Westworld è finito da poco più di due mesi e noi siamo nella disperazione totale.
Non importa quanto rapidamente l’abbiate guardata, o quante pause vi siate presi nel cercare di districarne la trama, o che siate arrivati a tastarvi la pelle con sospetto o meno, è facile che Westworld vi abbia terribilmente affascinato e fatto porre tantissime domande alle quali è difficile trovare risposte univoche.
Westworld unisce tantissimi elementi di generi diversi, sollevando questioni legate a cosa ci rende umani, e a come ci concepiamo nel mondo e nella società. Ce n’è davvero per tutti. Ed è chiaro ormai che indurre a crisi esistenziali è una passione congenita dei fratelli Nolan (e se volete uno studio approfondito di tutti i temi esistenziali affrontati da questa Serie, noi l’abbiamo fatto!)
Per quanto a certe questioni sia palesemente difficile donare risposte, una cosa è sicura: se vi siete appassionati a Westworld è molto facile che vogliate saperne di più, e vedere diverse prospettive a riguardo.
Dopo aver visto tutti o quasi i film di genere, passando fra Ghost in The Shell e Westworld, rispolverando Blade Runner, Terminator, persino Eternal Sunshine of the Spotless Mind e anche dando una chance a Ex Machina, ci siamo tristemente resi conto che non è mai abbastanza.
Meno male che ci sono le Serie Tv!
Certo è che se di Westworld vi sono piaciuti soprattutto l’atmosfera cupa, i giochi di potere, i misteri da svelare, affrontare un potere centrale che nega la verità, e questioni del passato che in qualche modo sempre si ripresentano, questa lista dovrebbe essere una ventina di volte più lunga. C’è tutto un mondo di Serie figlie anche dei tetri anni della Guerra Fredda che pongono carismatici signori del potere al centro di realtà trasformate in giochi giusto per darci un’idea di quanto sia facile trasformare l’apparente sicurezza della società in una trappola (e potete dare ad esempio un’occhiata a quel lavorone che è The Prisoner del 1967, se questo genere vi interessa).
Qui, per il momento, vi suggeriamo 5 Serie che ci ricordano Westworld in maniera piuttosto specifica. Molte di queste si appoggiano particolarmente anche al mondo dell’AI per metterci a confronto con il modo in cui ci concepiamo rispetto a quel che creiamo, soprattutto in un contesto presente in cui lo sviluppo del nostro rapporto con la tecnologia si va complicando sempre di più.
Queste serie non conterranno certamente tutti gli elementi di Westworld, e, purtroppo, non sono Westworld. Ma dal momento che non avremo modo di continuare questa storia fino al 2018, abbiamo se non altro modo di dare un’occhiata in giro, scoprire magari nuove passioni e quantomeno prepararci psicologicamente alla prossima ondata di crisi esistenziali.
Diamo inizio alle danze!
1. HUMANS
Humans è una delle Serie il cui approccio all’AI più ci ricorda Westworld. Figlia di una collaborazione anglo-americana che coinvolge l’AMC da parte degli USA e Channel 4 e Kudos dal lato britannico, Humans ci mette a confronto con un’ambientazione distopica e a tratti fortemente satirica.
Gli androidi in Humans prendono ugualmente un nome alternativo: parliamo in questo caso di “synths” piuttosto che “hosts”. E mentre in Westworld gli androidi, poiché non considerati individui, consentono l’impunita reiterazione di crimini e perdizione da parte di un’alta borghesia pesantemente annoiata, Humans si concentra sulla dimensione domestica, postulando una realtà alternativa in cui robot dall’aspetto umano sono oggetti di consumo, usati per lavori di vario genere e spesso schiavizzati.
Anche qui, il confronto con gli androidi diventa un mezzo per riflettere sulla società e su cosa ci rende umani, man mano che i synths mostrano segni di indipendenza.
La seconda stagione ha da poco finito la messa in onda in UK e Australia, e si appresta a iniziare negli USA la settimana prossima.
Humans si basa sulla premiata Serie svedese Real Humans (Äkta Människor). Entrambe le Serie si concentrano sull’impatto che la diffusione di questi robot (“hubot” nella Serie svedese) ha sulla società, fra complicazioni economiche, sociali e politiche, ovviamente con le loro differenze in parte basate sui contesti differenti: quello svedese da un lato, e quello british dall’altro.
Ma visto che ci tocca aspettare fino al 2018, magari avrete modo di dare un’occhiata a entrambe.