Quando si parla di eroine iconiche della televisione, Xena occupa un posto d’onore. La serie tv con protagonista Lucy Lawless ha definito un’era della televisione influenzando generazioni di spettatori. L’immagine della “donna forte” sul piccolo schermo sarebbe stata totalmente rivoluzionata, segnando un punto di svolta nella rappresentazione delle protagoniste femminili da quel momento in poi. Il personaggio, nato come uno spin-off di Hercules: The Legendary Journeys, ha finito per eclissare la serie madre e trasformare la Lawless in una star internazionale, affermandola come icona della cultura pop.
Il personaggio di Xena ha ispirato non solo i fan, ma anche altre serie televisive e film, dall’universo Marvel a serie come Buffy the Vampire Slayer, Alias, e Wonder Woman. L’eredità di Xena come icona femminista ha spianato la strada a un nuovo tipo di protagoniste, che non dovevano più essere semplicemente sidekick o femme fatale, ma potevano essere complesse, carismatiche, leader.
Eppure Xena non è certo l’unico personaggio che Lucy Lawless ha reso indimenticabile. Ecco i 5 migliori ruoli televisivi dell’attrice!
5) Numero Tre/D’Anna Biers in Battlestar Galactica
D’Anna Biers, o Numero Tre, è uno dei modelli umanoidi dei Cylon, un gruppo di androidi avanzati con intelligenza e coscienza proprie, in conflitto con gli umani. A differenza di altri Cylon che si pongono come alleati o antagonisti degli umani, il personaggio interpretato da Lucy Lawless è complesso e non facilmente classificabile. Numero Tre è una figura ambigua, con una forte curiosità verso il significato dell’esistenza e la natura dell’anima, domande che la portano a compiere scelte inaspettate e spesso discutibili. La sua ricerca dell’identità e della verità la rende uno dei personaggi più affascinanti e tragici della serie, e rappresenta il perfetto esempio della profondità narrativa che Battlestar Galactica ha saputo sviluppare.
D’Anna è, infatti, uno dei pochi Cylon ad avere una vera e propria crisi di fede, una spinta verso la trascendenza che la porterà a esplorare il concetto di sacralità e a confrontarsi con il “Signore degli Otto”, una figura misteriosa che crede possa darle risposte. L’interprete di Xena riesce a trasmettere il tormento interiore del personaggio in modo straordinario, riuscendo a infondere il personaggio di un profondo cinismo misto a un disperato bisogno di speranza.
Un tema chiave del personaggio è la sua ossessione per il significato dell’esistenza e per la verità ultima.
Un aspetto che porta Numero Tre a mettere in discussione persino i principi della sua specie. Nella serie tv, il suo desiderio di vedere i “Cinque” – una linea di Cylon considerata sacra e misteriosa – la spinge a compiere atti estremi, andando contro le convenzioni e mettendo in pericolo la propria vita. La sua insistenza sulla scoperta della verità si scontra con i limiti imposti dai suoi stessi creatori, ponendo in dubbio la legittimità del sistema Cylon.
L’attrice trasforma questo viaggio interiore e non solo in una narrazione che alterna momenti di pura ostinazione e disperazione, incarnando il tormento di chi cerca un significato in un universo regolato dalla logica e da norme ferree. La sua ricerca riflette le domande più intime e profonde dell’essere: “Chi sono? Qual è il mio scopo?”. Per arrivare a capo di queste domande e svelare l’ignoto, D’Anna appare simile, per certi versi, a una figura tragica della mitologia classica. Disposta a tutto pur di vedere oltre il velo dell’apparenza.
4) Diane Lewis in Parks and Recreation
Quando pensiamo a Lucy Lawless, l’immagine di Xena in armatura e spada probabilmente appare è quella che ci viene subito in mente.
Difficile immaginarla in altre vesti, soprattutto in quelle più leggeri di una sitcom. Ma gli appassionati seriali sapranno bene come la Lawless ha dimostrato negli anni di essere un’attrice incredibilmente versatile, capace di interpretare una varietà di ruoli. Anche alcuni più leggeri. Uno di questi è quello di Diane Lewis in Parks and Recreation.
Presentata al pubblico durante la quinta stagione della serie, Diane è una madre single e lavoratrice, indipendente e dolce, che conquista il cuore dell’irriducibile Ron Swanson, personaggio altrettanto iconico e amatissimo. Diane si distingue subito per la sua autenticità e il suo approccio diretto, qualità che rispecchiano il carattere di Ron, nonostante la sua filosofia apparentemente ruvida e burbera.
L’alchimia tra i due è immediata, e la Lawless porta al personaggio una sensibilità unica, che rende Diane diversa dagli altri protagonisti della serie.
La sua interpretazione si concentra sui piccoli dettagli, costruendo un personaggio che ispira rispetto e simpatia senza dover ricorrere a eccessi comici. È il contrasto perfetto per Ron, il quale – noto per il suo odio verso il governo, le relazioni e qualunque forma di emotività – finisce per aprirsi e mostrare un lato tenero di sé. La relazione tra i due personaggi si distingue tra le tante storie d’amore della serie per la maturità e semplicità. Non c’è spazio per melodrammi o romanticismi fuori dalle righe. Diane è una donna concreta, realistica, ed è proprio questo che permette a Ron di fidarsi di lei come non ha mai fatto con nessun’altra.
Il personaggio interpretato da Lucy Lawless rappresenta, in un certo senso, la normalità che Ron ha sempre cercato di evitare, ma che in fondo desiderava. La donna non solo accetta il carattere bizzarro del suo compagno, ma lo sfida, lo spinge a mostrare una tenerezza inaspettata e lo porta ad accettare la sua famiglia allargata con grande umanità. Diane si dimostra quindi un catalizzatore di crescita per Ron.
In uno dei momenti più memorabili della serie, vediamo il personaggio affrontare la prospettiva di diventare padre, un evento che lo destabilizza e lo rende profondamente insicuro. È in questi momenti che la Lawless si dimostra straordinaria, offrendo a Diane una calma rassicurante e una comprensione genuina, che permette a Ron di fare pace con le proprie paure.
3) Ruby Knowby in Ash vs Evil Dead
Ash vs Evil Dead è il sequel della leggendaria serie di film Evil Dead, diretti da Sam Raimi e con protagonista Bruce Campbell nei panni di Ash Williams. La serie riprende le avventure di Ash, ora più vecchio, ma sempre pronto a combattere contro le forze del male, tra demoni, possessioni e situazioni grottesche.
La presenza dell’attrice di Xena aggiunge quell’elemento di fascino che è sempre mancato nella trilogia cinematografica e, portando con sé un personaggio che, pur contrastando Ash, non risulta mai un vero “villain” nel senso tradizionale.
Ruby Knowby è un personaggio complesso, che sfugge alle etichette semplicistiche di “buona” o “cattiva”. Inizialmente, fa il suo ingresso in scena come un’antagonista potente e manipolatrice, ma il progredire della serie ne svela sfumature ben più profonde. Ruby è una sorta di demiurgo oscuro, collegata a antiche entità e dal passato costellato da vendette e riti arcani. A differenza di Ash, che si ritrova suo malgrado a combattere i demoni, Ruby ha un legame personale e viscerale con le forze del male.
Si dimostra impavida e calcolatrice, manipolando eventi e persone per ottenere ciò che desidera. La sua connessione con il Necronomicon, il libro dei morti, e il suo desiderio di utilizzare il potere oscuro del libro per i propri fini aggiunge complessità alla sua personalità. In particolare, l’evoluzione del personaggio porta la Lawless a rappresentare una figura tragica, qualcuno che ha perso tutto ciò che amava e cerca di colmare questo vuoto con un potere oscuro e quasi insaziabile. L’attrice riesce a rendere Ruby umana nei suoi difetti e nelle sue vulnerabilità, pur mantenendo il fascino di un’antagonista soprannaturale.
Uno degli aspetti più riusciti del personaggio di Ruby è il suo rapporto conflittuale con Ash. La dinamica tra i due, fatta di schermaglie e battibecchi, porta a galla le abilità comiche della Lawless. Perfettamente bilanciate con il carisma sarcastico di Campbell. Nonostante Ruby sia un personaggio molto serio e temibile, la chimica tra i due interpreti permette di inserire momenti di ironia e tensione. La combinazione tra il sarcasmo di Ash e la furia calcolatrice di Ruby dà vita a una rivalità unica, che cattura l’attenzione degli spettatori.
2) Lucretia in Spartacus
Spartacus segue la storia del gladiatore ribelle Spartaco e il contesto socio-politico della Roma del I secolo a.C. Lucretia è la moglie di Batiato, un ambizioso e spietato proprietario di una scuola di gladiatori. La serie (disponile sul catalogo Mediaset Infinity qui) dipinge un mondo dominato da giochi di potere, corruzione e tradimenti. All’interno di questo microcosmo sanguinario e violento, Lucretia si distingue come una figura intrigante. Una donna dall’intelligenza sopraffina, calata in un gioco psicologico e politico che sfida le aspettative tradizionali.
Lucretia è una donna astuta e carismatica, con una personalità in costante equilibrio tra il desiderio di potere e la fedeltà al marito. La sua ambizione la porta a intraprendere azioni crudeli e moralmente ambigue, che spesso sconvolgono il pubblico ma allo stesso tempo ne accendono la curiosità e l’ammirazione. Attraverso il suo ritratto, Lucy Lawless costruisce una donna che è profondamente complessa. Amorevole e devota al marito, ma al contempo pronta a tradirlo pur di proteggere i propri interessi. In diverse scene, la sua Lucretia si trova a dover affrontare le conseguenze delle sue azioni, mostrando così le sue vulnerabilità e paure. Cosa che la rende un personaggio estremamente umano.
Come Xena, anche Lucretia si muove in un mondo governato da leggi spietate, eppure cerca costantemente di esercitare una sorta di potere e influenza.
È disposta a tutto pur di mantenere la posizione sociale di cui gode, il che la porta a commettere atti impensabili. Ma la Lawless è abile nel bilanciare la crudeltà con momenti di profonda riflessione. Il risultato è un archetipo vivente di ambizione e fragilità. La dinamica tra Lucretia e Batiato è una delle componenti chiave della serie. Essendo una coppia profondamente legata ma anche spietata, i due condividono la stessa visione del mondo: sfruttare ogni opportunità, anche a costo della vita di altri.
In questa relazione, Lucretia non è solo una “moglie fedele”, ma diventa partner attiva e fondamentale nei piani di Batiato. Ciò porta la sua ambizione a crescere e a influire profondamente sulle sue azioni. La performance dell’attrice è in grado di esprimere appieno l’ambiguità morale di Lucretia. Da un lato, è una donna che non si fa scrupoli a manipolare e tradire per mantenere il proprio status. Dall’altro, dimostra le sue fragilità, specie quando si trova a dover affrontare eventi che sfuggono al suo controllo. Nonostante le azioni spesso immorali, è impossibile non restare affascinati dalla sua determinazione e dalla sua intelligenza. Anche per questo motivo non vediamo l’ora di rivederla nello spin-off di Spartacus.
La stessa interprete di Xena ha dichiarato in alcune interviste di apprezzare il modo in cui Lucretia sfida le definizioni comuni di “bene” e “male”. Creando un personaggio che si colloca nell’ampia zona grigia della moralità.
1) Xena in Xena Warrior Princess
Quando viene introdotta inizialmente nella serie di Hercules, Xena è un personaggio oscuro e tormentato, una guerriera crudele guidata dalla sete di potere. Tuttavia, già sul finire della sua breve apparizione, Xena compie una scelta significativa. Decide infatti di espiare i suoi peccati e aiutare coloro che un tempo avrebbe oppresso. Per gli standard televisivi del tempo, Xena rappresentò una piccola rivoluzione. Per la prima volta, un personaggio femminile principale non ha bisogno di un salvatore né si accontenta di essere una figura di contorno. Ma è una protagonista a tutti gli effetti, con un arco narrativo complesso e una personalità ben definito.
Il passato tormentato di Xena rende il suo percorso di redenzione ancora più significativo, fin dal primo episodio. Poiché non è mai immune dal confronto con i suoi demoni interiori. Xena è determinata a trovare la pace con se stessa e con gli altri. Anche se ciò significa sacrificare la propria felicità e combattere instancabilmente per il bene.
Una delle chiavi del successo di Xena: Warrior Princess è stata indubbiamente la performance di Lucy Lawless.
Non solo l’attrice ha dato vita a un personaggio forte e determinato, ma è riuscita a trasmettere anche una vulnerabilità rara. Tutti elementi che hanno reso Xena più umana e vicina agli spettatori. Lucy ha bilanciato perfettamente l’immagine della guerriera invincibile con quella della donna che soffre, che ama e che è capace di sacrificarsi per ciò in cui crede.
E non solo a livello psicologico ma anche a livello fisico, Xena è diventata presto riconoscibile in tutto il mondo. Alla pari di icone come Wonder Woman o Lara Croft. L’armatura di pelle scura, l’iconico chakram, e i combattimenti coreografati hanno aggiunto alla serie elementi distintivi che hanno attratto fan di tutte le età. Grazie alle sue doti atletiche e al suo impegno fisico, Lucy Lawless si è cimentata spesso in prima persona nelle sequenze più difficili e pericolose.
Un altro aspetto fondamentale della serie è il rapporto tra Xena e Gabrielle, interpretata da Renée O’Connor.
Il loro legame ha avuto un impatto significativo sui fan ed è stato uno degli elementi più discussi della serie. Gabrielle, inizialmente una giovane ingenua ma determinata a seguire Xena nelle sue avventure, diventa presto non solo un’amica, ma anche una compagna e un’alleata insostituibile. Il loro rapporto è stato spesso letto come un’espressione di amore platonico, mentre alcuni fan lo hanno interpretato come una rappresentazione della relazione romantica e omosessuale. Mai confermata ma costantemente suggerita.
La dinamica tra Xena e Gabrielle ha aperto la strada a rappresentazioni più inclusive in tv e ha contribuito a normalizzare le relazioni tra personaggi femminili. In un contesto di affetto e sostegno reciproco, sfidando gli stereotipi di rivalità. Questo rapporto ha reso Xena una serie molto avanti per i tempi, influenzando successivamente le rappresentazioni di coppie femminili nella cultura popolare.