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No, You non è la nuova Dexter

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Un cliché tipico di ogni vero series addicted è quello della profonda nostalgia ogni qualvolta si conclude una serie e, di conseguenza, la disperata ricerca di un degno sostituto che possa riempire il vuoto lasciato dalla serie appena terminata. Gli esempi in questo senso sono tanti e, solo per citarne qualcuno, possiamo considerare alcuni prodotti di maggiore successo. A lungo si è cercato il degno erede di Lost o di How I Met Your Mother o, ancora, di Friends, senza però riuscire a trovare qualcosa di pienamente soddisfacente. Questi esempi chiamano in causa, come è evidente, alcune tra le serie più famose della storia della televisione. Tuttavia, ci sono tante altre serie entrate – quale più quale meno – nel cuore dei fan e che, una volta concluse, non hanno trovato un sostituto all’altezza. Qui vogliamo parlarvi di una serie recentemente rilasciata con una seconda stagione e mostrarvi la sua peculiarità rispetto a un altro bel prodotto della televisione che, però, conferma la regola di sopra: You e Dexter.

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Onde evitare equivoci o false illusioni per i fan della serie con protagonista Michael Hall, diciamo subito che You non è la nuova Dexter. Diciamo anche come il fatto che una nuova serie non sia l’erede di una più datata, che ha acquisito un determinato successo, non va assolutamente a inficiare la qualità del nuovo prodotto, anzi, al contrario, ribadisce la peculiarità e l’originalità della nuova proposta. Nello specifico, You e Dexter hanno diversi aspetti in comune, ma nessuno di questi, tanto nella loro singolarità quanto nella loro complessità, sono in grado di rendere la prima l’erede della seconda.

Facciamo, però, un passo indietro rivedendo brevemente la storia di Dexter. La serie, prodotta dalla rete televisiva Showtime, è andata in onda per 8 stagioni, dal 2006 al 2013, per un totale di 96 episodi. In Italia la serie è stata trasmessa sul satellite dalla Fox e in chiaro su Italia 1, Cielo e Rai 4.

Netflix, Dexter

La storia ruota intorno al personaggio di Dexter Morgan, all’apparenza un tranquillo e metodico tecnico della polizia scientifica di Miami, che in realtà si rivela essere un feroce e spietato serial killer, che però agisce seguendo un proprio rigoroso “codice”: uccidere soltanto criminali che sono sfuggiti alla giustizia. Rimasto orfano all’età di tre anni, Dexter viene adottato da Harry Morgan, sergente della polizia di Miami. Dopo aver scoperto che Dexter ha iniziato a uccidere degli animali, Harry capisce che il figlio è un sociopatico e un potenziale serial killer. Nel tentativo di evitargli un futuro in carcere o sulla sedia elettrica, gli insegna a incanalare i suoi impulsi violenti verso tutti quei criminali che in un modo o nell’altro sono riusciti a sfuggire alla giustizia.

Il “codice” di Harry, che Dexter segue alla lettera, prevede che le sue vittime debbano essere esclusivamente assassini, stupratori, pedofili e tutti coloro che potrebbero rivelarsi pericolosi per la società. Inoltre Harry insegna al figlio a costruirsi una facciata per apparire normale e innocuo agli occhi degli altri e a sfuggire egli stesso alle indagini della polizia. Una volta cresciuto, Dexter diventa un tecnico forense nell’analisi delle tracce ematiche. Come parte del suo progetto di mascheramento, Dexter frequenta Rita, una donna separata con due figli piccoli, Astor e Cody. Sebbene sia un sociopatico, inizialmente incapace di provare genuini sentimenti, in realtà ha a suo modo un rapporto di sincera amicizia con amici e colleghi, in particolare con Debra, la sorellastra diventata agente di polizia come suo padre, presso la polizia di Miami.

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La breve sintesi della storia di Dexter mette in luce numerosi punti di convergenza con You e, in particolare, con il personaggio di Joe Goldberg. Specie la seconda stagione (della quale vi abbiamo già parlato qui), rilasciata lo scorso 26 dicembre su Netflix, ci ha fatto conoscere diversi elementi del passato di Joe, che ci permettono, se non di giustificare, quantomeno di comprenderne il disturbo che lo caratterizza. Gli 8 episodi della seconda stagione ci fanno vedere Joe che, dopo aver ucciso Guinevere e aver fatto incolpare il dottor Nicky, si trasferisce a Los Angeles dove, sotto la falsa identità di Will Bettelheim, cerca di costruirsi una nuova vita.

Essersi allontanato da New York, però, non ha allontanato ciò che si annida nella sua mente e, di conseguenza, nonostante le nuove vicende, Joe riproporrà le medesime dinamiche finendo per commettere nuovi omicidi, con l’aiuto però della nuova compagna Love, che si rivelerà essere anch’essa una temibile stalker con inclinazioni omicide.

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L’elemento d’innovazione della seconda stagione di You, come accennato sopra, consiste nell’aver approfondito l’infanzia di Joe, rintracciando in essa l’origine del suo disturbo. Cresciuto con un padre violento nei confronti della madre e con la stessa incapace di denunciare il marito, Joe assiste a queste continue scene di violenza, venendo trascinato dalla madre nelle sue storie d’amore con altri uomini, che la illudono di portarla via e di offrirle una vita nuova insieme al figlio, per disattendere puntualmente le promesse. Il culmine di questo loop distruttivo consisterà nell’omicidio del padre da parte del piccolo Joe che, esasperato dal vedere le continue violenze subite dalla madre, sparerà uccidendolo. Successivamente, recuperando i flashback della prima stagione, ritroviamo Joe che viene affidato ai servizi sociali e, in seguito, preso sotto l’ala protettiva di Mr. Mooney, che lo educherà con metodi molto duri e repressivi. Questi elementi fanno di Joe il personaggio che conosciamo nelle due stagioni di You.

Joe come Dexter non è un serial killer che uccide per il semplice gusto di uccidere, ma segue un rigoroso codice etico che gli permette di individuare le vittime e di considerare l’omicidio come la naturale conseguenza delle azioni poste in essere. Per quanto paradossale possa essere (come vi abbiamo già spiegato qua), Joe insegue l’amore in modo ossessivo ed esasperato e tutto ciò che ostacola l’amore vero e puro, nella sua logica, deve essere eliminato. Nella sua ottica deviata e disturbata, Joe vuole preservare la purezza dell’amore. Questo elemento potrebbe sembrare un punto di contatto con Dexter, nel quale il protagonista uccide chi è riuscito a sfuggire alla legge, facendo così, a suo modo, giustizia.

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In realtà, come già detto sopra, You non è la nuova Dexter. Al di là della completa diversità della trama e dei moventi che spingono i due protagonisti ad uccidere, le due storie sono totalmente differenti e trovano un unico possibile punto d’incontro nel reciproco disturbo di Joe e Dexter.

Tolto questo elemento, a distanziare le due serie è anche e soprattutto il modo in cui i due protagonisti giungono alla loro configurazione da adulti. Dexter manifesta sin da bambino i suoi disturbi e, nel momento in cui viene notato dal patrigno, anziché essere aiutato attraverso un percorso di psicoterapia, viene educato ad affinare la sua devianza per sfuggire alla legge. Joe, al contrario, cova dentro di sé il disturbo (frutto degli eventi sopra descritti) e, per quel che abbiamo visto fino ad ora, è lasciato da solo, senza la guida di un adulto, a doversi costruire un’identità e un modo per sopravvivere ai fantasmi del passato vivendo la sua vita.

Queste motivazioni, alla luce delle due trame, fanno sì che You non possa essere considerata la nuova Dexter, ma soprattutto – con buona pace dei fan di quest’ultima serie – ci consegnano due prodotti differenti e originali che fanno luce su un aspetto assai negativo della nostra società, del quale è fondamentale che si parli, affinché non si abbassi mai la guardia di fronte ad amori deviati o psicopatologie sottovalutate.

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