ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla quarta stagione della serie Netflix You
You è morta. Lunga vita a You. Tornata con una rischiosa e a gran voce non richiesta quarta stagione, la serie Netflix con protagonista Penn Badgley è stata una delle grandi sorprese di questi primi mesi dell’anno, perché non tutti, date le condizioni di partenza, si sarebbero attesi un risultato così convincente dal quarto capitolo della produzione della casa di Los Gatos, che invece ha saputo trovare nuova linfa. Le premesse, c’è da dirlo, non erano le più invitanti: diversi fattori avevano creato un clima di comprensibile scetticismo intorno al ritorno di You. Eppure, dopo un inizio non troppo convincente, andando avanti tutte le perplessità sono state spazzate via.
Quando sembrava ormai data per morta, You è risorta e lo ha fatto dalle proprie stesse ceneri, come vedremo presto, perché è riuscita reinventarsi laddove non sembrava davvero che ci fossero i presupposti, puntando con forza su un’operazione azzardata e vincente. Analizzando questa audace mossa di Netflix, celebriamo, dunque, la resurrezione di You, una delle grandi sorprese del 2023, che fa ben sperare a questo punto per la conclusione della serie.
You sul punto di morte
Prima di capire come la serie Netflix sia riuscita a ridestarsi dalla sua condanna a morte, è bene inquadrare il percorso che l’ha portata sull’orlo del baratro. You è stata una serie che, alla sua prima stagione, ha colpito davvero tutti, proponendo un format narrativo intenso e intrigante, ma che proprio a causa dei suoi molti intrecci non sembrava destinato a protrarsi nel tempo. In virtù del successo della serie, Netflix ha chiaramente portato avanti il racconto, riuscendo sia nella seconda che nella terza stagione a trovare delle varianti sul tema che non affossassero la narrazione, ma inevitabilmente giunti alla fine del terzo capitolo un bel po’ di stanchezza si respirava.
Di fatti, You si basa sullo sfruttamento di un unico scenario, quello dello stalker ossessivo, e nelle prime tre stagioni abbiamo assistito alla variazione sul tema, con il plot twist relativo a Love, e alla risoluzione dell’intreccio, portando la fine della terza stagione a un punto risolutivo in tal senso. Alla vigilia del ritorno di You, dunque, l’impressione era che le variazioni sul tema fossero ormai limitate e che la serie fosse costretta mettere in scena i soliti meccanismi che abbiamo visto nei capitoli precedenti e parzialmente, almeno nella prima parte di questa ultima stagione, si concretizza proprio questo scenario. A causa di questa rassegnazione, le perplessità intorno a un nuovo capitolo della produzione con Penn Badgley erano altissime, con il timore di rivedere un canovaccio ormai consunto, presentato semplicemente da un punto di vista diverso.
Insomma, di fronte all’esordio della sua quarta stagione, You sembrava incanalarsi sui binari che hanno percorso quelle serie come Elite o Tredici che, dopo un grande esordio e uno strepitoso successo, sono andate avanti pur avendo esaurito il loro potenziale narrativo, solo in virtù del grande pubblico che avevano conquistato. A sorpresa, invece, proprio nel passaggio dalla prima alla seconda parte della quarta stagione You è letteralmente risorta dalle proprie ceneri, trovando l’ennesima variazione sul tema, stavolta davvero insperata.
La rinascita di You
Il momento in cui la produzione Netflix cambia passo è, chiaramente, lo strepitoso plot twist di metà stagione, in cui si scopre che Joe ha una doppia personalità e ha continuato la sua attività da stalker senza rendersene contro. Si tratta di un incredibile azzardo narrativo, che può piacere o meno, ma che senza dubbio funziona. Il fatto che questo espediente sia divisivo è già un chiaro segnale della sua efficacia: come si suol dire, nel bene o nel male purché se ne parli e in questo caso You è stata fenomenale a riattirare nuovamente tutti i riflettori su di sé, allontanando quella stanchezza percettibile dai primi episodi della quarta stagione e rinnovando completamente il racconto, alimentando, tra l’altro, ancora una volta il dibattito intorno a sé.
La scoperta della dissociazione mentale di Joe porta il dramma a un livello del tutto nuovo e rappresenta quella novità estremamente attesa, decisamente inauspicata, e tremendamente funzionale che ha scosso tutto l’impianto narrativo. Così, You ha saputo rinnovare ancora una volta il suo schema di partenza, sempre gelosamente custodito, portando il confronto su un piano interno, quello mentale, e quindi figurando sempre la stessa attività di stalking, ma identificando nello stesso personaggio la vittima e il carnefice. Si tratta, è evidente, di un nuovo, stavolta ancora più potente, capovolgimento della stessa struttura di partenza, che dopo la risoluzione si riavvolge sullo schema classico e riappare riconoscibile, visto che Joe torna a essere lo stalker che conosciamo, ma che riesce a dare quella sterzata decisiva a tutta la trama,
Cambiare completamente rotta, d’altronde, sarebbe stato un rischio enorme per una serie il cui successo è strettamente legato al suo format originario, ma anche trovare un modo per variare sullo stesso campo era molto difficile. Serviva una scelta di fortissima rottura, ma che lasciasse la narrazione sui binari originali: un’equazione dalla risoluzione che sembrava impossibile, e che invece ha trovato il proprio compimento. Così facendo Netflix ha forzato la mano, si è presa un rischio enorme e ha avuto ragione, perché con questa azzardatissima soluzione narrativa la quarta stagione di You ha cambiato completamente marcia.
Verso il gran finale
A fare da contraltare a questa svolta collocata nel cuore della quarta stagione di You, c’è anche il suo finale, che si configura come una sorta di tabula rasa che spiana la strada a un epilogo impossibile da prevedere. Nella coda della storia Joe riesce a ripulire completamente il suo passato grazie al potere di Kate e, a questo punto, può mettersi alle spalle tutto ciò che è successo, almeno in apparenza. La quarta stagione di You, oltre a rianimare il format narrativo, ha anche spianato la strada per un finale che promette di essere molto valido, perché finalmente la serie può cambiare pagina e costruire dei nuovi presupposti sulle ceneri di tutta la narrazione delle prime quattro stagioni.
Negli anni Netflix ci ha regalato spesso serie che, dopo un grandissimo successo, si sono poi trascinate avanti all’inverosimile, e alcune lo stanno ancora facendo. Le già citate Elite e Tredici sono probabilmente il massimo esempio di questa tendenza, ma ci sono molti prodotti che hanno seguito questa parabola e tra questi sembrava che anche You dovesse rientrarci. La resurrezione della quarta stagione ha evitato questo scenario e l’annuncio che il quinto capitolo sarà l’ultimo completa un quadro che fa presupporre che You, oltre a non essere affatto morta, potrà avere anche un finale di alto livello, un destino che purtroppo non è affatto comune a tutte le serie di Netflix.
Viste le scarse premesse, la svolta improvvisa di You si candida a essere davvero uno dei grandi prodigi del 2023 di Netflix. Poi, questo risultato non cancella il fatto che la piattaforma tenda spesso ad allungare troppo determinate serie, ma questo è un altro discorso da affrontare in una sede diverse. Con la produzione con protagonista Penn Badgley la piattaforma di Los Gatos ha avuto ragione: ora sicuramente la curiosità è alle stelle per capire se la quinta stagione potrà conferire a You il finale sperato. Le premesse, stavolta, sono molto incoraggianti, ma è bene mantenere una riserva visto che, come sono stati ribaltati una volta, i pronostici possono essere ancora sovvertiti.