno dei due ha migliorato l’altro, ha insegnato una cultura diversa e sono stati entrambi simbolo di quanto nessuna cultura è impermeabile ad un’altra.
Per Ragnar, Athelstan è stato l’amico più caro, la sua coscienza, una delle persone a cui ha più voluto bene nella sua vita. Lo ha indirizzato verso una civiltà di pensieri che al vichingo mancava, lo ha portato a sognare mondi lontani con i suoi racconti e lo ha fatto crescere come re, come uomo e come condottiero. Senza di lui Ragnar non sarebbe ciò che è oggi.
Per Athelstan, invece, l’incontro con Ragnar ha rappresentato la libertà. Il monaco ha continuato a seguire il suo Dio ma ha compiuto un viaggio dentro di sé che lo ha portato ad essere la perfetta coniugazione fra le due culture: un vichingo cristiano. Athelstan si è avvicinato a Dio ancora più di prima ma in Ragnar e nel suo popolo ha trovato una famiglia e il suo posto nel mondo.
Tra loro c’era fiducia assoluta, senza dubbi, senza possibilità di tradimento.
Con la sua morte, sia per Ragnar che per Vikings, si è chiuso un capitolo molto importante, l’uomo ha perso il suo migliore amico e la serie uno dei personaggi più importanti. Per il nostro re nulla è più come prima, si perde completamente nel suo dolore ed è perso nel mondo senza la sua guida.