Il cappello di William
“Ero la solita Alice stamattina al risveglio? Mi sembra di ricordare che mi sentivo un po’ diversa. Ma se non sono la stessa il quesito allora è… chi sono io nel mondo?”
Non poteva mancare un altro dei simboli più immediati e di spessore in Westworld. Sebbene la dicotomia venga espressa in più forme per tutto lo show, quella del cappello di William è senz’altro la più importante. Parliamo del personaggio ove si riscontra la più tagliente evoluzione tra gli esseri umani. Lui è il paziente zero del gioco di Arnold, è colui che più di tutti sarà forgiato dalla follia del parco e che più di tutti scoprirà il suo vero IO. Tuttavia William fino alla fine non capirà mai il vero fine del gioco, anche se si convincerà per trent’anni di questo.
L’inizio del suo percorso esplorativo interiore è dipinto dal cappello. Nel season finale della prima stagione, dopo l’ennesima strage perpetuata per ritrovare Dolores, prenderà il cappello nero di uno dei soldati morti. A seguito di ciò lo porterà per sempre, vestendosi di nero. Ricordiamo il suo battesimo nel parco, nel quale un William trent’anni più giovane sceglie un cappello bianco e comincia la sua avventura, provando compassione e sensibilità per tutto ciò che lo circonda. Il William che varcò con Caronte le porte di quel parco non fu più lo stesso. Egli rappresenta la sottile linea che divide la bontà dalla cattiveria e quanto siano relativi i due concetti.