Con la quantità di produzione seriale è in crescita esponenziale, viene da chiedersi cosa serve per la realizzazione di una nuova serie tv di successo, che si distingua dalla massa e che attragga in maniera particolare il pubblico. Tra i generi di maggiore successo, spiccano sicuramente le comedy. Comedy che si sono evolute radicalmente nel tempo, con chiavi differenti. Anche mettendo al centro della trama dei vampiri, come ha fatto What We Do in the Shadows.
Il vampiro ha sempre affascinato autori e spettatori. L’alone di mistero e terrore del non-morto è sempre stato interessante per il pubblico, che è riuscito a rivedere una versione di sé edulcorata e grottesca se declinata con un’improbabile chiave comica. Taika Waititi e Jamie Clement hanno colto l’interesse per il mondo grottesco, hanno valorizzato il suo fascino incombente e hanno realizzato un universo narrativo apprezzato da un importante pubblico. Prima col film Vita da Vampiro e poi la serie tv What We Do in the Shadows, grande successo mediatico. Ma tra questi si colloca anche un’altra serie tv, sconosciuta ai più, ovvero Wellington Paranormal.
Il loro titolo più noto è sicuramente quello di What We Do in the Shadows, spin-off del primo film. Sono cinque stagioni, in Italia disponibili su Disney+ , in stile mockumentary, firmate da Taika Waititi e Jemain Clement, già autori del film Vita da Vampiro, insieme a Ayo Edebiri e Paul Simms.
Ecco la recensione della quinta stagione di What We Do in the Shadows
Il mondo di What We Do in the Shadows lo conoscono in pochi
Il successo della serie tv What We Do in the Shadows, candidata anche agli Emmy Awards come miglior commedia, è stato preceduto dal film Vita da Vampiro che ha ottenuto una discreta risonanza. Un film cult per una nicchia di spettatori relegati a conoscere questi nuovi vampiri solo in tarda serata e su canali di distribuzione a pagamento. Sia in Italia che negli Stati Uniti, la trasmissione di What We Do in the Shadows è stata poca e destinata alle ore di minor ascolto. Questo ha influito gravemente sul successo mediatico del franchinsing, che rimane ancora oggi un prodotto di nicchia, ma non ha fermato la produzione dal realizzare un universo narrativo ricco e sfaccettato.
What We Do in the Shadows, la serie tv, non è l’unico spin off del film Vita da Vampiro, ma esiste anche un’altra serie tv – sconosciuta – appartenente all’universo grottesco realizzato da Taika Waititi e Jamie Clement.
Wellington Paranormal, quello spin-off sconosciuto
Dopo il film Vita da Vampiro e prima della serie tv spin off What We Do in the Shadows, Taika Waititi e Jamie Clement firmavano la serie tv Wellington Paranormal. Sempre in stile mockumentary – scopri i 10 migliori film mockumentary horror – la serie tv Wellington Paranormal conta quattro stagioni e segue le vicende di Mike Minogue e Karen O’ Leary, presunti esperti di investigazione paranormale che vengono assunti dalla polizia della Nuova Zelanda per partecipare a una squadra speciale investigativa: risolvere una serie di casi collegati con il mondo sovrannaturale e paranormale.
A differenza dell’altra serie tv e del film Vita da Vampiro, la serie tv Wellington Paranormal non è ancora arrivata in Italia e quindi ecco spiegato perché molti fan, anche assiduamente appassionanti al franchise, non conoscono la serie tv investigativa paranormale che invece è un grandioso successo in terra madre, la Nuova Zelanda. Il successo di questa parodia non ha molti eguali, anzi: manca sicuramente l’ironia sopraffina di What We Do in the Shadows, che qui invece è ben più acerba e semplice ma non per questo non cattura l’attenzione. Una volta che si inizia a guardare Wellington Paranormal è impossibile guardare o pensare ad altro.
Due poliziotti che risolvono il paranormale
La serie tv ha tutto per rimanere impressa nella memoria degli spettatori. Ma non sono solo le deliranti battute sulle teorie complottiste a fare man forte alla serie, ma il lavoro grosso lo fanno i due protagonisti: gli agenti Minogue e O’Lear. Il due è un duo di poliziotti a dir poco cretini. Non demenziali ma capaci alla Brooklyn Nine – Nine, ma solo demenziali.
Minogue e O’Lear si fulminano con i loro teaser e confondono uno zombie con un ubriacone. Non il massimo della professionalità, insomma. Ma Wellington Paranormal riesce così a vincere l’ardua impresa e si distingue in quel panorama vastissimo di serie tv.
Il vampiro non è l’unico protagonista di Wellington Paranormal
Se in What We Do in the Shadows i protagonisti assoluti sono i vampiri, in Wellington Paranormal tutti gli esseri paranormali fanno parte delle avventure di Minogue e O’Lear. Taika Waititi e Jamie Clement nel loro secondo spin-off hanno voluto omaggiare qualsiasi creature del panorama grottesco e del cinema dell’orrore. Abbiamo alieni, zombie, fantasmi e licantropi. Ogni puntata della serie tv, per un totale di 25 episodi, presenta una nuova creatura e un nuovo caso da risolvere per i due agenti speciali.
La presenza di What We Do in the Shadows è evidente: la Nuova Zelanda è l’ambientazione comune e le creature sovrannaturali dominano il Paese, creando scompigli e disastrosi eventi tragicomici. La comicità è sicuramente l’elemento comune più evidente, ma in Wellington Paranormal questa è esasperata alla massima potenza. La serie tv realizza un’importante parodia del genere horror/investigativo, svariate sono le citazioni ai film capostipiti dell’orrore e anche i nomi Minogue e O’Lear, sono nomi parodici dei loro stessi interpreti. Gli attori sono rispettivamente Mike Minogue e Karen O’Leary. Lo stile mockumentary è ovviamente un altro tratto distintivo della serie Wellington Paranormal, ma è utilizzato anche a fini narrativi: vedrete fonici scappare via terrorizzati e cameramen che urlano per l’ennesimo mostro davanti ai loro occhi.
Perchè guardare Wellington Paranormal
Il fatto che Wellington Paranormal sia praticamente sconosciuto è davvero triste. La serie tv è valida sia per i fan del franchise What We Do in the Shadows, ma anche per chi apprezza le serie investigative poco professionali. Wellington Paranormal non si prende sul serio ed è questo che la rende una serie tv meritevole e di alto spessore. Il genere comedy – horror è stato studiato per la realizzazione della serie, rendendola una delle migliori nel genere.
La comicità è semplice ma d’effetto, il basso budget non è un limite anzi un suo grande punto di forza. L’invenzione grottesca del duo Waititi – Clement risulta brillante, eccezionale, anche e non solo What We Do in the Shadows. Chissà che magari Wellington Paranormal non sia che il primo di altri progetti audiovisivi all’interno dell’universo narrativo. Il pubblico sarebbe pronto per accogliere volentieri nuovi personaggi e nuove storyline: chissà, magari un giorno vedremo un crossover tra gli investigatori inadeguati e i vampiri imbranati.