È il 1994. Il regista Neil Jordan sta cercando di dare un volto a Claudia, la piccola protagonista di Intervista col vampiro, film tratto dall’omonimo romanzo di Anne Rice. Il casting è molto lungo e complesso poiché il ruolo non è dei più semplici. Occorrono, infatti, qualità importanti e una maturità non da poco per affrontare la parte della bambina vampirizzata e costretta a restare tale per tutta l’eternità, in perenne confusione tra sentimenti da adulta e comportamenti infantili (o viceversa, a seconda delle situazioni).
Per questo ruolo vennero prese in considerazione Christina Ricci, Dominique Swain, Julia Stiles ed Erin Moore ma alla fine, in lizza, ne rimasero due: Evan Rachel Wood, di sette anni; e Kirsten Dunst, di dodici. Come tutti sappiamo fu quest’ultima a ottenere la parte, forte, rispetto alla Wood, di una carriera già avviata e di un curriculum bello corposo malgrado la giovane età. Evan Rachel Wood, comunque, il ruolo di vampira lo otterrà qualche tempo dopo, interpretando l’affascinante Sophie-Anne Leclerq, regina dei vampiri della Louisiana, in True Blood.
Nata il sette settembre del 1987 a Raleigh, nella Carolina del Nord, Evan Rachel Wood è figlia d’arte. Suo padre, Ira David Wood III, è un attore teatrale, scrittore e regista, conosciuto per il ruolo di Barry nel film Brainstorm – Generazione elettronica del 1983. Sua madre, Sara Wood, invece, è un’attrice e insegnante di recitazione. Madre e figlia hanno recitato insieme parti minori in American Gothic, una serie drammatica tendente all’horror trasmessa dalla CBS nel 1996. Lo stesso anno Sara e la piccola Evan Rachel si trasferiscono a Los Angeles affinché l’attrice in erba possa proseguire la sua carriera che, finora, l’ha vista recitare parti poco importanti in alcune serie e film per la televisione.
Un primo ruolo di un certo rilievo l’ottiene nel 1998 interpretando per sei puntate Chloe Waters, figlia della protagonista Samantha “Sam” Waters nella serie Profiler – Intuizioni mortali. L’anno successivo, e fino al 2002, interpreta per tre stagioni una adolescente disturbata, Jessie Sammler, nella serie Once Again (Ancora una volta, in italiano). La sua interpretazione spicca tanto da farle ottenere due candidature all’OFTA Television Award, una allo YoungStar Awards e un premio agli Young Artist Awards come miglior ensemble in una serie drammatica insieme alle giovani colleghe Julia Whelan e Meredith Deane.
Evan Rachel Wood, nel 2002, è Hogan Creeg in The West Wing – Tutti gli uomini del Presidente. Per una sola puntata la giovanissima attrice interpreta il ruolo di nipote dell’addetta stampa della Casa Bianca, C.J. Creeg (Allison Janney). Evan è perfetta per il ruolo di ragazzina strafottente e un po’ arrogante nei confronti dell’ amatissimo, dal pubblico, agente del Secret Service incaricato di proteggerla Simon Donovan (Mark Harmon).
Nello stesso anno è la figlia di Al Pacino in S1m0ne, film di fantascienza scritto e diretto da Andrew Niccol (Gattaca, Lord of War e In Time).
Dopo una comparsata in CSI – Scena del crimine finalmente ottiene il suo primo, importante ruolo da protagonista in Thirteen – 13 anni. Il film, un teen drama, è stato scritto e diretto da Catherine Hardwicke (Lords of Dogtown e Twilight) e interpretato insieme a Holly Hunter e Nikki Reed. Liberamente ispirato alla vita di quest’ultima, il film racconta la storia di Tracy (Evan Rachel Wood), studentessa delle scuole medie di Los Angeles che inizia un percorso fatto di sostanze stupefacenti, sesso e crimine dopo essere diventata amica di una compagna di classe problematica. Accolto positivamente dalla critica il film ha suscitato diverse polemiche per via degli argomenti trattati, in particolar modo l’abuso di droghe da parte dei giovani, così come un comportamento sessuale promiscuo e l’autolesionismo. Nonostante le critiche Thirteen ha ricevuto diverse importanti nomination (Oscar, Golden Globe, BAFTA).
A proposito di questo film, dice l’attrice: “è stato intenso e faticoso. Fisicamente ma soprattutto emotivamente. Ho patito molto quel ruolo anche se lì, sul momento, non me ne sono resa conto. Soltanto dopo ho pagato il conto. In ogni caso, sono felice di averlo fatto. Mi sono impegnata al massimo e credo che il risultato si sia visto, sullo schermo“. Il risultato a cui accenna l’attrice l’è valso, tra le altre, una candidatura al Golden Globe, una ai Satellite Awards, una agli Screen Actors Guild Awards e una agli Young Artist Awards come miglior attrice.
Lo stesso anno Evan è la figlia di Cate Blanchett, la sua attrice preferita, nel thriller western The Missing, diretto da Ron Howard mentre nel 2005 è protagonista della black comedy Pretty Persuasion, diretta da Marcos Siega.
Il ruolo di figlia o, comunque, di adolescente Evan ce l’ha cucito addosso ormai. Tanto che in diverse occasioni l’attrice ha esplicitamente detto di sperare di fare la stessa carriera di Jodie Foster che da attrice bambina è diventata attrice donna. La questione riguardo Jodie Foster ha suscitato un divertente siparietto durante il loro incontro. È la stessa Evan a raccontarlo alla stampa: “mia madre ha sempre voluto che fossi come Jodie. Mi ha persino mandata nelle stesse scuole. Così quando l’ho incontrata per la prima volta ero incerta se darle un pugno o un bacio. Ho optato per la seconda opzione. Parlare con Jodie è stata una delle più belle esperienze della mia vita“. L’attrice ha incontrato la regista per parlare del suo ruolo nel film Flora Plum un progetto che la Foster ha iniziato nel 2005 e che parrebbe finalmente terminato.
La carriera di Evan prosegue a gonfie vele. Nell’arco di un biennio l’attrice è protagonista in diversi film: Litigi d’amore, insieme a Joan Allen e Kevin Costner; Down in the Valley, con Edward Norton; Correndo con le forbici in mano, insieme ad Alec Baldwin, Annette Benning, Gwyneth Paltrow e Joseph Cross; Alla scoperta di Charlie, dove recita la parte della figlia di Michael Douglas; Davanti agli occhi, nel quale interpreta la parte di Diane, sopravvissuta alla strage nel liceo di Colombine, insieme a Uma Thurman; infine, è Lucy in Across the Univers, un musical basato sulle canzoni dei Beatles. Per questo film Evan Rachel Wood ha saputo dimostrare un grande talento musicale del tutto inaspettato dalla critica e dagli ex Beatles i quali l’hanno apertamente elogiata.
Nel 2008 Darren Aronofsky la reputa perfetta per il ruolo di Stephanie Ramzinski, figlia di Robin Ramzinski in The Wrestler, film che segna il prepotente ritorno in scena di Mickey Rourke. La sua interpretazione le frutta due nomination a due premi minori come attrice non protagonista ed è riconosciuta all’unanimità dalla critica come “molto intensa“.
L’anno successivo è la protagonista femminile di Basta che funzioni, commedia di Woody Allen. Evan interpreta Melodie, una giovane ragazza sbandata che si innamora di un anziano misantropo, Boris, interpretato da Larry David (Curb Your Enthusiasm e co-creatore della serie Seinfeld). Il film non è un granché ma l’interpretazione di Evan è applaudita dalla critica che la elogia “per aver saputo rendere perfetto un personaggio meravigliosamente scritto bene“.
Nel 2009 è Robert Redford ha volere a tutti i costi Evan Rachel Wood nel suo The Conspirator, film sull’unica donna che prese parte alla cospirazione per uccidere Abraham Lincoln. “Evan l’avevo vista in Thirteen al mio Sundance Film Festival. Ero rimasto molto colpito dalla forza che scaturiva dal suo personaggio. Per questo, quando ho dovuto scegliere chi avrebbe dovuto interpretare la figlia di Mary Surratt non ho avuto dubbi: volevo lei. Perché solo lei avrebbe saputo tirar fuori dal personaggio quell’energia di cui avevo estremamente bisogno“.
Contemporaneamente a questo ruolo Evan torna in televisione interpretando il ruolo di Sophie-Anne Leclerq in True Blood, un ruolo al quale l’attrice è particolarmente affezionata: “dopo tanti film e qualche video musicale, avevo davvero voglia di provare qualcosa di diverso. Quando mi hanno proposto il ruolo della regina dei vampiri della Louisiana mi sembrava uno scherzo del destino. Non ero stata Claudia ma sarei stata Sophie-Anne: andava bene lo stesso“.
La sua partecipazione a True Blood la tiene lontana dagli schermi per un paio di anni. Poi nel 2011 George Clooney le offre la parte di Molly Stearns in Le idi di marzo, un film drammatico che racconta il dietro le quinte di una campagna elettorale presidenziale di un immaginario Governatore americano. Nel film, oltre a Evan, ci sono Ryan Gosling, George Clooney, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti e Marisa Tomei (già incontrata in The Wrestler). Il film ottiene, tra le altre, una candidatura all’Oscar come miglior sceneggiatura.
Dal 2013 al 2015 Evan è protagonista di quattro pellicole: due commedie romantiche, Una rete di bugie e A piedi nudi, e due thriller drammatici, Charlie Countryman deve morire e Into the Forest. Per quest’ultimo l’attrice è stata suggerita personalmente da Max Minghella (i due si erano conosciuti sul set de Le idi di marzo) a Elliot Page che di questo film, oltre che attore principale è anche produttore. Elliot Page ed Evan Rachel Wood interpretano due sorelle che vivono isolate in una foresta. Per interpretare al meglio questo ruolo i due hanno convissuto diverso tempo insieme creando un legame molto forte.
Dal 2016 Evan è la protagonista indiscussa di Westworld – Dove tutto è concesso, una serie televisiva di genere fantascientifico, trasmessa dalla HBO e scritta da Jonathan Nolan (fratello di Christopher e sceneggiatore di Memento) e Lisa Joy, basata sull’omonimo film scritto e diretto da Michael Crichton (Jurassic Park). Per il ruolo di Dolores Abernathy (stagioni 1-3) e Christina (stagione 4) Evan Rachel Wood, che collabora insieme ad attori del calibro di Ed Harris e Sir Anthony Hopkins, ha ricevuto una candidatura agli Emmy Award, una per i Golden Globe, una per gli Screen Actors Guild Awards vincendo un Satellite Awards e Critics Choice Television Awards.
La serie ha un successo incredibile, come spesso accade per i prodotti trasmessi dalla HBO e l’interpretazione di Evan, al di là dei premi e delle candidature, è considerata dalla critica come “profonda e matura, incredibilmente carica di significato“.
Carriera in ascesa, tra televisione e cinema (e qualche pubblicità), Evan Rachel Wood è un’attrice, cintura nera di Tae Kwon Do, che, a trentaquattro anni, è ormai affermatissima. Lei si definisce timida e detesta la notorietà che deriva dal suo successo. Alle spalle ha una vita privata dolorosa e complessa che l’hanno resa una importante attivista per i diritti delle donne che hanno subito violenza.
Con il collega inglese Jamie Bell (Billy Elliot) ha avuto un bambino che definisce “sua ragione di vita” per il quale ha rinunciato a diverse parti importanti: “voglio godermi mio figlio, il più possibile adesso che è piccolo. Poi si vedrà“. E, a proposito di vedere, nel suo prossimo film Evan interpreterà la popstar Madonna, in Weird: The Al Yankovic Story insieme a Daniel Radcliffe. Madonna si è detta incredibilmente felice di essere interpretata da Evan che considera, fin da Thirteen “una grandissima attrice”.
Tutti la vogliono perché Evan ha talento da vendere. Adesso, poi, ha scritto e diretto un corto in post-produzione dal titolo Queen. Lei, però, preferisce centellinare i copioni da interpretare: “sono parole su carta alle quali devi dare vita. Non è così semplice come sembra, anzi: per me è sempre stato piuttosto faticoso. Ma mi piace vedere il mondo con occhi diversi“.
Per lei fare cinema o televisione è importante soprattutto perché le permette di suscitare delle emozioni: “non importa che siano positive. Se mi dicono che in quel film ho fatto schifo sono contenta lo stesso perché significa che ho scatenato un’emozione, ho scosso qualcosa di forte“.
Evan Rachel Wood è un’attrice incredibile, con un grande talento, cresciuta e maturata dentro il suo lavoro. La sua filmografia rappresenta letteralmente la sua vita. In un ipotetico what if cosa sarebbe successo se Evan fosse stata scelta per il ruolo di Claudia in Intervista col vampiro? Ovviamente nessuno potrebbe dirlo. La sua carriera sarebbe stata diversa, certamente. Ma in tutta onestà, per quello che ha saputo darci, siamo felici che, sia stata scartata, in quell’ormai lontano 1994.