3) Alex Hogh Andersen – Ivar
Con un padre memorabile come Ragnar, non potevamo che aspettarci un figlio degno del suo nome. Anche in questo caso Ivar il Senz’ossa è una figura che si fonde tra realtà e finzione. Sicuramente primogenito di Auslag e Ragnar, ebbe un ruolo decisivo per il futuro dell’Anglia orientale e della stessa York, come descritto anche nello show.
Probabilmente aveva un problema alle ossa che gli rendeva difficili i movimenti.
Da ciò deriva il soprannome riutilizzato anche in Vikings. Ivar è scritto come un personaggio sadico, cattivo e incontrollabile nei suoi gesti e nei suoi pensieri. Gran parte di questo carattere è dovuto alla malformazione che l’ha reso emarginato agli occhi di tutti. Ma la sua rivalsa non tarda ad arrivare e insieme a Bjorn diviene il figlio più importante di Ragnar per la storia dello show. Alex Andersen riesce a entrare in perfetta simbiosi con una scrittura di questo tipo, rendendo vivo un personaggio molto difficile da interpretare.
L’aspetto fisico non è secondario all’interpretazione. In questo senso Alex riesce a trasmettere realmente la malformazione e la sua derivante psicologia mentale, che risulta spesso misteriosa agli occhi dello spettatore. Nei suoi sguardi e nei suoi gesti non si legge nulla di concreto se non un sentimento profondo, con ferme radici nella vita del personaggio. Questo è il grande punto di forza di Alex: riuscire a rendere Ivar in Vikings un’incognita e sorpresa costante. Il suo è un personaggio tutt’altro che univoco nel suo carattere nel quale con più attenzione si possono leggere anche valori importanti, come la determinazione e l’accettazione di se stesso e nei confronti degli altri.