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Westworld ci prepara allโ€™epilogo

ยซBring yourselves back online.ยป
ยซTornate in linea.ยป
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La piรน grande certezza dalla quale siamo accompagnati ogni settimana alle porte di Westworld, รจ quella di uscire senza certezze. O quasi.
Il capezzale della nostra limitata realtร  รจ solo la riva di un oceano di coscienza, e nellโ€™universo di Nolan e Joy questa consapevolezza puรฒ costare la vita; se non la propria, quella di una costante la cui perdita genera lโ€™angoscia e la disperazione che rende piรน vivi nel dubitare della perpetuitร  della propria esistenza.
Come unโ€™ombra che noti con la coda dellโ€™occhio, come il fumo che ti resta sui vestiti, lโ€™esistenza genera sรฉ stessa con una parvenza fuggente ma che diventa residuo inscindibile: lโ€™idea trainante allโ€™ordine ed alla ciclicitร  dellโ€™uomo nel vivere mediante il ricordo di sรฉ, che lo illude di unโ€™immortalitร  ideale.

Gli host sono costretti a tale rimembranza in maniera vivida, che si manifesta come lโ€™eterno ritorno di un vissuto cancellato a gomma su matita, che lascia lโ€™evidente rilievo inequivocabile di chi รจ stato ferito con uno squarcio che permane oltre la morte.
Quel taglio che per un host vale quanto il vano ed insipido affondo di un vetro appuntito sulla sabbia fine nella confortante possibilitร  di essere risanato, ma che per qualcuno che del parco รจ stato genitore segna la delusione che non sa essere rivestita con le sovrascritture.

Vivere in funzione dei piccoli frammenti di integritร  e compassione รจ il โ€œcore codeโ€ di chi ha capito che lโ€™appagamento รจ destinato a cessare come caduca ostentazione, se misurato in base a ciรฒ che si vuole ottenere.
รˆ per questo motivo che a Westworld, per quanto ci si spinga oltre il limite, nel gioco di Ford si esce sempre illesi, con una sacca in spalla un poโ€™ piรน pesante di rimorso; il gioco di Arnold, invece, รจ diverso.
โ€œQuello taglia dentro.โ€

Lโ€™ANTEFATTO DELLโ€™IO: La finzione della sofferenza
westworld

โ€“ ยซOgni residente ha bisogno di un antefatto, Bernard, lo sai. La tua sofferenza immaginaria ti rende piรน reale.ยป
โ€“ ยซPiรน reale, ma non vivo.ยป

Lโ€™ottavo episodio di โ€œWestworldโ€ รจ uno spaccato di filosofia teoretica che trova i suoi momenti piรน alti nei dialoghi tra Ford e Bernard nello scantinato del cottage.
Stavolta, allโ€™alba dellโ€™episodio, ad essere โ€œriportato in lineaโ€œ รจ Bernard. Senza indugi e con un freddo realismo che quasi provoca congestione, siamo immersi nella nuova โ€œcondizione bipolareโ€ che assoggetta Bernard, nella dicotomia che lo vede diviso tra โ€œlโ€™essere un programmatore che conosce perfettamente il funzionamento delle macchineโ€ ed al contempo โ€œuna macchina che ha totale coscienza di esserloโ€.
Un livello cognitivo che รจ ormai contaminato soltanto dallโ€™idea dello spettatore che tale costrutto sia comunque un subordinato, corrotto dalla prepotente irruzione di un tasto di comando, ma la cui influenza esistenziale riallinea gli argini e costringe a non essere ritenuta basale od โ€œinferioreโ€ rispetto a quella umana.
In tal senso Bernard รจ โ€œrinatoโ€, trasformando lโ€™embrione di coscienza della mente bicamerale nel famelico istinto conoscitivo di un adolescente in scoperta del mondo, in attesa dellโ€™ultimo grumo da sciogliere che potrebbe essere la giร  citata possibilitร  che Bernard sia ricostruito ad immagine di Arnold, per lo stesso motivo per cui non รจ in grado di vedere questโ€™ultimo allโ€™interno della foto che raffigura Ford e suo padre.
Tale rinascita alloca in quella sofferenza che ontologicamente non differisce da quella umana sulla base della propria fenomenologia.
รˆ cosรฌ, alludendo al sacrificio con un macabro en passant, che Ford rafforza il concetto di sofferenza necessaria citando Frankenstein: โ€œLa vita o la morte di un uomo sono un piccolo prezzo da pagare in cambio della conoscenza che io cerco, del dominio che potrei acquisire.โ€
La persistenza della memoria in Bernard sembra voler troppo palesemente convincere lo spettatore a non fidarsi di Ford, giocando sullo smascheramento della sua catena di menzogne, quando lโ€™ignaro assistente ha una reminiscenza dellโ€™aggressione ad Elsie.

โ€“ ยซMi hai mai fatto uccidere qualcun altro in quel modo?ยป
โ€“ ยซNo, Bernard, ovviamente no.ยป

In realtร , oltre al fatto che lโ€™espressione di Ford appaia riflessiva al punto da esternare sinceritร , lโ€™allocazione della scena potrebbe essere un brillante indizio utile a capire che Arnold potrebbe avere una sorta di controllo passivo, frastagliato e pertanto ancora incompleto, di Bernard.
Questo poichรฉ il momento in cui Ford riceve la domanda precede immediatamente la cancellazione della memoria di Bernard.
Potrebbe non essere affatto un caso che, in termini di sceneggiatura, la domanda sia stata โ€œgettataโ€ a ridosso del reset: Ford, in procinto di cancellare i ricordi di Bernard, non avrebbe motivo di mentire sui comandi che gli ha imposto in passato.
Lโ€™aggressione ad Elsie potrebbe, pertanto, essere un comando latente di Arnold.
Il torpore mnemonico a cui le macchine sono sottoposte si manifesta come vivido, e non รจ altro che il vissuto di una dolorosa ciclicitร  che genera lโ€™antefatto dellโ€™Io.
Un precedente che illude lโ€™esistenza e che, grazie al quale, รจ possibile lโ€™appercezione.
westworldโ€“ ยซQuesto dolore รจ tutto ciรฒ che mi resta di lui.ยป (Bernard, ricordando suo figlio).
Bernard รจ rinato, ed il giorno in cui si nasce ha un gran potenziale.

Intanto, Maeve continua a miniare il disegno di un percorso che ci ricollega alla mitologia dellโ€™Iโ€™itoi, della quale abbiamo giร  parlato e che funge sempre piรน da manuale di lettura delle vicende di Westworld.
Citando nuovamente la leggenda, per chi non avesse seguito le precedenti analisi:
Iโ€™itoi โ€œcrebbe le persone come dei bambini, insegnando loro ad apprendere e ad eccellere nelle loro attitudiniโ€œ, finchรฉ non fu ucciso dal suo stesso popolo. Iitoi, tuttavia, era talmente potente che riuscรฌ a tornare in vita.
Dopo la sua rinascita, inventรฒ la guerra. Decise di vendicarsi spazzando via le popolazioni che lui stesso aveva plasmato. Necessitava di un esercito, cosรฌ discese sottoterra e portรฒ in superficie i Papagos.
Lโ€™immagine metaforica di Iโ€™itoi attribuita ad Arnold potrebbe, a questo punto, manifestarsi attraverso una stringa di codice lasciata allโ€™interno di Maeve. Le sue azioni, probabilmente dettate da Arnold, si ricollegano fedelmente alla rappresentazione della leggenda del Labirinto dellโ€™Iโ€™itoi, se consideriamo lโ€™imminente โ€œcreazioneโ€ del suo esercito con la collaborazione di Hector.
Il fondale dellโ€™oceano di ricordi di Maeve potrebbe aver svelato, seppur poco chiaramente, una โ€œdinamica di giocoโ€ del mondo di Westworld: allโ€™Uomo in Nero appare lampante il Labirinto nel momento in cui, immotivatamente ed a sangue freddo, spara alla figlia di Maeve non attingendo ad alcuna trama di gioco e provocando in Maeve stessa una sofferenza non legata agli schemi narrativi ma a quel legame che si instaura come un automatismo; ci pare un poโ€™ piรน chiaro per quale motivo, nel secondo episodio, lโ€™Uomo in Nero spari alla moglie di Lawrence per โ€œsbloccareโ€ un livello successivo del Labirinto, provocando nella bambina (figlia di Lawrence) la sofferenza utile a visualizzare lโ€™indizio da offrirgli per il raggiungimento della meta.
Anche Maeve vive attraverso i ricordi, e con lโ€™appercezione al livello piรน alto, questi ingabbiano nella stessa illusione della sofferenza che costruisce lโ€™antefatto.

โ€“ ยซQuesto dolore รจ tutto ciรฒ che mi resta di lei.ยป (Maeve, ricordando sua figlia).
Quella sofferenza รจ artefatta, ma รจ la scorciatoia piรน efficace per sentirsi vivi; cosรฌ che per Maeve, anche soffrendo, possa sembrare breve un eterno viaggio.

Col cammino di Dolores, costeggiata da un William sempre piรน vicino a palesarsi come la figura passata dellโ€™Uomo in Nero grazie agli spunti (magari appositamente incastonati al fine di confondere) recepiti in puntata, nuove (confuse) idee utili a prevedere ciรฒ che ci aspetta sono sorte.
Da quanto abbiamo visto, pare concretizzarsi la possibilitร  che le linee temporali siano tre.
La prima linea temporale a cui stiamo assistendo fa riferimento a 34/35 anni prima (prima dellโ€™apertura del parco), di cui una delle sequenze รจ quella riciclata degli host in prova per il test di Turing (mentre ballano in coppie).
Non viene fatto riferimento preciso e consolidato del fatto che Arnold muoia durante โ€œil primo disastro di Westworldโ€ che ha causato la sospensione delle attivitร . Per tale motivo, possiamo ipotizzare che la sua morte e le immagini che Dolores rivive avvengano nella linea temporale che precede lโ€™apertura del parco, cosรฌ come la sparatoria che la vede protagonista.
In unโ€™intervista, Evan Rachel Wood compie un discorso etico โ€œoltre genereโ€ che sottolinea come la distinzione femminile e maschile sia superata nellโ€™approfondimento antropocentrico di Westworld, e di come le caratteristiche di genere non influenzino lโ€™attribuzione di un ruolo.
Sulla base di questo, non รจ da escludere la possibilitร  che Dolores sia una sovrascrittura di Wyatt (interpretato in una narrazione precedente), o quantomeno di chiunque fosse la personalitร  della sparatoria.
I ricordi che rivive, per altro, potrebbero non essere suoi.
Come abbiamo giร  appurato, gli host non ricordano come gli umani.
I loro ricordi sono vividi e, soprattutto, precisi.
Ciรฒ entra in contraddizione con le visioni di Dolores, che data questa premessa non potrebbe ricordare sรฉ stessa vedendosi in terza persona (come accade anche nel momento in cui vede sรฉ stessa galleggiare esanime in acqua).
Le reminiscenze di Dolores, le visioni di una versione precedente di sรฉ basata su un altro personaggio che compie la sparatoria, potrebbero essere i ricordi di Arnold (che ha assistito alla scena) che riemergono da unโ€™ipotetica stringa di codice che questโ€™ultimo stesso potrebbe aver inserito allโ€™interno di Dolores (cosรฌ come, sempre ipoteticamente, in Maeve) allo scopo di โ€œtornare in vitaโ€œ.
La seconda linea temporale farebbe riferimento ai 30 anni precedenti quella del presente, ossia quella di William, come abbiamo giร  ipotizzato dopo il secondo episodio.
Prendendo in considerazione le parole dellโ€™Uomo in Nero inerenti sua moglie, del rimorso quiescente e la ricerca di redenzione, non รจ da escludere la possibilitร  che nella timeline di William vedremo Logan vendicarsi su Dolores uccidendola e, di conseguenza, William uccidere Logan in un fugace momento di raptus omicida dettato dalla rabbia. Lโ€™omicidio nel parco potrebbe verosimilmente causare la sospensione delle attivitร  ed essere effettivamente ricordato come il famigerato โ€œdisastro di Westworldโ€ di cui siamo coscienti nella timeline del presente.
Questo ci ricollega al discorso di fine episodio dellโ€™Uomo in Nero: sua moglie (sorella di Logan), col tempo, avrebbe nutrito il dubbio che quello avvenuto a Westworld non fosse un incidente e che William ne fosse in qualche modo colpevole.
Sarebbe anche plausibile la ragione per cui, come racconta lโ€™Uomo in Nero, ella vedesse in lui โ€œil vero uomoโ€ che รจ, con la malvagitร  che ne รจ insita.
Il motivo del suicidio della donna potrebbe essere legato proprio al fatto di aver scoperto, successivamente, ciรฒ che รจ accaduto. Ragione in piรน per cui sua figlia Emily lo riterrebbe colpevole del suicidio di sua madre.
Malgrado il dolore inciso nellโ€™anagramma del suo nome, Dolores potrebbe soffrire di un ricordo non proprio, vissuto attraverso gli occhi di Arnold.
โ€“ ยซQuesto dolore รจ tutto ciรฒ che mi resta di leiยป (Dolores, ricordando sua madre).
Dolores vive la sua sofferenza su piรน strati di illusione, una delle quali รจ quella che tale sofferenza le appartenga.

LO SPETTATORE NON ONNISCIENTE: The Prestige
the-prestige

โ€“ ยซSogniamo che ci sia qualcosa di speciale nel modo in cui percepiamo il mondo, invece viviamo in cicli. Senza dubitare delle nostre scelte, contenti per lo piรน di sentirci dire cosa fare dopo.ยป

In attesa del nono episodio di Westworld, dal quale ci aspettiamo molto data la direzione di Michelle MacLaren (Breaking Bad, Game of Thrones, X-Files, The Walking Dead, Better Call Saul), questa settimana si torna sul gene Nolan.

Sulla base di tutto ciรฒ che abbiamo giร  analizzato, รจ quasi naturale percepire lโ€™analogia nellโ€™impostazione dellโ€™episodio. Nella โ€œsomministrazioneโ€ degli elementi con quel contagocce evidentemente troppo piccolo per contenere la realtร .
Nolan gioca spesso con la concezione privilegiata che lo spettatore ha delle vicende a cui sta assistendo, convinto dellโ€™onniscienza che acquieta il dubbio.
In questo e nel precedente episodio, piรน che negli altri, la visione dello spettatore รจ parzialmente oscurata e forzata a ciรฒ che vogliamo vedere; allโ€™idea che vogliamo credere giusta.
Un modus operandi simile รจ riscontrabile nel celebre capolavoro con Christian Bale e Hugh Jackman del 2006 โ€œThe Prestigeโ€œ.
Nel lungometraggio di Christopher Nolan, la necessitร  di occultare un punto di vista al fine di rafforzarne un altro, il magistrale sberleffo di un illusionista, sono il racconto di una veritร  altrimenti banale.
โ€œSemplice, forse, ma non facileโ€, come la risposta che Robert Angier riceve alla rivelazione presente nella scena conclusiva.
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Semplice, ma non facile, รจ filtrare la realtร  attraverso le immagini di ciรฒ che accade a Westworld, specie nellโ€™ultimo episodio.
Unโ€™episodio che gioca con la sequenzialitร  ciclica tanto quanto fa con la prelibatezza del citazionismo, quando lโ€™incontro tra Charlotte e Lee, allโ€™interno del cupo ginepraio di carcasse smorte, si conclude con un leggero ma pungolante โ€œla velocitร  รจ lโ€™anima dellโ€™ingegnoโ€, che va ad albergare nel cumulo di riferimenti shakespeariani; in questo caso, citando lโ€™Amleto.

Abbiamo giร  parlato, sin dallโ€™analisi del primo episodio, del sarcastico gioco meta-testuale della sceneggiatura in ogni scambio di battuta che vede protagonista Lee Sizemore.
A riprova della privazione del carattere dellโ€™onniscienza a discapito dello spettatore, Charlotte apostrofa all'โ€inettoโ€ sceneggiatore quello che รจ il precetto del fare cinema: โ€œShow, donโ€™t tellโ€.
Una raffinatezza stilistica che evidenzia (come nel caso del primo episodio con lo scarno ed andante lavoro di sceneggiatura dello stesso Sizemore che traspare dalle prime banali battute tra gli host a Westworld) i โ€œlivelliโ€ presenti nella sceneggiatura.

Anche per questo, come Maeve e Dolores incapaci di riconoscere la veritร , siamo tramortiti dallo schizzinoso gioco di veli che si sovrappongono ad una realtร  giร  troppo limpida per essere percettibile.
Lasciamo quindi che lโ€™inerzia dellโ€™inganno si prolunghi lungo la convinzione che non cโ€™รจ un limite oltre il quale si รจ migliori della somma delle proprie parti.
Un limite oltre il quale si determina una reale coscienza.
Lasciamo che la forza centrifuga di quel ciclo sia il nostro motore, โ€œsenza dubitare delle nostre scelte e contenti per lo piรน di sentirci dire cosa fare dopoโ€.
Cosรฌ, senza pretendere coscienza, attendiamo โ€œil prestigioโ€ che faccia da atto finale.
Dโ€™altronde sarebbe inutile provare ad afferrarla, perchรฉ la coscienza non esiste.

Un saluto agli amici di Westworld Italia e Westworld โ€“ Italia!

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