Con Vita da Carlo, Verdone si è preso anche la televisione. Uno dei massimi protagonisti del cinema italiano, con alle spalle una fortunatissima carriera costellata di film di enorme successo, ha tentato la non semplice avventura nel mondo delle serie tv, terreno spesso minato per chi ha vissuto una vita di cinema, ma, a conti fatti, è riuscito nell’impresa. La seconda stagione di Vita da Carlo, passata a Paramount+ dopo l’esordio su Prime Video, ha certificato la genuinità dell’operazione, che si alimenta della stella di Carlo Verdone e consegna una narrazione fresca e divertente, che omaggia il grande patrimonio dell’attore, ma che risulta un prodotto credibile nel panorama odierno e sinceramente godibile e divertente.
La serie tv segue le avventure, fittizie, di Carlo Verdone, quello vero, alle prese prima con una suggestiva e grottesca ipotesi di candidatura a Sindaco di Roma, poi con la realizzazione, a lungo agognata, di un intenso film d’autore, che rappresenti il suo lascito artistico. Nel mentre, una carrellata di situazioni grottesche e di guest star costellano l’azione, presentandoci un Verdone costantemente alle prese con imprevisti e situazioni avventurose, che esaltano lo spirito sinceramene genuino del protagonista di Vita da Carlo. Lavoro, famiglia e vita pubblica sono i poli entro cui si muove Verdone, che spesso non riesce a conciliare il tutto e il più delle volte finisce per pagare lo scotto, sempre molto divertente, della sua vita frenetica.
Nel corso della narrazione, l’attore romano mantiene intatta la sua cifra stilistica, ragionando sulla stessa essenza del grande schermo, del piccolo, e della modernità che ha stravolto la narrazione e annullato molti confini. Il cinema di ieri e la tv di oggi confluiscono nella serie di Carlo Verdone, il quale si pone come un ponte, estremamente credibile, tra queste due dimensioni. Non era facile creare questa connessione, perché già di per se cinema e televisione sono due media tanto simili quanto estremamente diversi e non a caso molti cineasti di lunga data, approcciandosi al mondo delle serie tv, non hanno convinto a pieno. Carlo Verdone, invece, è riuscito a essere credibile anche in questa nuova veste, andando ad attingere a piene mani proprio dal suo patrimonio artistico. Da quel cinema di ieri e confluisce, e si raggiorna, nella tv di oggi.
Vita da Carlo tra citazioni e attualità
Il tratto distintivo della serie passata da Prime Video a Paramount+ è l’impressionante comparto citazionistico, che costituisce, materialmente, questo ponte tra il passato e il presente di cui parliamo. La carriera di Carlo Verdone è stata costellata, come abbiamo detto, di grandissimi successi e di momenti iconici, che puntualmente sono confluiti in Vita da Carlo, che attinge a piene mani da questo solido patrimonio, compiendo però un’operazione interessante. Nella serie tv, le citazioni non sono mai fini a se stesse, non sono dei semplici omaggi alla carriera del protagonista o dei regali ai fan di lunga data, ma sono incastonate alla perfezione nel racconto, armonizzandosi col contesto seriale e, in fin dei conti, riaggiornandosi, risultando funzionali all’intero contesto.
Rinfrescate e adattate a un nuovo linguaggio, queste citazioni acquisiscono un valore narrativo importante, perché rappresentano il fil rouge che collega il passato e il presente di Carlo Verdone, un artista che ha detto molto, ma che ha ancora molto da dire. Chiaramente, la scelta di mescolare, nel racconto, verità e finzione, risulta estremamente funzionale a questa operazione, perché Verdone, interpretando se stesso, presenta in maniera naturale questi continui rimandi ai suoi vecchi film, dal balletto di Borotalco con De Sica, ai siparietti tra Jessica e Ivano con Claudia Gerini e altri grandi topic della sua carriera. Sono elementi che comprensibilmente fanno parte, ormai, della quotidianità di Verdone, per cui il loro inserimento non risulta affatto forzato o meramente celebrativo.
Queste citazioni sono, piuttosto, la massima capacità dell’attore romano di dominare il nuovo media, verso cui, nello stesso racconto, mostra una certa insofferenza, anche questa meta-narrativa. Verdone rimane ostinatamente e orgogliosamente legato al cinema, tanto che nella sua serie tv lavora a un film, e anche in questo modo si mescolano questi due piani: un cinema, ormai forse mitico, di ieri, e una tv, molto più pratica, di oggi, entro cui Carlo Verdone ha dimostrato di sapersi muovere alla grandissima.
La grande commedia italiana calata nel piccolo schermo
Il comparto delle citazioni rappresenta solo la punta dell’iceberg, la massima realizzazione, perché poi Vita da Carlo contiene molti altri elementi che rendono la figura di Carlo Verdone un ponte credibilissimo tra presente e passato. Innanzitutto, c’è questa capacità, per nulla scontata, di dominare il linguaggio seriale, per lo più senza snaturarsi. Come accennato, non è semplice per chi è stato forgiato dal cinema approcciarsi a questo mondo così diverso, che può ingannare per via delle similitudini, ma che in termini di differenza presenta degli ostacoli spesso gravosi. Verdone, invece, nel suo Vita da Carlo non ha mostrato difficoltà, adattandosi alle caratteristiche del nuovo media e facendo evolvere il proprio linguaggio. Nella serie di Paramount+, infatti, non c’è un Carlo Verdone diverso, ma c’è un evoluzione che aggiunge un nuovo tassello alla carriera del regista.
Nella nuova forma narrativa, infatti, Verdone ha saputo preservare il proprio spirito, che non si vede solo nelle citazioni, ma anche nei continui rimandi a quella che è la grande commedia italiana, di cui il protagonista di Vita da Carlo è sicuramente uno dei grandi rappresentanti. L’equivoco, la situazione grottesca, il malinteso: questi elementi, largamente presenti nella tradizione comica italiana, confluiscono pienamente in Vita da Carlo, adattandosi anch’essi al format seriale e mantenendo la loro freschezza, anche se costretti a una narrazione diversa, più dilatata e contaminata. Ne esce fuori un sapiente alternarsi di citazioni, misunderstanding, sketch e momenti più drammatici, per un coacervo di intonazioni che rappresenta una delle cifre distintive della narrazione seriale.
In conclusione, dunque, grazie al suo lavoro in Vita da Carlo, Verdone ha piantato la propria bandiera anche sul suolo delle serie tv, rendendo però estremamente armonico il suo percorso, perché in questa nuova avventura non si è scordato della precedente. Tutto lo straordinario lavoro nel cinema è confluito pienamente nella narrazione seriale e il cineasta romano è riuscito a trovare quell’equilibrio, davvero difficile, tra il cinema di ieri e la tv di oggi. Un ponte tra passato e presente, che soddisfa anche l’ambizione del Verdone personaggio di Vita da Carlo, ovvero quella di realizzare un’opera con cui essere ricordato per sempre. La stessa, immensa, carriera di Carlo Verdone è quell’opera.