1) Un neutrino da solo e il futuro
E, sul gradino più alto, non poteva non esserci il finale della seconda stagione (che abbiamo approfondito a fondo qui). L’assegnazione dei premi Nobel è vicina e Sheldon, insieme al professor Sturgis, è emozionato e in trepidante attesa. Il ragazzino decide di invitare la scuola al completo nel suo garage per la notte della premiazione, allestendo tutto con sedie, cibo e bevande e preparandosi a quella che potrebbe essere una notte fantastica. Le cose non vanno bene per nessuno dei due appassionati di scienza purtroppo: Sturgis, dopo aver lavorato come un forsennato dietro a formule scritte per tutta casa tra mille rimpianti per un premio che sente di non poter più vincere, ha un crollo mentale e viene trovato da Connie (sua fidanzata e nonna di Sheldon) sul tetto del proprio appartamento, ormai completamente spaesato.
La mamma di Sheldon comunica al figlio che Sturgis non potrà essere con lui per quella notte. Come se ciò non bastasse, nonostante i vari inviti e un’implacabile speranza mantenuta viva fino all’ultimo minuto, nessun compagno di classe del ragazzo si presenza all’appuntamento. Sheldon si sente solo, incompreso nel mondo, senza amici, distaccato da tutto e tutti. La paura di restare isolato per tutta la vita pervade il ragazzo e, insieme a lui, gli spettatori. Fino a quando la voce narrante del suo io adulto non ci ricorda che ci sbagliamo. Stacco.
La telecamera abbandona il triste young Sheldon per inquadrare, uno alla volta, tutti i personaggi che lo circonderanno in The Big Bang Theory (il cui ultimo episodio, tra l’altro, venne trasmesso esattamente prima di questo finale di stagione), anche loro ancora bambini, ognuno diverso, ognuno lontano, ma tutti destinati a comporre uno dei gruppi di amici più amati della televisione, nel quale il nostro Sheldon non si sentirà mai più solo.