Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla prima stagione di Westworld
Pensavate che il momento delle teorie fosse sospeso fino all’autunno del prossimo anno? Niente di più sbagliato. La prima stagione di Westworld si è conclusa da diversi mesi con un finale chiarissimo e chiuso da più punti di vista (ne aveva parlato il nostro Vincenzo Bellopede nella recensione della 1×10, la trovate qui) che ha lasciato poco spazio per sviluppare le speculazioni più disparate, ma l’affermazione, in realtà, è vera a metà. Non mancano infatti i dubbi e gli interrogativi, quasi normali se si pensa alle incredibili sfaccettature di questa serie tv. Per ingannare la lunghissima attesa che ci porterà verso il secondo atto del capolavoro creato da Jonathan Nolan, proveremo oggi a rispondere ad un quesito al quale molti hanno provato a rispondere con esiti alterni: dov’è situato il parco di Westworld? Una teoria che impazza su Youtube potrebbe aver centrato il punto. E se così fosse, parleremmo del posto più assurdo che possiate immaginare.
Questo screen potrebbe non dirvi nulla, ma rappresenta un primo indizio. Distogliete l’attenzione dai due protagonisti e concentratevi invece sul volto rappresentato nel mezzobusto al centro dell’inquadratura. Chi diavolo è? Ve lo diciamo subito: è Sander Cohen, uno dei personaggi principali del videogioco BioShock. Questo elemento potrebbe essere un normalissimo easter egg, legato alla grande passione di Nolan per lo sparatutto fantascientifico ideato da Ken Levine, oppure una spia della direzione che stiamo prendendo. Bioshock, infatti, è ambientato a Rapture, un’immensa città sottomarina costruita segretamente nel 1946 nelle profondità dell’Atlantico. Già, una città sottomarina. Interessante, perché pensiamo possa essere così anche per Westworld. E aggiungiamo un dettaglio che chiariremo tra poche righe: il parco di Westworld potrebbe esser stato costruito sulla Terra, in acque internazionali.
L’indagine portata avanti dal canale Youtube The Film Theorists (troverete il link a fine articolo) evidenzia diversi aspetti che non escluderebbero la possibile localizzazione in un altro pianeta (il più gettonato è Marte), e noi partiamo da qui. Uno degli elementi più importanti da tenere in considerazione è il contratto con i termini e le condizioni da accettare per accedere al parco di Westworld. Il sito ufficiale della Delos Inc. nel quale è stato caricato (delosincorporated.com), realizzato ad hoc dai produttori della serie tv, è attualmente inagibile per via di un finto hackeraggio, ma potete trovare il documento in giro sul web (per esempio su Reddit, qui). Se si legge attentamente, si notano quattro aspetti su tutti: la giurisdizione all’interno del parco è autonoma, gli unici esseri viventi “reali” sono le mosche (ricordate l’ultima scena del pilot?), le temperature non cambiano mai e l’incolumità degli ospiti è garantita totalmente (“È più probabile morire per colpa di un fulmine che a Westworld”).
Il primo punto potrebbe dimostrare che il parco sia stato costruito in acque internazionali, nelle quali la giurisdizione è libera finché non intacca la sovranità di alcun Paese (The Mansion Family, episodio 11×12 de I Simpson, sintetizza perfettamente il concetto), il secondo si ricollega idealmente al quarto e il terzo, invece, ci fa sorgere un dubbio: uno dei tanti contesti di Westworld è desertico, e lo sbalzo termico dal giorno alla notte metterebbe a repentaglio la vita dei clienti: si deduce quindi che le temperature costanti vengano regolate artificialmente, all’interno di una biosfera che prescinde dalle dinamiche naturali del mondo esterno. Mettiamo in gioco un altro elemento: il parco di Westworld è immenso. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Nolan, la superficie coperta è di 500.000 miglia quadrate (129 milioni di ettari): per intenderci, la città di New York è grande circa la metà, mentre il parco di Disney World occupa 40 miglia quadrate (10.000 ettari).
Dove si potrebbe trovare un territorio così grande da adattare in questo modo a proprio piacimento? Indubbiamente su un altro pianeta o un enorme base spaziale. Ma anche sulla Terra, a patto che si parli di un oceano. L’acqua, infatti, copre il 71% della superficie terrestre, e permetterebbe la costruzione di un parco del genere. Il punto, però, è un altro: perché si pensa possa esser stato costruito sulla Terra e non da un’altra parte? La teoria evidenzia alcuni aspetti sulle modalità di comunicazione all’interno del parco (portate avanti principalmente via Skype), possibili grazie alla presenza di satelliti di proprietà della Delos inseriti in acqua (la questione richiede un approfondimento particolare, sviluppato perfettamente nel video). Ma non è tutto. Pensateci un attimo: nella foto che vedete sopra, Bernard, Ashley Stubbs e i suoi uomini si trovano nei sotterranei della Delos. Notate qualcosa di strano? Innanzitutto il vecchio globo che rappresentava in passato la società raffigura in parte la Terra (e non Marte, come si è detto da più parti senza notare che si intravede il Sud America), e poi vediamo dell’acqua. Tanta, troppa.
Da dove arriva? Perché? La mappa postata mostra dove sono situati i sotterranei della vecchia Delos, e risulta difficile spiegare perché ci siano delle perdite così copiose. A meno che non dia credito alla teoria e si pensi che Westworld non sia altro che un mastodontico parco sottomarino. Non siete ancora convinti? C’è un ultimo elemento che potrebbe portarvi dalla nostra parte. Se si riprende in mano il contratto citato in precedenza, notiamo la presenza di tre parole chiave: porto d’ingresso (il punto d’accesso al parco), terraferma (il parco stesso) e camera di decompressione (si intuisce quindi che ci sia una variazione di pressione tra il mondo esterno e il parco). Anche questo non dimostra niente con certezza, ma se è vero che una buona quantità d’indizi costituiscano una prova (e qui sono più di tre), Westworld potrebbe essere realmente sulla Terra, immerso totalmente nelle acque internazionali. Nolan (seppure sia stato smentito dalla moglie) ha ammesso la possibilità di comprendere dove si trovi Westworld attraverso la visione della prima stagione, e noi ci siamo fatti questa idea. Forse scopriremo la verità tra un anno e mezzo o forse no, ma ora non conta: quando si ha a disposizione un universo come quello creato da Westworld in dieci episodi, fantasticare è stupendo. Soprattutto se ci permette di immaginarci in un deserto nel bel mezzo di un oceano.
Antonio Casu, in collaborazione con La Regia
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