Dobbiamo dirlo chiaramente, questa edizione di X Factor si stava rivelando piuttosto noiosa e talvolta prevedibile. Finalmente il quarto live show interviene per mescolare un po’ le carte in tavola e a darci qualcosa di davvero piccante di cui parlare. Anche se è probabile che dalla prossima settimana la redazione di Hall of Series si impegnerà a trovare persone che abbiano frequentato il Conservatorio, perché dopo questo episodio mi sono resa conto di non essere abbastanza qualificata per esprimere la mia opinione su ciò che avviene sul palco. Manuelito sei contento?
Scherzo, purtroppo leggerete le mie follie su X Factor ancora per un po’, perché abbiamo deciso che il saper leggere chiave di basso e chiave di violino mi qualifica per gestire almeno la quota ironia.
Dopo il terzo live (qui le pagelle), anche questa volta i concorrenti hanno fatto di tutto per sfuggire alla doppia eliminazione. La puntata ha avuto inizio con una velocissima manche giostra che ci ha rinfrescato la memoria sugli inediti ed è culminata in una eliminazione diretta. Una manche più spietata di uno strappo di ceretta nella giornata storta dell’estetista. Pensate un po’ che al termine della suddetta manche ho avuto il coraggio di appuntare “i giudici a X Factor non servono più a nulla, decide tutto il televoto“… con il senno di poi sembra quasi una battuta infelice.
1) Versailles – Voto 4
Iniziamo queste pagelle proprio da lui: Versailles. Effettivamente nel trambusto della puntata ci eravamo completamente dimenticati di Versailles, il quale ha fatto un po’ la fine di quei personaggi secondari delle serie tv che a un certo punto spariscono senza una spiegazione e di cui ti ricordi solo cercando il cast su google.
Lo stesso Mika nell’Hot Factor ha affermato “Ah sì, c’era anche lui” nel momento in cui Paola Di Benedetto ha chiamato il cantante sul palco. Insomma, questa eliminazione diretta era prevedibile come i calzini in regalo a Natale. Eppure l’unico che non si era dimenticato dell’eliminazione è stato il buon Manuelito, più rancoroso di Mika con i suoi ex.
D’altronde, da buona sorcina, è stato davvero un peccato non aver sentito cantare Versailles nella seconda manche con la cover di “Cercami” di Renato Zero. Alla fine, l’unica cosa che Versailles ha cercato è stata la valigia per tornare a casa.
In ogni caso ci ha insegnato che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina. Avrei scommesso tutto sul fatto che Luca fosse un membro segreto delle Trix, invece in questa puntata di X Factor scopro che è dalla parte delle Winx, incredibile.
2) Erio – Voto 8
Se dovessi giudicare la performance della seconda manche il suo voto sarebbe sicuramente tra il 9 e il 10, ma non posso fare a meno di tenere presente la performance debole della manche giostra. Non è bastata la meravigliosa sceneggiatura, infatti, a mascherare un’esibizione meno precisa e incisiva del solito.
La sua cover di “London Calling” dei The Clash mi ha piacevolmente meravigliata e finalmente abbiamo visto qualcosa di diverso da parte sua, indubbiamente la migliore cover della serata. Tuttavia il pubblico decide comunque di spedire Erio e il clima teso al ballottaggio fratricida, in cui a scontrarsi sono più i giudici che i concorrenti. D’altronde da London Calling a Tilt Calling è un attimo.
Se i vicini londinesi di Manuel Agnelli lo temevano in quanto possibile terrorista, nonostante fosse solo “uno studente sfigato”, i suoi attuali vicini di tavolo dovrebbero iniziare seriamente a temere la versione un po’ meno sfigata di Agnelli giudice di X Factor.
3) Nika Paris – Voto 7
Ero convinta che l’ennesimo pezzo in francese fosse un suicidio per Nika, ma effettivamente è davvero difficile non apprezzarla quando canta nella lingua delle baguette. In questa puntata porta sul palco di X Factor la cover di “Dernière Danse“. Nella clip introduttiva Nika e Mika – due cuori nella pallavolo, presentano il brano come una specie di perla sconosciuta al popolo italiano, evidentemente troppo impegnato con o’sole, o’viento e o’mandolino. Peccato che la canzone in questione, a insaputa del mitico duo, è arrivata da tempo anche sul terriorio italiano. E sì, la conosce anche chi non ha frequentato il Conservatorio.
In ogni caso riconosciamo l’importanza della “sfogliatura” di Nika a X Factor, una cosa decisamente molto italiana. Come il vestire a cipolla quando si è dubbiosi sul meteo… d’altronde sempre di “sfogliature” si parla.
3) Le Endrigo – Voto 6
Se pensavate che lo sponsor principale di X Factor fosse la Samsung con i suoi telefoni pieghevoli vi state sbagliando. In realtà lo sponsor occulto è Duolingo: dal napoletano, al francese, allo spagnolo. Senza dimenticare gli accenti da Manchester all’Argentina.
Ed effettivamente questa esibizione più che a un concerto mi ha fatto pensare a quando alle scuole medie cantavo “Nadie pasa de esta esquina, aquí mandan las divinas, porque somos gasolina, gasolina de verdad”, con il Mondo di Patty in televisione. Però il Mondo de Le Endrigo non ci dispiace più di tanto e loro riescono a portare a casa la sufficienza.
E comunque il “lo dico schiettamente” di Manuel Agnelli è solo un “perché io sono sincera” di Emma che ci ha creduto fin troppo.
4) Baltimora – 9
Edo, ti prego vieni qui e coverizzami la vita. Dopo averci incantato con la cover di Adele, ci prova anche con una pietra miliare del cantautorato italiano: Lucio Battisti. Level Up, Level Up, Level Up.
Oltre a non essere andata al conservatorio, quando si parla di gaming sono rimasta ferma a The Sims 2, e anche in quel caso i miei personaggi ricevevano la visita della Morte dopo pochissimo tempo. Quindi non so se ho le qualifiche per esprimermi su Baltimora. Ma dopo questa esibizione posso tranquillamente dire che conferma i miei sospetti iniziali e si accomoda nell’Olimpo dei miei preferiti di questa edizione.
C’è chi ha pensato a CmqMartina e chi mente. Ma, purtroppo per quest’ultima, il paragone non sussiste.
P.S.: immagino Baltimora che torna nel loft pensando “che mi***ia mi hanno scritto ‘sti make up artist sulla fronte stasera”. La risposta è solo una: “Artista dal cuore grande“.
Qualcosa mi dice che Manuelito ha rubato la scorta di Baci Perugina ad Emma quest’anno.
5) Mutonia – Voto 6
Ci sono casi in cui le dimensioni contano eccome (That’s what she said), anche quando si parla di quelle dimensioni dell’amore che Manuel Agnelli non ha potuto mostrarci in diretta.
I Mutonia non hanno convinto il pubblico da casa forse perché, a differenza dei Pixies, non sono poi così brutti, grassocci e antipaticoni.
Oddio vostro onore, proprio simpaticoni non sono, ma gli occhiolini random di Matteo il cantante mi fanno allegramente dimenticare di questo piccolo particolare… sarà il sonno, chi lo sa.
Che poi, volevano vestirsi come si deve e hanno deciso di imitare una versione incensurata di Sharpay Evans in High School Musical 2. Armata di cappellone ovviamente.
Intanto, a proposito di dimensioni, la cosa più grande della serata è stato il blitz segreto dei tre giudici che hanno teso a Manuelone una trappola Gigantic. Quando qualche puntata fa l’Agnelli sacrificale afferrava con animo gioviale il buquet cadavere di Matteo, non avrebbe mai immaginato che il matrimonio all’orizzonte sarebbe stato più insidioso delle Nozze Rosse di Game of Thrones.
In fondo la notte è oscura e piena di terrori, ma del tilt neanche l’ombra. Che fine ha fatto il tilt?! lo scopriremo nella prossima puntata di Alta Infedeltà – X Factor Edition.
6) gIANMARIA – Voto 5.5
“A volte inizio una frase e non so dove andrò a finire. Spero di scoprirlo strada facendo” è un po’ il motto di gIANMARIA, forse perché sta troppo sveglio la notte, “che è la parte più bella del giorno“. Insomma, tutto a posto e niente in ordine.
Questo commento sarà sicuramente contro corrente, con un pubblico da casa che urla alla poesia anche quando gIANMARIA starnutisce. Ma, a prescindere dal testo riscritto, una parte di me moriva a ogni “tuuuuu” stonato. Menomale che l’ha “studiata tecnicamente“, altrimenti cosa avremmo ascoltato?!
Sarà una questione di incoscienza, ma troppa incoscienza a volte può far male… proprio come Manuel Agnelli che ha il coraggio di nominare incoscientemente una delle parole preferite di Emma, inserendola addirittura nel giudizio di un cantantante del suo roster.
È tutta questione di coerenza.
7) Bengala Fire – Voto 7
I Benagala on Fire eseguono un’altra grande cover e, nonostante gli sforzi di Manuel per esaltare il frontman, io continuo a pensare che il più simpatico del gruppo sia il batterista. Insomma, basta guardare la clip introduttiva sponsorizzata da Samsung, in cui si mette in posa davanti al telefono come noi poveri amici bassi che ci alziamo sulle punte per assicurarci di comparire nel selfie di gruppo, per poi scoprire che di noi sì e no si vede un ciuffo di capelli.
E poi smettete di vestire Ludovico Tersigni con gli stessi colori dei Bengala Fire, che già tendo a dimenticarmi della sua esistenza, poi lo fate anche mimetizzare con i concorrenti… eddai.
Manuel aveva sicuramente fiutato il complotto sin dalla manche giostra, quando ha sussurrato ai Bengala Fire “temevo, poi vi dico”. Ma non aveva capito che l’occhio del cecchino era puntato sugli altri due concorrenti del suo roster.
Intanto a Manuelito manca l’anima dei Bengala Fire. Il mio consiglio è quello di presentare la cover di “Anima Mia” al prossimo live, sia perché ho una voglia assurda di sentirli cantare in italiano, sia perché ultimamente abbiamo capito che i Cugini di Campagna sono la chiave del successo rock italiano. Se non ci credete chiedetelo ai Måneskin e ai loro costumisti.
Un passo avanti ondeggiando, un altro indietro bailando, muovi a tempo il bacino, sono il capitano Manuelito.
8)Fellow – Voto 5
Finalmente abbiamo la possibilità di sentir cantare Fellow in italiano, ma l’esibizione sembra meno precisa del solito e forse l’unica cosa memorabile del tutto è Manuelito che imita il vocione di Fellow.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che la sua voce sia un bene prezioso, ma questo ormai non ci basta più. Anche Baltimora ha una voce spaziale, ma sta dimostrando di saperla usare molto meglio di Fellow. Speriamo nelle prossime settimane di poter vedere qualcosa di diverso e più innovativo, tanto per non ritrovarci con un altro memorabilissimo Lorenzo Licitra.