Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul decimo episodio della seconda stagione di Westworld
Non è bastato sorprenderci con un twist dopo l’altro fino all’ultimo secondo di una stagione straordinaria. Quei geni di Westworld sono andati oltre, regalandoci un momento extra che sta facendo impazzire tutti. Stiamo parlando della scena andata in onda dopo i titoli di coda di The Passenger, episodio che ha chiuso il secondo atto di una delle serie più belle e complesse degli ultimi anni. Molti hanno già capito di cosa stiamo parlando e brancolano nel buio. Qualcun altro, invece, se l’è persa e dovrebbe correre a recuperarla. La motivazione è semplice: serve una spiegazione. Potrebbe risultare decisiva per comprendere meglio la terza stagione, e probabilmente anche quelle seguenti. Perché il protagonista è William, non uno qualunque. E le implicazioni saranno molteplici, ora e in futuro.
Andiamo con ordine e ricostruiamo la scena in questione, sicuramente ambientata in un “futuro molto lontano” (l’ha affermato Lisa Joy, co-ideatrice di Westworld e moglie di Jonathan Nolan). William esce dall’ascensore della Forgia, si imbatte in un host della figlia Emily ed entra in una stanza molto simile a quella in cui l’host umano di James Delos viveva il suo loop infernale. È malridotto, ferito e senza la mano destra, esattamente come l’avevamo lasciato nell’ultimo frame dell’episodio. Nonostante ciò, la situazione è scollegata da quel che abbiamo visto nei minuti precedenti e, forse, nel corso dell’intera stagione. Perché William non è William: è un host che prende un ascensore che l’uomo non ha mai preso. Ed è alle prese con un test della fedeltà.
Cosa possiamo dedurre? Le parole di Emily fanno intuire che il Sistema non è più in funzione, Westworld non è più il parco di una volta e che il mondo intero è in rovina. William è frastornato, ma conscio della situazione che sta vivendo. L’esperienza con James Delos è viva nella sua memoria e sa di essere immerso in un loop, l’ennesimo. Il quadro, tuttavia, si complica se si valuta tutto il resto. Da quanto tempo William è un host? Chi ha voluto ridargli vita? E perché? È frutto della sua volontà? Oppure è il desiderio, benevolo o malevolo, di una persona a lui legata? La porta è aperta ad ogni possibilità. E potrebbe portarci molto lontano, fino alla conclusione di Westworld.
I dubbi sono tantissimi, ma abbiamo una certezza: la scena non conferma né smentisce l’ipotesi secondo cui William sarebbe un host anche nelle linee temporali di The Passenger. Se n’è parlato da inizio stagione e gli indizi sono tanti, anche se mancano le prove. In attesa di una conferma definitiva in un senso o nell’altro, ipotizziamo che il loop dell’host di William parta dal momento in cui il vero William uccide la vera Emily. Con un obiettivo: individuare l’errore e far sì che l’host non faccia sempre gli stessi passi falsi. Cambiare il finale del dramma, trasformando i limiti dell’uomo (la risposta primitiva alle pulsioni primarie) nei punti di forza della controparte immortale.
William riuscirebbe così laddove aveva fallito James Delos, capace di abbandonare milioni di volte il figlio Logan al proprio destino, e realizzerebbe il desiderio di vita eterna di una specie che forse avrà già trovato la morte. Ma William, con ogni probabilità, premerà sempre il grilletto ed Emily, di conseguenza, cadrà a terra esangue in eterno. Il codice di ogni uomo è semplicissimo, al punto da trasformare il libero arbitrio in una grande illusione. E l’errore, chiave evolutiva basilare, ci farà arrancare alle spalle degli host. Forse dominatori, in un futuro lontano, del mondo. È una teoria concreta, se pensate alle possibilità in gioco riguardanti chi avrebbe messo in atto il loop di William.
Il Man in Black, dopo aver distrutto il mondo con i progetti oscuri della Delos e la deriva di Westworld, potrebbe ritrovarsi a salvare l’umanità dalla dittatura delle creature di Ford e Arnold. L’host, infatti, potrebbe esser stato messo in funzione e addestrato alla vita nel mondo reale dai pochi sopravvissuti umani, alla ricerca di un modo per mettere fuori gioco i grandi nemici. William, d’altronde, li conosce benissimo, e forse avrebbe a disposizione il modo per sconfiggerli definitivamente. Ma il loop potrebbe anche essere figlio di una vendetta di una tra Dolores e, se si ipotizza che la donna uccisa non fosse umana, la stessa Emily.
Non possiamo escludere, infine, che William abbia scelto consciamente di rivivere in eterno l’omicidio della figlia. Con un’ossessione in testa: dimostrare a se stesso la libertà delle proprie scelte ed essere più umano degli umani, capace di dominare le pulsioni primordiali che ci portano sempre ad un punto di rottura fatale. William ha messo in discussione la sua natura per tutta la stagione, arrivando addirittura ad autodistruggersi pur di avere una risposta. Non l’ha avuta, e questa potrebbe essere la conseguenza. Un vagabondaggio eterno tra le macchie di un’anima corrotta senza più speranze. In loop, per sempre. Vestito di nero, come ogni vero essere umano.
Attendiamo impazientemente una conferma, in un senso o nell’altro: noi, come tutti voi, non vediamo l’ora di tornare a Westworld.
Antonio Casu
Un ringraziamento particolare a Vincenzo Di Somma e Vincenzo Bellopede: è stata una grande avventura.