Sopravvissute una volta, sopravvissute per sempre. Disperse una volta, disperse per sempre. E’ proprio così che le superstiti protagoniste della serie tv di Showtime Yellowjackets si trovano a fare i conti col presente assieme ai traumi e alle questioni irrisolte del passato che continuano a farle sentire fuori posto nella propria realtà domestica. Una volta adulte, nella contemporaneità della narrazione, Misty Quigley, Natalie Scatorccio, Taissa Turner, Shauna Shipman e Lottie Matthews sembrano essere ancora fittamente legate agli avvenimenti che ne hanno segnato per sempre l’adolescenza e la vita. I diciannove mesi disperse per le gelide foreste dell’Ontario continuano a tormentare le ex-calciatrici. Le azioni commesse in nome della sopravvivenza non danno pace nemmeno a distanza di anni e le yellowjackets tentano di andare avanti nella ritrovata quotidianità adulta e nel tentativo di soffocare un passato che continua a riemergere. Purtroppo però, i mesi di isolamento nella natura più pericolosa sembrano averle cambiate per sempre e la normalità sta loro stretta. Alla ricerca di un po’ di relax per distendere la pressione costantemente attiva, le cinque yellowjackets che si sono tenute ancora in contatto decidono di organizzare un viaggio.
Era dal lontano 1996 che Shauna, Misty, Lottie, Natalie e Taissa non partivano insieme con la spensieratezza tipica della gioventù. Alcune di loro non hanno nemmeno più osato prendere intenzionalmente un aereo a seguito dell’incidente. Con l’occasione di una rimpatriata che l’imperterrita Misty Quigley ha cercato di organizzare per almeno tre anni, le yellowjackets hanno deciso di regalarsi una pausa dalla frenesia dei cupi misteri che continuano a perseguitarle. Nonostante gli attriti del passato, non c’è niente di meglio del partire con chi ha già visto e vissuto il peggio di te.
Le cinque yellowjackets si conoscono come nessuno altro potrà mai. Dunque, via le tensioni, le maschere e le paure del caso: i biglietti lowcost per Sydney sembrano un’ottima idea!
Il nome della compagnia aerea sembra familiare, Oceanic Airlines, ma Misty non si è posta particolari dubbi sul perchè il prezzo fosse così stracciato; non è bastato nemmeno il pessimo presentimento di Lottie. Ed ecco che la sfortuna, o il destino, sembra non giocare dalla parte delle cinque superstiti. Come in uno sventurato loop, Natalie, Taissa, Shauna, Misty e Lottie sono destinate a tornare alle origini del proprio rapporto (e forse il personaggio di Cristina Ricci, sotto sotto, ci sperava anche un po’). Tra le varie turbolenze, il volo non sembra stabile e, di colpo, le yellowjackets sono di nuovo su un aereo in caduta libera. Di lì a poco, le cinque sventurate sono ancora una volta in un ambiente ostile come quello in cui tutto ha avuto inizio, come se fossero destinate ad affrontare nuovamente le questioni che tanto le hanno tormentate: sono disperse ancora una volta. In questo caso però, le fredde foreste canadesi hanno lasciato spazio a una misteriosa isola tropicale, quella di Lost. Meno brutale ma ancora più sinistro ed enigmatico, il luogo in cui le protagoniste sono superstiti e prigioniere sembra avere in serbo molte sorprese: a partire proprio dal fatto che le cinque sopravvissute allo schianto non sono sole.
Sull’isola sperduta è bloccato anche un altro gruppo di individui: gli aitanti naufraghi del volo Oceanic 815.
Sbarcate in veste di disperse sulla misteriosa isola di Lost, le yellowjackets si imbattono in poco tempo nei protagonisti della serie tv ABC. Pur con la diffidenza del caso, in nome della sopravvivenza che ha sempre spinto le cinque agli atti più estremi, la collaborazione è spontanea, oltre che necessaria. Lottie instaura sin da subito una connessione intellettuale con John Locke, mettendo in discussione tutto il sistema dell’isola e del progetto Dharma. Il fascino oscuro della sensorialità della donna è talmente criptico da distrarre Locke da ogni altro enigma quotidiano, tanto da perdere di vista persino Hugo e Charlie. Il duo più inoffensivo di Lost è conquistato immediatamente dall’impulsività di un’adulta tanto bizzarra come Misty. La sua fervida immaginazione e passione per i misteri da risolvere sono subito stimolate in un contesto tanto segreto e pericoloso. La sua mente viaggia a mille e l’entusiasmo disarmante con cui enuncia tutte le teorie complottiste elaborate in un rapido flusso di coscienza sono in grado di conquistare in pochi secondi Hugo e Charlie, convinti a partire per una folle spedizione nella foresta. All’inusuale guida di MIsty è costretta anche Natalie che, nel rispolverare controvoglia le tecniche di caccia, risulta essere l’elemento più utile per un’escursione. Terrorizzata dal dover rivivere tutto ancora una volta, l’ex-tossicodipendente deve forzatamente fare i conti con le sue ottime capacità di caccia. Contrariamente allo scetticismo spaventato di Natalie, Shauna è tutt’altro che demoralizzata dalla ritrovata condizione. La calda madre di famiglia di periferia è finalmente in grado di dare una scossa alla sua quotidianità domestica. Ancor meglio della vacanza che si aspettava, Shauna è ora libera ed entusiasta di esser tornata in un luogo dove può abbracciare la sua vera natura: in pochi secondi la donna scompare nella foresta all’inseguimento di chissà quale creatura. Il pericolo che tanto aveva bramato negli ultimi anni è finalmente parte della sua monotona vita adulta.
Il contesto in cui le tormentate protagoniste sono capitate porta a galla i vecchi traumi del passato che Taissa, in particolare, fa fatica a reggere. Senza l’aiuto di Van, la senatrice sembra incapace di controllare il suo tetro sonnambulismo. Purtroppo o per fortuna però, Lottie e John Locke mettono in pausa la speculazione filosofica del giorno per aiutare Taissa a esplorare i lati più oscuri di sè in un’atmosfera onirica e indecifrabile. Quando le cinque si riuniscono a fine giornata, attorno al barbecue di coniglietti da giardino collezionati da Shauna (che ha abbracciato lo spirito selvaggio molto più in fretta di Natalie), Taissa è sul punto di svelare qualche importante dettaglio sul futuro, destino e passato delle yellowkjackets. Qualcosa di macabro e talmente importante d’esser capace di spiegare tutte le questioni ancora irrisolte legate al simbolo che sembra perseguitarle per anni, sin dalle foreste dell’Ontario fino persino all’isola tropicale di Lost.
Purtroppo però, lo sguardo sanguineo di Taissa non riesce a rivelare nulla.
Tutto comincia ad assume forme strane e inquietanti fino ad assorbire tutto il contorno e a dilaniare con una profonda oscurità sino al momento del risveglio. La luce tagliente del sole di mezzogiorno desta le cinque giovani adolescenti che riversano a terra prive di sensi. Quello che hanno vissuto non è altro che un sogno, o un’allucinazione, vissuta a causa di Misty che, ancora una volta, ha “accidentalmente” avvelenato le compagne con uno strano intruglio di bacche e funghi. In una commistione tra passato e presente, sogno e incubo, le yellowjackets hanno solo viaggiato con una mente corrotta dalla fame e dalla stanchezza. Immaginando persino un’isola e una storia che ancora non esistono neanche, Shauna, Taissa, Natalie, Lottie e la stessa Misty non possono far altro che riordinare il caos della sera prima e raggiungere le altre superstiti nella cabina abbandonata. Non resta che continuare ad abbandonarsi ai pericoli e alle tentazioni quotidiane che devono fronteggiare nell’attesa dei soccorsi, o di maggiori informazioni su quel simbolo che tanto sembra portare loro fortuna e sfortuna allo stesso tempo.