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Sheldon Cooper non è più il vero protagonista di Young Sheldon

Il giovane Sheldon Cooper interpretato da Ian Armitage in una scena di Young Sheldon
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ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU YOUNG SHELDON 6

Sono passate sei stagioni dal debutto di Young Sheldon sui nostri schermi e, con una settima in arrivo, possiamo tranquillamente affermare che questa serie tv è cambiata. Era inevitabile che, all’inizio, sfruttasse la grande fama di The Big Bang Theory, ricalcandone il prequel sullo schema della tradizionale sitcom americana ambientata tra gli anni 80 e 90 e ubicata in una delle classiche cittadine statunitensi inventate, e soprattutto il successo del genio socialmente inetto interpretato da Jim Parsons, la cui rappresentazione è diventata così popolare da convincere la CBS a ideare uno spin-off incentrato sulla sua infanzia in Texas. E ha pure senso metterlo al centro della narrazione considerando quanto Sheldon Cooper ami condividere le storie sulla sua vita. Infatti, le prime stagioni si concentrano proprio su di lui, sulla sua difficoltà di comprendere i segnali sociali che crea molte situazioni divertenti, sulla sua voglia di studiare, sulla sua mancanza di autocoscienza e sull’introduzione di quelle persone che gli gravitano attorno, come i suoi familiari, i suoi insegnanti o il suo migliore amico Tan.

Ma poi Young Sheldon ha deciso di intraprendere un’altra strada, discostandosi da The Big Bang Theory e superando così la sua premessa iniziale. Invece di soddisfare il pubblico della serie originale e nonostante sia tuttora un prodotto leggero e spensierato, ha adottato un tono più cupo già dalla quinta stagione, concretizzandolo nella sesta, tanto che adesso potrebbe essere etichettato più come una dramedy familiare che come una sitcom – di cui ne mantiene praticamente solo il minutaggio degli episodi.

Soprattutto, le vicende di Young Sheldon hanno smesso di ruotare attorno al suo protagonista. Che, dunque, protagonista non lo è più.

Young Sheldon

Ormai, le battute dette e subite da Sheldon non facevano più ridere come un tempo, anche alla luce della crescita e del cambiamento di voce dell’attore. Gli scrittori, allora, hanno dovuto far evolvere la comicità della serie assieme al suo personaggio principale. Nonostante ciò, nella sesta stagione di Young Sheldon, il geniale nerd è stato quello con il minor sviluppo di tutti i Cooper. Ha passato la maggior parte degli episodi a realizzare un database fallimentare, che è servito solo a mostrare due cose che già sapevamo: a Sheldon i soldi non interessano e c’è chi tenta di sfruttare il suo grande cervello. Inoltre, la trama del dormitorio è servita più che altro per alcune scenette comiche, come quando un rigido e fastidioso Sheldon viene appeso al muro con lo scotch, cosicché i suoi compagni possano far festa senza le sue continue interruzioni. Però non ha davvero apportato un’evoluzione al personaggio in sé.

Certo, il fatto che Sheldon sia stato quasi sempre diviso dai Cooper non aiuta la sua causa. Poiché la maggior parte dei suoi archi narrativi si svolgono all’università, è separato dalle grandi trame della serie tv, risultando un carattere secondario nelle storyline decisamente più avvincenti dei membri della sua famiglia, che hanno avuto tutti la loro narrazione individuale. Siamo infatti arrivati al punto in cui gli episodi interamente concentrati su Sheldon Cooper, solitamente, risultano i più deboli di tutto lo spettacolo – e sì, per liberarcene, avremmo contribuito anche noi al suo biglietto per la Germania, come il dottor Linkletter e i suoi vicini. Del resto, ci coinvolge maggiormente la crisi matrimoniale di George e Mary, la ribellione di una Missy che sta cercando la sua identità in una famiglia che la trascura continuamente per i fratelli (e che ha sempre troppo poco tempo sullo schermo), le manovre economiche di Connie e, soprattutto, la storia di Mandy e Georgie, il vero protagonista di Young Sheldon 6. La trama del maggiore dei Cooper, infatti, è stata la più originale della serie e, complice la crescita nella realtà di Montana Jordan, che ha spinto gli autori verso quella strada, Georgie scopre che l’essere adulto è molto più difficile di quel che possa sembrare. Ed è un qualcosa in cui tutti possiamo immedesimarci.

Questo il punto di forza degli altri Cooper: le loro storie sono più universali delle trame scientifiche di Sheldon al college.

Ma non sono gli unici motivi per cui Young Sheldon ha preso questa coraggiosa ma necessaria decisione.

Innanzitutto, non è facile per gli scrittori gestire un personaggio di cui sono già state dette tantissime cose, forse anche troppe. Per questo, non è cattiva gestione, come suppongono alcuni critici e utenti. A eccezione di Sheldon, infatti, la maggior parte dei personaggi sono una tabula rasa o comunque le informazioni su di loro sono così poche che gli autori si trovano a essere più liberi nella loro creatività. È il problema dei prequel di questo tipo, in cui molti tratti del protagonista sono già stati scritti, stabiliti e non c’è da aggiungere poi tanto altro. Senza contare che, se vogliamo davvero comprendere un personaggio dalle mille sfumature come Sheldon Cooper, è necessario aprire una finestra nella vita delle persone che hanno influenzato la sua crescita, anche a costo di fargli fare un passo indietro e relegarlo sullo sfondo. O sarebbe bastato un film per racchiudere la sua storia. Lo vediamo, ad esempio, con Missy, soprattutto quando lui fa la spia sulle sue fughe notturne. Non è stata una trama così approfondita purtroppo, ma ha permesso di mostrare un lato più umano di Sheldon nel suo scusarsi con la sorella e nel cercare un contatto con lei prima della partenza per la Germania.

C’è anche da dire che lentamente lo stanno rendendo quello Sheldon Cooper insopportabile, pazzoide e avulso dalla realtà che abbiamo conosciuto all’inizio di The Big Bang Theory. Infatti, nel prequel non è così eccentrico come nella serie madre, risultando ancora troppo carismatico e socievole.

Lo spostare l’attenzione da Sheldon alle storie più realistiche degli altri Cooper, infine, potrebbe avere dei risvolti interessanti anche per il futuro. Oltre ad attirare un’altra fetta di pubblico, che si aggiunge a quello fidelizzato di The Big Bang Theory, il fatto che lo show sia diventato più grande di Sheldon significa che la serie può sopravvivere anche dopo che se ne sarà andato. Non sappiamo se la settima stagione sarà l’ultima ma, in ogni caso, se la CBS decidesse di continuare con Young Sheldon attraverso altre stagioni o uno spin-off, la serie può resistere da sola, con il resto dei Cooper a guidarla. Ed è un universo che non vediamo l’ora di esplorare.