Well, hello there, who are You?
Cammini con fare sicuro anche tra i boschi e le montagne del Nord, sei consapevole di te stessa e non ti lasci intimorire da niente e da nessuno, neanche quando senti un rumore nel buio della notte. Sei nata in un territorio spesso ostile e il tuo corpo sembra fatto apposta per sopravvivere ovunque: snella, agile, ti muovi senza farti percepire da chi ti sta intorno e riesci a nasconderti dappertutto, per poi farti vedere al momento opportuno. Sei una ragazza tanto bella quanto combattente, te lo si legge negli occhi che faresti qualunque cosa per arrivare a raggiungere gli obiettivi in cui credi, soprattutto se si tratta di un fine più grande. In questo, sei molto simile a me. Hai sacrificato te stessa per tuo fratello, e lo hai fatto anche per salvare me, per riportarmi sano e salvo a casa. Lo hai detto proprio tu: alcuni hanno sempre bisogno di aiuto, non vuol dire che non valga la pena aiutarli. Adesso sei tu quella che ha bisogno di aiuto e protezione, e quindi lascia che io ricambi il favore, Meera.
Ma certo che so chi sei: io so tutto, sono praticamente la memoria dell’intera umanità. Io sono il Corvo con Tre Occhi ed essere me ha i suoi vantaggi. La mia conoscenza comprende tutto ciò che sia mai stato fatto, detto e scritto, la storia nella sua più totale completezza, quello che sta accadendo ovunque nel mondo e quello che ancora deve succedere, ma di sicuro avverrà. Posso vivere dall’interno eventi ai quali non ero presente e conoscerli senza il filtro dato dal racconto altrui. Insomma, non mi si può mentire. E sai cos’altro posso fare? Spiare. Non lo farei mai in questi termini, sia chiaro, ma credo che ogni tanto sia necessario fare qualche piccolo controllo di sicurezza, giusto per essere certo del fatto che le persone che amo non siano in pericolo. Che tu non sia in pericolo.
Quando mi hai portato a Grande Inverno per poi sparire dalla mia vita, mi sono subito messo a cercarti.
Sapevo che avevi bisogno di me e, ovviamente, ti ho trovata. Prima ti ho cercato nel presente: ero convinto del fatto che avessi tutte le carte in regola per riuscire a tornare a casa sana e salva, ma dovevo esserne sicuro. E quindi mi sono messo in viaggio per te, ho volato solo per te; ti ho cercata e dopo un po’ eri lì, appena tornata dalla tua famiglia. Beh, meno male che sono arrivato anch’io: c’era un ragazzo che ti guardava in maniera strana, ti osservava quasi come se ti bramasse. Anche tu lo guardavi sorridendo, gli hai detto che ti era mancato. Mi ha fatto paura, Meera, non volevo che ti facesse del male, non potevo permetterlo. E quindi ho tenuto fede al mio buon proposito di proteggerti, non potevo tirarmi indietro proprio quando ne avevi più bisogno. Mentre la battaglia di Grande Inverno si avvicinava e guerrieri dothraki, Immacolati e combattenti vari ed eventuali del continente occidentale si preparavano a scendere in campo, io ho avuto giusto il tempo di entrare in un lupo e sbranare colui che minacciava la tua sicurezza. Non ringraziarmi, lo avresti fatto anche tu per me, lo so.
Hai pianto quando ti hanno detto che era morto. Ma dai, Meera, si vedeva da lontano che non ti meritava. Ho fatto anche un piccolo controllo incrociato su un paio di momenti della sua vita mentre tu non c’eri, nel periodo in cui eri con me. Sai che il tuo amico era intimo con la figlia del locandiere? No, immagino proprio che tu non lo sapessi. E poi quando sei tornata, lui subito a farti gli occhi dolci. Tu non sapevi di non poterti fidare, ma io me ne sono accorto subito e per tua fortuna ho risolto il problema alla radice. È che quando ti innamori di qualcuno lo capisci subito cosa potrebbe mettere questa persona in pericolo, e fai di tutto per evitare che accada. Io mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho vista: a Osha non piacevi per niente, ma io ho capito subito quanto tu fossi speciale. E l’amore, si sa, fa fare cose strane.
È stato l’amore a farmi venire voglia di guardare anche nel tuo passato.
Quando si ama una persona si vuole conoscere tutto: ogni dettaglio – per quanto piccolo – diventa fondamentale. Volevo sapere chi fossi prima di incontrarmi, cosa ti piaceva fare, quali posti frequentavi. E, devo ammetterlo, volevo anche capire se e quanto quel tizio fosse parte della tua vita prima di me. C’era, il bastardo. E stava con te. Ma ti capisco, Meera, nella vita si può sbagliare, ciò che conta è riuscire a rimettersi in carreggiata. Ti ho vista crescere con tuo fratello e cacciare il tuo primo coniglio, anche se all’inizio non eri brava come ti ricordavo. Ti ho vista anche nel momento in cui tu e Jojen vi siete messi alla ricerca di un giovane ragazzo che non poteva più camminare, ma che aveva visioni sempre più strane e frequenti. All’epoca ancora non ti conoscevo e per questo dirlo sembra quasi paradossale, ma quello è stato il momento più importante della mia vita.
Io non posso camminare, Meera, ma posso volare; e volo ogni volta che ne ho l’occasione per capire come stai, cosa fai, se ti manco. Ti ho vista parlare di me a una tua amica e non posso negare di essermi emozionato. Nelle tue parole non c’era solo l’affetto per una persona che hai aiutato, io lo so: so che anche tu provi quello che provo io. E nel mettermi in viaggio per tornare da te so già che anche tu non vedi l’ora di riabbracciarmi. Magari eviterò di dirti quanto tenera fosse la carne del tuo amico, alcuni dettagli del modo in cui il nostro amore finalmente potrà dirsi realizzato forse è meglio lasciarli indietro. E ci vedo già, con ben tre occhi, felici a regnare su Westeros insieme. Io, il custode della storia, e tu, la donna senza la quale non avrei mai potuto diventarlo. Mia cara Meera, sei pronta a volare?