Non è esagerato dire che Winning Time, serie firmata HBO e incentrata sull’ascesa nel mondo del basket dei Los Angeles Lakers, ha riscritto le regole dello storytelling sportivo in ambito seriale. La produzione, infatti, riesce a far compiere alla narrazione sportiva un salto di qualità, togliendo quella patina sensazionalistica e celebrativa propria di questo genere di racconti, e affrontando l’evento sportivo come il tassello di una realtà ben più ampia, con un lavoro in grado di cogliere in pieno ogni aspetto della materia narrata. L’essenza dello sport, infatti, si spinge ben oltre lo sport, si radica negli aspetti più intimi delle vicende umane, nei meandri della società e della realtà che viviamo, e Winning Time, col suo eccellente lavoro, riesce a fare luce su tutte queste connessioni, ponendo l’evento sportivo come base di partenza, e non come punto d’arrivo.
Nello specifico, come accennato la serie di HBO parla dell’ascesa della dinastia dei Los Angeles Lakers, una delle realtà sportive più importanti di tutto il pianeta. Ciò che colpisce di Winning Time, però, è l‘impianto narrativo costruito, il modo che la serie ha di porsi nei confronti del proprio argomento. Per questo motivo, è interessante anche spingersi oltre il tema centrale di Winning Time, andando a immaginare come una modalità narrativa del genere possa valorizzare altri racconti sportivi. Dal momento che la serie di HBO si concentra molto sul concetto di dinastia, abbiamo pensato ad altri esempi che ricalcano, almeno idealmente, la parabola dei Lakers, e che meriterebbero di essere raccontati in una serie tv. Dopo aver parlato di tre squadre di calcio in un precedente articolo, ora invece delineiamo tre dinastie dello sport che calzerebbero benissimo in un racconto sulla scia di Winning Time.
Sulla scia di Winning Time: i Boston Celtics
Per partire andiamo sul sicuro, emulando al massimo la scelta narrativa di Winning Time. Come viene sottolineato a più riprese nella serie, il concetto stesso di dinastia, che muove l’ascesa dei Lakers, ha origine proprio dalla parabola dei Boston Celtics, gli odiati rivali, la prima grande dinastia dell’NBA. I biancoverdi sono, proprio insieme ai nemici californiani, la squadra più titolata del basket americano e un momento fondante del mito dei Celtics si colloca senza dubbio nei primi anni Sessanta, quando Boston ha scritto la storia dell’NBA, e dello sport in generale, vincendo ben otto titoli consecutivi.
Sarebbe interessantissimo, dunque, compiere questo viaggio alle origini dell’NBA, ben prima del mondo patinato che conosciamo oggi, che affossa le proprie radici proprio nella plasmazione del mito dei Lakers. La dinastia dei Celtics, infatti, ha vissuto il suo momento d’oro negli anni Sessanta, ma quel ciclo di otto anelli consecutivi è il culmine di un processo partito dagli anni Cinquanta, che risale alla prima fase di vita della stessa NBA. La storia della dinastia dei Boston Celtics, dunque, è anche la storia dell’affermazione del più grande campionato al mondo di basket, per cui è evidente come le implicazioni narrative siano davvero enormi. Chi ha visto Winning Time sa bene che, senza la dinastia dei Celtics, probabilmente non ci sarebbe stata quella dei Lakers, poi non sarebbero arrivati i Bulls e Golden State e l’intera NBA che oggi conosciamo.
La Ferrari
Un anno dopo rispetto alla nascita dei Boston Celtics, un certo imprenditore e pilota sportivo di nome Enzo fondava ufficialmente la propria casa automobilistica, dando vita a una vera e propria leggenda. Stiamo parlando, ovviamente, della Ferrari, un mito delle corse e non solo, la cui storia calzerebbe a pennello in un racconto in stile Winning Time. L’attività agonistica della Scuderia Ferrari, in realtà, è antecedente alla fondazione del marchio, risale al 1929, ma nei suoi primi anni di vita si è accompagnata all’attività anche di altre case, come l’Alfa Romeo. Dagli anni Cinquanta, poi, il mito della Ferrari ha cominciato a plasmarsi, col debutto ufficiale in Formula 1 nel 1950. Oggi, il Cavallino Rampante è primatista di titoli nel massimo campionato di corse per auto, sia per ciò che concerne la classifica piloti che quella costruttori, dedicata alle scuderie.
Il primo successo mondiale della Ferrari come scuderia risale al 1961, mentre già negli anni Cinquanta ben tre piloti diversi, tra cui l’italiano Alberto Ascari, hanno vinto quattro campionati. Il periodo di massimo splendore della casa di Maranello si colloca, però nei primissimi anni Duemila, ed è legato al nome di Michael Schumacher, vincitore di ben cinque campionati consecutivi in sella al Cavallino di Maranello. Il focus di una serie tv in stile Winning Time dovrebbe essere proprio su questo periodo, a dir poco magico per la Ferrari, partendo magari dalle grandi difficoltà del decennio precedente, quando la scuderia italiana non ha riscontrato alcun successo. Anche il periodo a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta è decisamente significativo, con la parabola di Niki Lauda e la tragica sorte di Gilles Villeneuve, e potrebbe rappresentare un altro focus interessante. Ciò che è certo è che il racconto della dinastia Ferrari sarebbe perfetto per entrare nel vivo di uno sport come la Formula 1.
Sulla scia di Winning Time: i New York Yankees
Torniamo in America per l’ultimo atto di questo viaggio nell’immaginifica delineazione di nuovi spunti per una serie alla Winning Time. La produzione HBO, nel narrare l’ascesa della dinastia dei Los Angeles Lakers, ha indagato a fondo nel più complesso mondo dell’NBA, e un lavoro simile potrebbe essere fatto con l’MLB, la principale lega di Baseball, sport nazionale negli Stati Uniti. Il racconto di questo mondo passa, per forza di cose, da quello delle vicende dei New York Yankees, squadra più titolata della MLB con le sue 27 World Series. Sono molti i momenti storici che hanno contrassegnato il percorso del team newyorchese, ma sicuramente uno dei passaggi principali è quello che si colloca alla fine degli anni Novanta, quando a New York è stata capace di emergere una vera e propria dinastia che ha riscritto la storia del baseball.
Una narrazione sugli Yankees potrebbe partire dalla squadra del 1998, considerata unanimemente la migliore della storia del baseball. Da qui, dunque, si potrebbe andare all’indietro, risalire al 1996, anno simbolo della nuova Dinastia con l’arrivo del coach Joe Torre, per poi arrivare al nuovo secolo, quando i New York Yankees sono andati incontro a un rinnovo della squadra capace di vincere quattro titoli consecutivi. Un racconto di questo tipo avrebbe diversi punti di contatto con Winning Time, a partire dalla portata globale del mito degli Yankees, passando per la rivalità con i Boston Red Sox e arrivando alla figura di un proprietario esuberante come George Steinbrenner. Ci sono, dunque, diversi elementi che hanno già funzionato in uno schema simile.
Boston Celtics, Ferrari e New York Yankees sono grandissimi miti dello sport e un racconto su queste realtà sarebbe materiale prelibatissimo per una serie tv. Winning Time ha tracciato la strada, ha mostrato che un determinato tipo di narrazione sportiva è possibile, ora non resta che mettere in pratica questi insegnamenti, per rivedere presto racconti di altissimo livello come quello di HBO sui Los Angeles Lakers.