Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla prima stagione di Young Sheldon e l’undicesima di The Big Bang Theory
Il vero punto di forza di Young Sheldon è che avrebbe potuto essere una splendida serie madre, seguita da un altrettanto straordinario spin-off: The Big Bang Theory. Ovviamente è una provocazione, con un fondo di verità consistente: l’inversione dei fattori avrebbe cambiato solo in parte il risultato finale. In parte, perché è chiaro che Young Sheldon, a differenza della comedy che ci accompagna da undici anni, non abbia una struttura tale da vivere così a lungo, ma dal punto di vista narrativo l’affermazione ha un senso che fa emergere la riuscita della grande scommessa di Chuck Lorre.
Una scommessa non facile, come dimostra l’altissimo numero di naufragi di spin-off legati a serie di grandissimo successo. Joey, seguito fallimentare di Friends, è il caso più eclatante e attinente, ma la lista è molto lunga. È vero: giudicare una serie dopo una sola stagione è spesso un rischio enorme, eppure Young Sheldon fa storia a sé. Sulla falsariga della serie madre, riesce a combinare sapientemente innovazione e tradizione, creando un mix che la distanzia da The Big Bang Theory sul pubblico di destinazione, rendendo allo stesso tempo le due storie uguali e diverse. Al punto da farci venire un dubbio: avrebbe senso guardare lo spin-off senza aver visto la comedy d’origine? La risposta non è scontata.
Eppure non dovrebbero esserci perplessità, almeno in questo caso: Young Sheldon e The Big Bang Theory hanno lo stesso protagonista e la prima risponde a tante domande lasciate senza risposta dalla seconda. Si possono fare tanti esempi in questo senso: dall’amore di Sheldon per i fumetti all’avversione per la geologia, fino ad arrivare ad una definizione del vero rapporto col padre (ne abbiamo parlato in un approfondimento di qualche tempo fa, lo trovate qui), col fratello e in generale con la sua famiglia. Young Sheldon ha risposto e risponderà a tutto, permettendoci in questo senso di apprezzare fino in fondo battute, riferimenti ed esperienze di vita solo dopo aver conosciuto per tantissimi anni uno dei personaggi più particolari di sempre.
È una verità che riguarda Sheldon Cooper, ma non solo lui. La splendida Better Call Saul, per esempio, si è posta un obiettivo simile pur essendo un prodotto completamente diverso. Il viaggio alla scoperta dell’anima di Jimmy McGill e del percorso di trasformazione in Saul Goodman è indipendente e godibile a prescindere da quel che abbiamo visto in Breaking Bad. Ma guardarla dopo aver conosciuto Walter White è decisamente un’altra cosa. Nonostante ciò, non si può dire che questa considerazione riguardi tutti gli spin-off. Per esempio: sapevate che Mork & Mindy, serie di notevole fortuna (andò in onda per quattro stagioni dal 1978 al 1982) con protagonista l’immortale Robin Williams nacque come spin-off di Happy Days? Forse no. Perché in questo caso la visione della serie madre non aggiunge granché alla storia del simpatico alieno umanoide.
Si potrebbe sintetizzare tutto con un assioma, tuttavia non sempre valido: la propedeuticità di una serie madre rispetto al suo spin-off aumenta in relazione alla centralità del protagonista della seconda nella prima. Young Sheldon e The Big Bang Theory focalizzano l’attenzione sullo stesso personaggio, quindi dovrebbe essere indispensabile guardarla entrambe, ma non è così. Così come la visione di Better Call Saul è una splendida esperienza anche se scollegata da Breaking Bad, altrettanto si può dire delle avventure del piccolo Sheldon. Eppure, nonostante ciò, cambierebbe tutto. Non vivremmo il percorso di un piccolo genio texano con la stessa intensità, perché è il senno di poi a fare la differenza.
Cambierebbe la nostra prospettiva e sarebbe un po’ più difficile affezionarci a Sheldon. Un personaggio molto particolare, che ha bisogno di tempo e spazio per essere apprezzato davvero. Guarderemmo il padre con occhi diversi, così come il fratello, la sorella e la nonna, descritti per anni in modo diverso. Insomma, non sarebbe la stessa cosa. E ci perderemmo tanto. Anche se Young Sheldon è talmente bella da averci messo un dubbio che altrimenti non ci sarebbe mai saltato per la mente. Niente male, per un’opera che dopo una sola stagione si può confrontare con un gigante della serialità contemporanea. E per un personaggio straordinario, Sheldon Cooper, che non finirà mai di sorprenderci.