Nella storia delle serie tv si sono susseguite tantissime icone, capaci di segnare in maniera decisiva un’epoca o una generazione, ma poche, probabilmente, hanno avuto la portata e la risonanza che ha caratterizzato Sarah Michelle Gellar, la leggendaria interprete di Buffy Summers. La serie tv creata da Joss Whedon, che ha letteralmente scritto una delle pagine più importanti della storia della serialità, ha dato la definitiva consacrazione a una giovane attrice che si era messa in mostra grazie al ruolo di Kendall Hart nella soap opera La valle dei pini, grazie a cui ha vinto anche un Emmy. Buffy l’ammazzavampiri ha dato, poi, a Sarah Michelle Gellar la fama mondiale, ma ha anche finito per imprigionare l’attrice in un ruolo tanto iconico quanto definitivo.
Dopo aver svestito i panni della cacciatrice, la carriera della protagonista di Buffy ha intrapreso una lenta e inesorabile discesa, fino a un completo ritiro dalle scene con l’arrivo degli anni Dieci del Duemila. Questo, almeno, fino al 2023, anno che ha segnato il grandissimo e attesissimo ritorno in scena dell’attrice, che tra l’altro ha scelto per la sua clamorosa ricomparsa proprio un teen drama soprannaturale dalle tinte horror come Wolfpack. Si torna sempre dove si è stati bene, insomma, e noi siamo felicissimi che Sarah Michelle Gellar abbia deciso finalmente di fare ritorno, scegliendo i lupi mannari invece che i vampiri stavolta ma poco importa. La bellissima notizia è che finalmente abbiamo potuto riammirare la stella di Sarah Michelle Gellar, che ci era mancata davvero tantissimo.
Icona di una generazione intera: Sarah Michelle Gellar come stella e modello
La star televisiva mancava dalle scene, salvo qualche sporadica apparizione come quella in The Big Bang Theory, da circa dieci anni, eppure la sua stella non ha perso nemmeno un briciolo di luce in tutto questo tempo. Come è possibile? Ricondurre questo amore nei confronti dell’attrice soltanto al successo di Buffy è riduttivo, perché in realtà la cacciatrice è stata molto più che la protagonista di una serie tv amatissima. Come la serie di Joss Whedon ha riscritto completamente i canoni della serialità intera, imponendo un nuovo modello, un linguaggio differente e dando vita a un genere ibrido, quello del teen drama venato di horror e soprannaturale, che avrebbe letteralmente spopolato, allo stesso modo Sarah Michelle Gellar è stata un modello e un’icona per un’intera generazione, imponendosi così in tutti questi anni.
Il successo di Buffy si colloca nell’arco temporale situato a cavallo tra la fine del Novecento e l’inizio del Duemila, in un periodo di grande fermento e di cambiamenti sociali. Come si suol dire, Buffy Summers è stata la figura giusta al momento giusto, perché si è fatta portavoce di una fortissima tendenza sociale, di una vocazione progressista che era particolarmente calzante e che ha reso la protagonista di Buffy un vero e proprio modello femminista.
Buffy Summers è una donna forte, emancipata, che combatte fisicamente i demoni e che vive con entusiasmo e orgoglio la propria vita sentimentale. Il personaggio di Sarah Michelle Gellar è la figura di spicco in una narrazione al femminile, perché in Buffy sono le ragazze ad avere i poteri, a portare avanti la trama e a decidere le sorti del mondo intero. Sarah Michelle Gellar è stata il volto di questa rivoluzione, di questa figura femminile estremamente sovversiva per i tempi, che combatteva, amava, soffriva e soprattutto accoglieva il proprio potere e il proprio destino con solennità. Le implicazioni del ruolo dell’attrice in Buffy sono enormi e vanno ben oltre il mero successo mediatico della serie, che comunque, è bene sempre ribadirlo, è stato impressionante. La serie di Joss Whedon ha stravolto i canoni della serialità e ha imposto un vero e proprio modello femminista e in questo modo Sarah Michelle Gellar è diventata un’icona immortale, la cui portata non è stata minimamente scalfita dal tempo trascorso.
ll lungo silenzio e il ritorno in scena
La protagonista di Wolfpack si è calata talmente tanto nel ruolo di Buffy Summers che pare sia stata destinata a ereditarne anche i drammi. Nella serie tv la cacciatrice vive il suo dono come un privilegio e una maledizione allo stesso tempo e la medesima cosa possiamo dire del successo che ha vissuto l’attrice, che ha finito per ingabbiarla dietro le sue sbarre dorate. La carriera di Sarah Michelle Gellar è rimasta irrimediabilmente ancorata a Buffy. In concomitanza dell’inizio della serie c’è stato qualche ruolo di spicco, come quelli in So cosa hai fatto e Cruel Intentions, mentre negli anni a seguire l’attrice è stata protagonista di ruoli estremamente mediatici, come quelli nei due film di Scooby Doo, nei panni di Daphne Blake, e di The Grudge. Niente di memorabile però, così dopo la fine di Buffy è iniziata la progressiva discesa.
Complici alcuni fallimenti a cavallo tra il primo e il secondo decennio del Duemila, la carriera di Sarah Michelle Gellar ha cominciato a stagnare e così è cominciato il lungo silenzio, prima che Wolfpack arrivasse a spezzare questa lontananza. In tutto questo tempo, come detto l’attrice non ha perso nulla della sua aura, perché se Buffy Summers è stata una sorta di condanna per Sarah, rimane comunque la leggendaria consacrazione che l’ha resa iconica e l’ha preservata, e allora, dopo dieci anni in cui probabilmente anche l’attrice ha fatto i conti con il fardello della sua fama, è arrivato il ritorno in scena, inevitabilmente sulla falsariga di quel ruolo che ha reso Sarah Michelle Gellar iconica.
Grazie Wolfpack, perché ci hai ridato Sarah Michelle Gellar
Ha un suo profondo significato che sia stata proprio una serie come Wolfpack a riportare in scena Sarah Michelle Gellar, il cui ricordo è ancora largamente legato a Buffy e inevitabilmente lo sarà per sempre. Serviva, dunque, un’esperienza che richiamasse quel vissuto, che lo rievocasse, che ricollocasse l’attrice nel suo contesto più adatto. Wolfpack è la linea d’arrivo del processo che ha innescato Buffy, è uno dei tantissimi teen drama soprannaturali che da vent’anni popolano le reti televisive e le piattaforme streaming e che devono la loro esistenza alla serie sulla cacciatrice. Sarah Michelle Gellar è tornata da dove aveva cominciato e in quest’ottica il suo ritorno in scena è ancora più memorabile.
Sarah Michelle Gellar non si vedeva con regolarità in una serie tv da Ringer e The Crazy Ones, due prodotti certamente non indimenticabili, così come non lo è per niente Wolfpack. La serie di Paramount+, però, ha il grande pregio di averci ridato un grande saggio della bravura dell’attrice, capace di reggere con la sua iconicità le redini del racconto, provando a mascherarne le debolezze strutturali. Se vediamo Wolfpack, ci rendiamo conto di quanto ci era mancata Sarah Michelle Gellar e pur se la sua prova, forse, viene avvalorata dal filtro nostalgico di Buffy poco importa: l’amore in fin dei conti è incondizionato e spesso sfugge alle ragioni della logica.
Grazie Wolfpack, quindi, per averci ridato Sarah Michelle Gellar e grazie Sarah per essere tornata, visto che ci eri mancata terribilmente. Rivedere l’attrice, per di più in un fantasy teen drama, è stata una grandissima emozione, un regalo atteso da tanto, che speriamo di ricevere nuovamente presto, senza dover attendere altri dieci anni.